Essere uomo come obiettivo dell'esistenza... quando invece dovreste mirare a tornare bambini, semmai... via, verso gorilleschi lidi! Famiglia, lavoro, ecco il tanfo dell'esistenza che ci ruba all'umanità, al gioire, all'occuparci davvero dei rapporti umani! Ne ho le palle piene di questa retorica immonda... la realtà è quella che io stesso ho descritto, sì... Ma bisognerebbe tentare di elevarsi, elevarsi realmente, non soltanto far finta di credere ai ruoli: l'uomo, il maschio, il forte, sicuro, il marito, il padre, il lavoratore... così ci facciamo fregare la vita. Dirsi saggi e credersi forti solo per aver superato la sofferenza per i capelli (che vuol dire solo essersi un po' lobotomizzati, poi, nulla di che) è miserabile.
Diciamo questo allora: tu soffri per i tuoi capelli perché sei malato, sei malato soltanto perché vivi in un mondo malato. La tua sofferenza allontanerà la maggior parte delle persone, perché malate anch'esse, dipendenti (come te, del resto) da una omologata idea di forza, sicurezza ed apparenza che viene propugnata dalla società umana. Semplificando... però, insomma, i problemi sono a monte: non si tratta dei tuoi capelli, né del tuo malessere che ti porta a soffrirne.