LESBO
MADRE DI LUDI ITALICI E DI GRECHE LUSSURIE,
LESBO, TU CHE DI LANGUIDI E GIUBILANTI BACI,
FOCOSI AL PAR D'UN SOLE, FRESCHI COME LE ANGURIE,
LE NOTTI E I DI' GLORIOSI D'INGEMMAR TI COMPIACI,
MADRE DI LUDI ITALICI E DI GRECHE LUSSURIE;
O LESBO, DOVE I BACI SON COME LE CASCATE
CHE IMPAVIDE S'AFFONDANO NEI GORGHI SITIBONDI
E FUGGON GORGOGLIANDO E SINGHIOZZANDO A ONDATE,
TEMPESTOSI E SEGRETI, BRULICANTI E PROFONDI,
O LESBO, DOVE I BACI SON COME LE CASCATE;
O LESBO, DOVE A GARA SI CERCANO LE BELLE,
DOVE SEMPRE A UN SOSPIRO UN SOSPIRO SI SPOSA,
TE NON MENO CHE PAFO AMMIRANO LE STELLE,
E NON A TORTO VENERE E' DI SAFFO GELOSA!
O LESBO, DOVE A GARA SI CERCANO LE BELLE,
LESBO, TERRA DI NOTTI ARDENTI E APPASSIONATE,
CHE INDUCONO ALLO SPECCHIO VERGINI D'OCCHI CAVI
A BLANDIR (VANO BRIVIDO!) CON MANI INNAMORATE
DELLA NUBILE CARNE I FRUTTI INTATTI E GRAVI....
LESBO, TERRA DI NOTTI ARDENTI E APPASIONATE,
AGGROTTI PUR PLATONE LE VECCHIE CIGLIA AUSTERE:
NELL'ECCESSO DEI BACI TU TROVI ASSOLUZIONE,
NOBILE TERRA, AMABILE REGINA DEL PIACERE,
E NEI NUOVI E PREZIOSI MODI DELLA PASSIONE....
AGGROTTI PUR PLATONE LE VECCHIE CIGLIA AUSTERE!
TU TROVI ASSOLUZIONE NELLO STRAZIO INUMANO
INFLITTO SENZA TREGUA AI GRANDI CUORI ANELI
CHE INSEGUONO UN SORRISO LUMINOSO E LONTANO
VAGAMENTE INTRAVVISTO ALL'ORLO D'ALTRI CIELI...
TU TROVI ASSOLUZIONE NELLO STRAZIO INUMANO!
CHI MAI VERRA' DEI NUMI A MUOVERTI RIMBROTTO,
E A DANNAR LA TUA FRONTE, PALLIDA DI ROVELLI,
SENZA NEI PIATTI D'ORO AVER PESATO IL FIOTTO
DI LACRIME CHE IN MARE VERSANO I TUOI RUSCELLI?
CHI MAI VERRA' DEI NUMI A MUOVERTI RIMBROTTO?
CHE PRETENDONO I CODICI DEL GIUSTO E DELL'INGIUSTO?
O MAGNANIME VERGINI, ONORE DELLE ISOLE,
IL CULTO IN CUI CREDETE E', AL PAR D'OGNI ALTRO, AUGUSTO,
E L'AMOR SI FA BEFFE DI INFERNO E PARADISO.
CHE PRETENDONO I CODICI DEL GIUSTO E DELL'INGIUSTO?
POICHE' LESBO FRA TUTTI M'HA SCELTO SULLA TERRA
PER CANTARE IL SEGRETO DELLE SUE BELLE IN FIORE,
E DALL'INFANZIA IL NERO RITO MI SI DISSERRA
CHE FOLLI RISA MESCOLA CON SINGHIOZZI D'ORRORE:
POICHE' LESBO FRA TUTTI M'HA SCELTO SULLA TERRA.
DA ALLORA IN CIMA A LEUCADE IO SCRUTO GLI ORIZZONTI,
COME UNA SENTINELLA DALLO SGUARDO AQUILINO,
CHE NOTTE E DI' SORVEGLIA SE DALL'AZZURRO MONTI
QUALCHE TREMULA OMBRA, TARTANA O BRIGANTINO...
DA ALLORA IN CIMA A LEUCADE IO SCRUTO GLI ORIZZONTI
PER SAPERE SE L'ONDA E' GENEROSA E BUONA,
E SE, ROCA FRANGENDOSI SULLE SCOGLIERE AVVERSE,
RIPORTERA' UNA SERA A LESBO CHE PERDONA
IL CADAVERE AMATO DI SAFFO, CHE S'IMMERSE
PER SAPERE SE L'ONDA E' GENEROSA E BUONA!
DELLA VIRILE SAFFO, AMANTE E POETESSA,
PIU' LEGGIADRA DI VENERE NEI SUOI CUPI PALLORI!
- S'ARRENDE L'OCCHIO AZZURRO AL NERO, CUI LA SPESSA
TENEBRA INTORNO CINGE, TRACCIATA DAI DOLORI
DELLA VIRILE SAFFO AMANTE E POETESSA!
- PIU' LEGGIADRA DI VENERE CHE SI LEVA SUL MONDO,
RIVERSANDO I TESORI DELLE SERENE CIGLIA,
E L'IRRAGGIAR DEL CORPO SEMPRE GIOVINE E BIONDO
SUL VECCHIO PADRE OCEANO, CHE ATTRATTO E' DALLA FIGLIA,
PIU' LEGGIADRA DI VENERE CHE SI LEVA SUL MONDO!
- DI SAFFO CHE MORI' NEL SACRILEGO GIORNO
IN CUI VOLLE AD UN BRUTO, VIOLANDO IL NUOVO RITO,
IN PASTURA SUPREMA OFFRIRE IL CORPO ADORNO....
MA LUI PUNI', SUPERBO, IL GESTO PROIBITO
DI SAFFO CHE MORI' NEL SACRILEGO GIORNO!
ED E' DA QUELLA VOLTA CHE LESBO SI LAMENTA,
E, SORDA AI MILLE OMAGGI CHE LE VENGONO OFFERTI,
OGNI NOTTE S'ESALTA DELL'URLO DI TORMENTA
CHE VERSO IL CIELO SCAGLIANO I SUOI LIDI DESERTI....
ED E' DA QUELLA VOLTA CHE LESBO SI LAMENTA!