Buongiorno,
e saluti al sig. Marlin,la cui compentenza è pari alla sua acclarata gentilizza.
Ebbene,dopo le lodi,passiamo alle critiche.
Ho sempre trovato davvero molto interessante l' esperimento sociale dei forum,in particolare di questo,che attraverso l' ausilio dei suoi membri cercano nuove soluzioni al di fuori di quelle delle convenzionali.
E la creazione del K-max ne è la riprova.
Rimane comunque un grosso problema,anzi due.
Il primo è che la valutazione della reale efficacia rimane giocoforza anedottica,dato che non si hanno i soldi per test in doppio cieco.
Il secondo è il meccanismo d' azione e soprattutto l' idea del K-max.
La maggior parte degli ingredenti infatti,anche se non tutti,giocano la loro azione sull' inibizione dell' alfa-reduttasi di tipo II.Ebbene,questo lo fa abbondantemente la finasteride.Si può far notare che il prodotto è destinato a chi non vuole prenderla o soprattutto a chi ha avuto effetti collaterali specie sulla libido.
Al che,se nel primo punto è una questione ideologica ed ognuno ha le proprie buone motivazioni,sul secondo si può far notare che è sufficiente abbassare il dosaggio,od attendere poichè alcuni studi e soprattutto numerose esperienze cliniche hanno dimostrato che col tempo gli effetti collaterali tendono a ridursi.
Va da sè quindi che così inteso il K-max non può che essere un' alternativa alla finasteride,e alternativa di inferiore qualità.
Ebbene,lancio un' idea
erchè non cercare di realizzare un prodotto complementare alla finasteride,ovvero che sia in grado di determinare un miglioramento attraverso meccanismi diversi.Ad esempio:
-Riduzione del numero dei recettori del dht (o loro degradazione)
-Antagonismo dei recettori del dht
-Attivazione recettori estrogenici
-Aumento del dht legato a proteine plasmatiche
-Attivazione di meccanismi di trofismo del fusto capillifero.
Ecco che allora il prodotto potrebbe essere efficemente affiancato alla finasteride utilizzando dei meccanismi che potrebbero agire in maniera sinergica.
Cordiali saluti
e saluti al sig. Marlin,la cui compentenza è pari alla sua acclarata gentilizza.
Ebbene,dopo le lodi,passiamo alle critiche.
Ho sempre trovato davvero molto interessante l' esperimento sociale dei forum,in particolare di questo,che attraverso l' ausilio dei suoi membri cercano nuove soluzioni al di fuori di quelle delle convenzionali.
E la creazione del K-max ne è la riprova.
Rimane comunque un grosso problema,anzi due.
Il primo è che la valutazione della reale efficacia rimane giocoforza anedottica,dato che non si hanno i soldi per test in doppio cieco.
Il secondo è il meccanismo d' azione e soprattutto l' idea del K-max.
La maggior parte degli ingredenti infatti,anche se non tutti,giocano la loro azione sull' inibizione dell' alfa-reduttasi di tipo II.Ebbene,questo lo fa abbondantemente la finasteride.Si può far notare che il prodotto è destinato a chi non vuole prenderla o soprattutto a chi ha avuto effetti collaterali specie sulla libido.
Al che,se nel primo punto è una questione ideologica ed ognuno ha le proprie buone motivazioni,sul secondo si può far notare che è sufficiente abbassare il dosaggio,od attendere poichè alcuni studi e soprattutto numerose esperienze cliniche hanno dimostrato che col tempo gli effetti collaterali tendono a ridursi.
Va da sè quindi che così inteso il K-max non può che essere un' alternativa alla finasteride,e alternativa di inferiore qualità.
Ebbene,lancio un' idea
erchè non cercare di realizzare un prodotto complementare alla finasteride,ovvero che sia in grado di determinare un miglioramento attraverso meccanismi diversi.Ad esempio:-Riduzione del numero dei recettori del dht (o loro degradazione)
-Antagonismo dei recettori del dht
-Attivazione recettori estrogenici
-Aumento del dht legato a proteine plasmatiche
-Attivazione di meccanismi di trofismo del fusto capillifero.
Ecco che allora il prodotto potrebbe essere efficemente affiancato alla finasteride utilizzando dei meccanismi che potrebbero agire in maniera sinergica.
Cordiali saluti