NAPOLI- Sono due le partite del Milan al centro dell'inchiesta della
procura di Napoli, come emerge dall'invito a presentarsi notificato dai
carabinieri. Si tratta di Milan-Brescia 1-1 del 9 aprile 2005 e
Milan-Chievo 1-0 del 20 aprile dello stesso anno.
Per il primo episodio sono indagati per concorso in frode sportiva
Leandro Meani, dirigente del Milan, il vicecommissario della Can,
Gennaro Mazzei, e il guardalinee Gabriele Contini. Gli inquirenti
parlano di «designazione fraudolenta» di Contini che si adoperava per
«il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra
milanista». In una conversazione del primo aprile di quell'anno Contini,
appena designato per la gara del Milan, chiama Meani «per concordare un
incontro a cena dopo la partita e questi, vantando il proprio merito per
la designazione dice: »..figa, se non c'era zio, però sempre eh?«. E
Contini risponde con una risata. L'altro incontro è Milan-Chievo 1-0 del
20 aprile 2005. Risultano indagati sempre Meani, l'ex designatore
arbitrale Paolo Bergamo, e il guardalinee Claudio Puglisi. C'è agli atti
una conversazione tra Bergamo e Pairetto. Bergamo sottolinea che
«a...a..e, uno che è già da due mesi che dovevamo averlo messo e c'è
stata qualche pressione e quindi...si mette Puglisi a fare
Milan-Chievo/...ehm, ieri si è sbagliato e quindi questi dicono: perché
ci penalizzate? ehm, cioè con me non hanno parlato, eh? Ti dico la
verità, hanno chiamato Gennaro».
Altra conversazione del 17 aprile tra Leonardo Meani e Contini.
Quest'ultimo nell'attribuire le principali responsabilità a Baglioni
precisa: «è l'amico di Pairetto, se lo vuoi sapere è quello che gli
prenota i biglietti, che Pairetto va a mangiare a casa sua, non a
ristorante, a casa sua». Meani poi chiama il vicecommissario Mazzei per
lamentarsi dell'errore di Baglioni. «Che c..., che c..., io questo
proprio non lo voglio no, questo non lo voglio, non l'ho mai chiesto né
voluto, questo è uno...oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti,
eh, di non sbagliare perché Galliani è furibondo, perché figurati.
Quindi digli di stare molto attenti da qui...alla fine del campionato».
Ripete il concetto più volte (sottolineano i pm) poi aggiunge:
«...comunque Gennaro è furibondo, ri..riporta da adesso in poi di non
sbagliare più un c... perché è furibondo, quindi anche mercoledì cercate
di mandare due intelligenti». om/u
procura di Napoli, come emerge dall'invito a presentarsi notificato dai
carabinieri. Si tratta di Milan-Brescia 1-1 del 9 aprile 2005 e
Milan-Chievo 1-0 del 20 aprile dello stesso anno.
Per il primo episodio sono indagati per concorso in frode sportiva
Leandro Meani, dirigente del Milan, il vicecommissario della Can,
Gennaro Mazzei, e il guardalinee Gabriele Contini. Gli inquirenti
parlano di «designazione fraudolenta» di Contini che si adoperava per
«il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra
milanista». In una conversazione del primo aprile di quell'anno Contini,
appena designato per la gara del Milan, chiama Meani «per concordare un
incontro a cena dopo la partita e questi, vantando il proprio merito per
la designazione dice: »..figa, se non c'era zio, però sempre eh?«. E
Contini risponde con una risata. L'altro incontro è Milan-Chievo 1-0 del
20 aprile 2005. Risultano indagati sempre Meani, l'ex designatore
arbitrale Paolo Bergamo, e il guardalinee Claudio Puglisi. C'è agli atti
una conversazione tra Bergamo e Pairetto. Bergamo sottolinea che
«a...a..e, uno che è già da due mesi che dovevamo averlo messo e c'è
stata qualche pressione e quindi...si mette Puglisi a fare
Milan-Chievo/...ehm, ieri si è sbagliato e quindi questi dicono: perché
ci penalizzate? ehm, cioè con me non hanno parlato, eh? Ti dico la
verità, hanno chiamato Gennaro».
Altra conversazione del 17 aprile tra Leonardo Meani e Contini.
Quest'ultimo nell'attribuire le principali responsabilità a Baglioni
precisa: «è l'amico di Pairetto, se lo vuoi sapere è quello che gli
prenota i biglietti, che Pairetto va a mangiare a casa sua, non a
ristorante, a casa sua». Meani poi chiama il vicecommissario Mazzei per
lamentarsi dell'errore di Baglioni. «Che c..., che c..., io questo
proprio non lo voglio no, questo non lo voglio, non l'ho mai chiesto né
voluto, questo è uno...oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti,
eh, di non sbagliare perché Galliani è furibondo, perché figurati.
Quindi digli di stare molto attenti da qui...alla fine del campionato».
Ripete il concetto più volte (sottolineano i pm) poi aggiunge:
«...comunque Gennaro è furibondo, ri..riporta da adesso in poi di non
sbagliare più un c... perché è furibondo, quindi anche mercoledì cercate
di mandare due intelligenti». om/u