Ciò che dice European Capellon è giusto nell'idea, vero nella sostanza ma ha il vizio di essere presentato lasciando intendere che sia possibile a tutti ottenere con facilità protesi dall'estero essendone soddisfatti.
Tutti, quindi, parlano e scrivono in fluent English? Tutti lo capiscono? Non certo in Italia...
Tutti, quindi, conoscono le leggi commerciali e le regole doganali? Non credo proprio...
Tutti, quindi, sanno compilare un modulo d'ordine sapendo cosa corrisponda a cosa e soprattutto cosa corrisponda alle loro aspettative? Sicuramente, dopo almeno 5 tentativi...
Tutti, quindi, in caso di problemi con le factories, che chi abbia un minimo di esperienza sa essere prima o poi, più o meno, inevitabili, sanno come risolverli? Forse, con un po' di fortuna... Tutti sono in grado di interagire con le factories spiegando loro, in termini tecnici ma chiari, cosa vogliano di diverso dal solito o dall'ultimo ordine per aumentare la propria soddisfazione? Impresa considerevole...
Essendo realistici, si può dire che un 10% dell'utenza può essere in grado, al primo tentativo, di riuscire a non commettere errori, ove anche un banale errore di compilazione dell'ordine può compromettere il risultato, rendendo così vano il possibile risparmio.
Io, che pure ho importato dalla Cina componenti meccanici che costano 20 volte una protesi, ma che sono infinitamente più facili da categorizzare ed ordinare, mi sono sempre ben guardato dal farlo, perché:
1) preferisco, nella selva delle offerte, avere la certezza che la factory che costruirà la mia protesi sia affidabile e che quindi decine di persone l'abbiano già provata e recensita. Neppure le factories più conosciute ed apprezzate mettono al riparo dall'ordine errato, per i motivi che ben sappiamo, legati alle caratteristiche della produzione commerciale cinese, immaginiamoci una factory tirata a sorte su una pagina web...
2) evitare rompimenti di scatole con dogane, dazi ed imposte varie, quelli ordinari e quelli possibili, anche perché i capelli naturali non sono come turbine o schede di memoria e la legislazione UE esigerebbe apposita richiesta di importazione, come per farmaci e parafarmaci. Finora non risulta vi siano mai stati problemi, comunque la disposizione è chiara.
3) il prezzo è comunque talmente basso da farmi ritenere non vantaggioso mettermi in proprio ed accollarmi i fastidi per risparmiare 50 euro. Io, tra l'altro, non sono un fanatico che cambia una protesi al mese, al primo segno di degrado, quindi 100 euro all'anno a chi mi gestisce le protesi risparmiandomi seccature posso ben dargliele! Certo, se anche il mio rivenditore praticasse certi prezzi che si leggono in giro, anch'io mi sarei buttato a rischiare con la Cina e forse anche col Burkina Faso o St.Kitts, Nevis & Anguilla, visto il risparmio di 450 euro a protesi. Non so se mi sono spiegato...
Tutto questo per dire che certamente, operando in proprio, si possono ottenere consistenti risparmi o maggiori quantitativi di protesi da poter cambiare e che la cosa è alla portata di molti ma non senza rischio e non nella maniera più facile del mondo, come sperimentatori compulsivi hanno ben potuto provare, avendone come ricordo, oltre a tante ottime protesi pagate quasi zero, qualche bello scatolone di protesi semplicemente inutilizzabili...
Non ci si improvvisa né commercianti né periti merceologici: occorre comunque un apprendistato, breve o lungo che sia, per poter ottenere ciò che si vuole come si vuole. Bisogna quindi che chi voglia cimentarsi nell'impresa si documenti molto bene, impari tecniche, materiali, terminologia e quant'altro, come se fosse un vero commerciante e questo per evitare cocenti delusioni, tanto più probabili quanto più ci si muove allo sbaraglio.
Riuscirci non è difficilissimo ma neppure privo di difficoltà perché la Cina sarà pure vicina ma non si raggiunge attraverso la via dell'orto...
Tutti, quindi, parlano e scrivono in fluent English? Tutti lo capiscono? Non certo in Italia...
Tutti, quindi, conoscono le leggi commerciali e le regole doganali? Non credo proprio...
Tutti, quindi, sanno compilare un modulo d'ordine sapendo cosa corrisponda a cosa e soprattutto cosa corrisponda alle loro aspettative? Sicuramente, dopo almeno 5 tentativi...
Tutti, quindi, in caso di problemi con le factories, che chi abbia un minimo di esperienza sa essere prima o poi, più o meno, inevitabili, sanno come risolverli? Forse, con un po' di fortuna... Tutti sono in grado di interagire con le factories spiegando loro, in termini tecnici ma chiari, cosa vogliano di diverso dal solito o dall'ultimo ordine per aumentare la propria soddisfazione? Impresa considerevole...
Essendo realistici, si può dire che un 10% dell'utenza può essere in grado, al primo tentativo, di riuscire a non commettere errori, ove anche un banale errore di compilazione dell'ordine può compromettere il risultato, rendendo così vano il possibile risparmio.
Io, che pure ho importato dalla Cina componenti meccanici che costano 20 volte una protesi, ma che sono infinitamente più facili da categorizzare ed ordinare, mi sono sempre ben guardato dal farlo, perché:
1) preferisco, nella selva delle offerte, avere la certezza che la factory che costruirà la mia protesi sia affidabile e che quindi decine di persone l'abbiano già provata e recensita. Neppure le factories più conosciute ed apprezzate mettono al riparo dall'ordine errato, per i motivi che ben sappiamo, legati alle caratteristiche della produzione commerciale cinese, immaginiamoci una factory tirata a sorte su una pagina web...
2) evitare rompimenti di scatole con dogane, dazi ed imposte varie, quelli ordinari e quelli possibili, anche perché i capelli naturali non sono come turbine o schede di memoria e la legislazione UE esigerebbe apposita richiesta di importazione, come per farmaci e parafarmaci. Finora non risulta vi siano mai stati problemi, comunque la disposizione è chiara.
3) il prezzo è comunque talmente basso da farmi ritenere non vantaggioso mettermi in proprio ed accollarmi i fastidi per risparmiare 50 euro. Io, tra l'altro, non sono un fanatico che cambia una protesi al mese, al primo segno di degrado, quindi 100 euro all'anno a chi mi gestisce le protesi risparmiandomi seccature posso ben dargliele! Certo, se anche il mio rivenditore praticasse certi prezzi che si leggono in giro, anch'io mi sarei buttato a rischiare con la Cina e forse anche col Burkina Faso o St.Kitts, Nevis & Anguilla, visto il risparmio di 450 euro a protesi. Non so se mi sono spiegato...
Tutto questo per dire che certamente, operando in proprio, si possono ottenere consistenti risparmi o maggiori quantitativi di protesi da poter cambiare e che la cosa è alla portata di molti ma non senza rischio e non nella maniera più facile del mondo, come sperimentatori compulsivi hanno ben potuto provare, avendone come ricordo, oltre a tante ottime protesi pagate quasi zero, qualche bello scatolone di protesi semplicemente inutilizzabili...
Non ci si improvvisa né commercianti né periti merceologici: occorre comunque un apprendistato, breve o lungo che sia, per poter ottenere ciò che si vuole come si vuole. Bisogna quindi che chi voglia cimentarsi nell'impresa si documenti molto bene, impari tecniche, materiali, terminologia e quant'altro, come se fosse un vero commerciante e questo per evitare cocenti delusioni, tanto più probabili quanto più ci si muove allo sbaraglio.
Riuscirci non è difficilissimo ma neppure privo di difficoltà perché la Cina sarà pure vicina ma non si raggiunge attraverso la via dell'orto...