dico enrico83 che la regolazione genetica di quali capelli (costituiti di cellule geneticamente identiche) siano sensibili e quali no potrebbe dipendere da qualche gradiente di natura non immediatamente genetica che renda conto del pattern di evoluzione della calvizie e che fa si che alcuni capelli siano i più sensibili, altri meno sensibili e altri ancora insensibili all'azione degli androgeni. In pratica, la mia è una domanda, cosa determina le modificazioni epigenetiche ( un maggior grado di espressione del recettore AR e altre modulazioni a livello di geni importanti per la crescita e il ciclo capillifero) di alcuni follicoli e non di altri che rendono conto della differente sensibilità agli androgeni? Altrimenti non si capisce il perché dell'evoluzione spazio-regionale in Norwood ii, iii iv v ecc... si dovrebbero perdere tutti i capelli, al contrario i peli vengono stimolati a crescere e alcuni capelli regionali ad atrofizzarsi.
Poiché le ossa del cranio cambiano forma durante lo sviluppo sessuale potrebbe darsi che il gradiente sia in relazione alla forma che le ossa del cranio assumono durante lo sviluppo sessuale, e ad altre variabili fisiologiche correlate come il grado di tensione, di perfusione e altre ancora. E' un'ipotesi, prendila cum grano salis.
In effetti potrebbe anche operare un meccanismo di tipo differente che sensibilizza i follicoli secondo un gradiente di natura differente già a livello dello sviluppo embriologico, quindi prima ancora che il soggetto nasca.
Di fatto nei gemelli monozigoti il grado di concordanza del fenotipo capillifero non è 1:1, segno che l'epigenetica ha un suo ruolo.