nuovo nipon e...per esperti

casa11

Utente
25 Novembre 2005
204
0
165
ragazzi che ne pensate?? qualche tempo fa condividevamo il fatto che il nuovo nipon e era una delusione...adesso che ne sappiamo qualcosa in piu' (vedere sotto), le vostre opinioni sono sempre le stesse???grazie


da fitologica.it

La specifica miscela di acidi grassi polinsaturi (composta prevalentemente da acido #945;-linolenico, acido linoleico, palmitico, oleico, elaidico e stearico) ha dimostrato azione di inibizione selettiva dell’enzima 5-#945;- reduttasi coinvolto nella produzione del testosterone attivo sul recettore (DHT o diidrotestosterone). Questa particolare miscela di acidi polinsaturi modifica la struttura lipidica del recettore e ciò determina una incapacità dell’enzima (legato al recettore) di svolgere la propria attività.
Il meccanismo di funzionamento non è quindi “ormonale”, non è competitivo rispetto al testosterone e questo permette di non avere effetti collaterali che interessino la sfera sessuale (diminuzione della libido, riduzione della mobilità degli spermatozoi) né di essere teratogenico. In tutti gli studi eseguiti non sono mai stati riportati casi di effetti collaterali.
Gli acidi grassi polinsaturi sono dei principi fitoderivati presenti sotto forma di oli microincapsulati.
Il beta glucano è un polisaccaride noto per le sue proprietà antitumorali che ha dimostrato di avere anche una potente azione immunomodulante ed antiossidante.
Il betaglucano agisce potenziando l’immunità cellulare, cioè attivando quei meccanismi cellulari responsabili del sistema di difesa dell’organismo.
In particolare la sua azione si rivolge anche nel controllo di alcuni fattori di crescita tra cui il TGF responsabile, secondo studi recentissimi, di indurre,sotto stimolo degli androgeni, un addensamento del collagene attorno al follicolo pilifero. Questo fenomeno accelererebbe un passaggio dalla fase catagen a quella telogen con inibizione alla crescita del pelo e miniaturizzazione dei follicoli.
L’azione antiossidante invece è legata alla sua capacità di preservare l’integrità delle membrane cellulari e quindi ridurre il danno ossidativo e l’apoptosi cellulare(morte cellulare ) come dimostrato da studi specifici in cui si è misurato quantitativamente lo stress ossidativo.