quando fuori casa?

atlasuforobot

Utente
22 Ottobre 2007
54
0
65
è vero è divertente condividere un appartamento con altri ....l'ho fatto anch'io ma ai tempi dell'università sapendo di stare con persone che avevano la tua età, il tuo status di studente, molte cose in comune....sarai d'accordo con me non è lo stesso quando lavori...e lo devi condividere con estranei che hanno orari e ritmi di lavoro diversi dai tuoi, spesso età differenti, ecc...è meno piacevole...

una cosa che voglio sottolineare è che sicuramente uno spera di progredire nella carriera...lo sappaiamo senza prenderci in giro che in italia è difficile progredire nella carriera ...uno che fa l'impiegato rimane tale dopo 20 anni...altra cosa in italia a meno che non sei figlio di papà è difficile scegliere...ma devi adattarti al mercato...cioè a quello che passa il convento!...

....la mia domanda è un altra un giovane inglese, svedese che nei paesi d'origine è indipendente a 20 anni ...se lo trapianti in italia è o no probabile che diventi un bamboccione ?
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
Mah, personalmente ti posso dire che nelle grandi città della Germania gli affitti sono molto salati... diciamo quanto Milano, poi dipende sempre dalla città ma è così anche in Italia...
Uno straniero che venga in Italia non diventerà mai bamboccione perché non lo accetterebbe mai... Piuttosto, come fa tanta gente che conosco, si trova mille lavoretti extra... che fa la sera, come peraltro ha fatto anche Sarev...
Sai non metto in dubbio che non sia facile in Italia, ma d'altra parte è molto più facile dare sempre la colpa al sistema per non rimboccarsi le maniche e trovare una via... quale che sia! Se ti dai da fare, sei un po' sveglio e sei disposto a lavorare sodo, carriera la fai.
Per il resto quoto Anto, anche io mi son divertita parecchio! Poi se esci di casa a 20 anni, si presuppone che a 30 tu abbia ben già finito l'università o quant'altro e che tu abbia già un lavoro che ti permette di stare da solo e non di condividere un appartamento! O al massimo come ha fatto Joy, condividerlo con una compagna (ben diverso che con un gruppo di sconosciuti).
Le cause in Italia? Il mammismo prima di tutto.... e non ne faccio mica una colpa ai giovani, ma anche ai genitori! Pare un affronto a volte se te ne vuoi andare di casa... Oltretutto dai genitori spesso viene tollerata qualsiasi cosa... Appunto lavare, stirare, pulire ecc. per il proprio pargolo come se fosse una questione di essere una brava mamma... La brava mamma a mio parere è quella che abitua il figlio ad essere autonomo, perché solo così lo aiuta ad affrontare la vita.
Secondo, il consumismo, o meglio l'idea che se non hai un certo livello di consumo non sei nessuno... quindi certo che per potersi permettere determinate cose devi avere anche abbastanza soldi... Chi gira in 500 usata (o meglio con i mezzi pubblici) invece di comprarsi un'auto nuova e possibilmente che tiri? Come dicevo prima si tratta del valore del denaro... In famiglia magari si è tenuto un certo standard che sicuramente non è possibile tenere da soli. I giovani non vogliono rinunciare a niente.... visto che possono farne a meno stando a casa.
Ci sono mille ragioni culturali, prima che economiche, per cui uno non se ne va di casa. Bisognerebbe analizzare quelle allora!
 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
Brava Claudia, mi hai levato tutte le parole dalla punta delle dita.
Se io non fossi venuta a lavorare a 700 km da casa, i miei genitori si sarebbero volentieri uccisi piuttosto che accettare che la loro figliola andasse a vivere da un'altra parte. Come lo dici alla gente? Figlia degenere!!!

Si esce da casa SOLO con l'abito bianco...

E per i ragazzi vale lo stesso, l'unica differenza è che l'abito non è bianco... [xx(]
 

de rossi

Utente
9 Agosto 2007
5,220
3
1,415
non ho mai lasciato casa. ora ho una casa affianco ai miei e non mi ritengo un bamboccione. mi piace la loro compagnia e a loro piace la mia, ci compensiamo a vicenda e alla fine si sta assieme alla sera a cena e per alcune feste, per il resto sono abbastanza indipendente.

nb molti fanno leva su questa storia dell'indipendenza ma vorrei dire una cosa, sapete quanti restano adolescenti a lungo termine per motivi economici? sapete quanti ne conosco che senza un lavoro stabile vivono grazie ai genitori? altra cosa sono i figli viziati che restano a casa per farsi lavare le camice e farsi fare il letto ma non generalizziamo.

pensiamo ad esempio quanti genitori premono perchè i figli/figlie single non se ne vadano perchè si sentono soli e non hanno nessuno (vedi genitori vedovi).

 

[antonio]

Utente
24 Agosto 2006
417
0
265
Claudia per favore...[8)]

Tu dici che non avevi cellulari... e ci credo... sarà forse perchè quando eri universitaria ancora non esistevano, almeno non su larga scala come oggetto quotidiano di consumo ?

Come fai a paragonare la situazione degli anni 80 con quella attuale ? Magari non avevi nemmeno internet, giusto ? [8)]

Poi dici:

Non ho sentito alcuna esigenza di trasferirmi, semplicemente mi hanno offerto un lavoro e ho accettato. Già, ma forse quel lavoro non ti dava di più di quanto prendevi qui ?

Perchè solo un autolesionista accetterebbe di trasferirsi a molti chilometri da casa per uno stipendio uguale o addirittura inferiore... e tu mi pare non lo sia.

Perciò gira e rigira, il discorso è sempre quello...
 

[antonio]

Utente
24 Agosto 2006
417
0
265
No io devo convincere te: io sono già convinto.

Tu sei stata molto fortunata, e buon per te, ma questo non c'entra nulla con il merito personale e la disponibilità individuale al sacrificio. Nulla.


P.s.: per inciso anch'io negli anni 80 andavo con le cassette... e a dirla tutta anche per larga parte dei 90, fino al 99 almeno[^]
 

violet77

Utente
17 Settembre 2009
13
0
5
... purtroppo in Italia sempre più datori di lavoro preferiscono assumere personale con la partita iva piuttosto che con regolare contratto, così risparmiano sulle tasse.
Ancora non ci sono leggi che tutelano il precariato (se non ti rinnovano il contratto di lavoro non è previsto alcun tipo di indennizzo nel periodo in cui si è alla ricerca di un nuovo impiego, come in altri paesi europei... in più, gli uffici di collocamento ti seguono passo passo finchè non lo trovi)... fare progetti a lungo termine non è proprio così facile...[8)]
 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
Violet, su questo mi trovi d'accordo... Un mio amico ha lavorato qualche mese in Svizzera, poi ha perso il lavoro, e ora vive con un comodo sussidio di disoccupazione a 1700 euro al mese.... Nel frattempo l'ufficio di collocamento si preoccuperà di trovargli un altro impiego nella stessa provincia, e se le offerte arrivano da fuori è autorizzato a rifiutare...
Questo sì che è un altro mondo...[V]
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
Anto in Italia non c'è più il sussidio di disoccupazione? [:O]
http://www.inps.it/newportal/default.aspx?iMenu=1&sID=%3B0%3B4740%3B4747%3B&lastMenu=4747
 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
C'è, ma lui ha lavorato 6 mesi, e non due anni (o 52 contributi settimanali).

E prende (e prenderà per tutto il periodo) 1700 euro netti al mese. E il periodo è un anno.

Questo è quello che mi ha detto lui, magari non è vero... Non so. Però se fosse vero, sarebbe un po' diverso da noi, non credi? [:X]
 

violet77

Utente
17 Settembre 2009
13
0
5
scusate, ma si dice che l'indennizzo è previsto per il lavoratore che è stato licenziato... suppongo si faccia riferimento a regolari contratti di lavoro (a tempo indeterminato?)... non si fa cenno a contratti scaduti che non vengono rinnovati, cioè non si parla di lavoratori a tempo determinato, a progetto, ecc.
Altrove, in Europa, il lavoratore precario (flessibile) costa di più in tasse al datore di lavoro (così si incentivano le assunzioni a tempo indetermianto)... in Italia, al contrario, lavoro flessibile = lavoro a basso costo..[8)]
 

dekko

Utente
28 Maggio 2004
354
0
265
Quando parlavo del vivere con estranei io mi riferivo al mio prsente ho 29 anni, e come minimo se tutto va bene per altri 2 anni avrò un contratto di agenzia che non porterà a nessun aumento salariale quindi sarò costretto a stare con gente estranea a casa a premetto ho 29 anni e non mi diverto affatto in casa con altre persone, che un giorno ti fanno girare il ca... perchè non rispettano nessuna regola ecc ecc ecc perchè per fare una lavatrice ci si deve prendere quasi a calci....... insomma ai tempi dello studio non ci si fa problemi ma poi si cambia, il lavoro spesso ti fa diventare un altra persona, sta di fatto che se fossi rimasto a torino con la cifra che spendo qui per condividere un appartamento avrei preso un bilocale di 60 mq.
Mi piacerebbe sapere se qualcuno qui affitta una casa e quale pensa che sia un giusto affitto???
 

atlasuforobot

Utente
22 Ottobre 2007
54
0
65
la discussione è bella però rimaniamo generalisti e non ci mettiamo i casi personali ....io ho fatto questo e sono più bravo di te ecc....questo è il messaggio che sta uscendo dalla discussione....vorrei capire insieme a voi il perchè del fenomeno bamboccioni solo in italia...il mammismo, la cultura, ecc...sicuramente incidono ma non giustificano da sole un fenomeno tutto italiano...perciò credo che la colpa è del sistema italia che fa poco per agevolare l'uscita di casa dei giovani...

...x claudia...Berlino è la capitale d'europa con i prezzi più bassi compreso l'affitto...poi se un affitto in altre città europee costerà 600-700 euro puoi star sicura che un giovane tedesco,austriaco,olandese...non prende come in italia uno stipendio iniziale di 900-1000 euro ma partono da 1500 o molto di più...e sono sicuro che la sua indipendenza non gli costerà tante rinunce come in italia..
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
Eh dovresti trovare una tabella degli stipendi tedeschi prima di poter far paragoni però..
Non credo comunque si tratti di dire chi è più bravo e chi no... Si tratta solo di capire se e come è possibile rendersi indipendenti, mi sembra diverso. Io rispetto allo stesso modo chi dice di voler stare a casa perché gli va bene così...

Ho trovato questo... interessante...
http://sandrogrosso.wordpress.com/2007/09/14/non-tutti-gli-stipendi-sono-uguali/