Ciao!
Devo dire che non ho letto tutti i messaggi precedenti ma solo alcuni, per motivi di tempo. Credo comunque che qualcuno abbia già espresso molto bene anche il mio pensiero al riguardo. Voglio solo riportare delle semplici constatazioni che mi è capitato di fare molto recentemente.
Mi ritrovo in parte nel discorso di Raiden: io stesso non mi ritengo uno sgorbio, a parte i (troppi) dovuti complessi che ho, come molti del resto. Tuttavia non riesco a comunicare quello che vorrei comunicare (come diceva Cloud), a trasmettere un'idea di me agli altri che sia effettivamente quella che vorrei. Altrimenti i fatti sarebbero diversi.
1) Una mia carissima amica aveva lo stesso problema. Da un lato si sentiva totalmente bloccata sentimentalmente per alcune tare che si porta dall'infanzia, dall'altro, nonostante la voglia di avere esperienze, non vedeva negli altri una propensione verso di lei. Lei ricopriva sempre il ruolo di quella con cui parlare, stare bene, essere amica. Una volta le dissero: Tu non sei fidanzata, no? e ci rimase veramente male vedendo in questa frase la conferma dei suoi sospetti.
Ora, a Berlino, si è trovata in un contesto totalmente diverso e in cui lei si trova molto bene. Tre ragazzi, in diverse occasioni, le si sono avvicinati... ora, è vero che dipende anche molto dalla fortuna e dall'intraprendenza degli altri, ma sono convinto, e penso anche lei, che stando in un contesto isolato, sciolta dai suoi ruoli abituali, sia stata lei stessa molto più disposta, mentalmente, comunicando questa sensazione all'esterno con più facilità.
2) Ho spesso avuto la sensazione, essendomi sempre ritenuto lo spettatore sf***to e inerte degli eventi del mondo del XXI secolo, che ci fossero persone che ricevessero costantemente la manna dal cielo e persone che vivenvano la vita della rana nel pozzo. (N.b., le espressioni sono quelle che avevo in mente, per farvi capire...)
Non capivo, invece, che quelle persone che ritenevo fortunate (senza peraltro accorgermi dei loro piccoli, normali, drammi) vanno a cercare le cose, non solo nei fatti... come dire... hanno una fortissima spinta mentale, interiore, che le rende automaticamente persone intriganti, affascinanti, o che comunque colpiscono. Sono cose che si avvertono, non ci sono santi.
Personalmente a ottobre mi sono sentito di un ottimismo e di un positivo che da tempo non sperimentavo più... ebbene, che ci crediate o no, non mi cadevano neppure i capelli. Ho conosciuto un ragazzo con cui per un po' mi sono trovato benissimo. In seguito, dopo essere stato colpito in maniera negativa dagli eventi, mi sono imposto lo stesso atteggiamento, ma l'ho fatto con inerzia, senza una spinta mia. Tutto è tornato alla normalità: sbalzi d'umore e ciocche nel lavandino.
Non sono atteggiamenti che se non abbiamo per indole non possiamo coltivare e maturare, purtroppo ci vuole tempo... sempre tempo, maledizione! [B)] [8)]