La cosa che dirò è una cosa in effetti stupida. Superficiale, sicuramente. Ma purtroppo vera. Ci sono persone che perdono i genitori, persone che perdono parenti o amici cari, beh, io perdo i capelli. Nella mia normale mediocrità è stato l'evento che dai 18 anni circa ad oggi che ne ho 22 mi ha segnato più fortemente in modo drammatico. Sono cambiati, per me, certi modi di fare, di pensare, persino. Mi ricordo la prima volta quando piansi davanti allo specchio dopo essere tornato dalla visita con il dermatologo.
E del resto è ovvio. Sopratutto se si pensa che io sono sempre stato una persona piuttosto vanitosa.
Per me perdere i capelli ha significato non poterli portare lunghi come Kurt Cobain
non potermi fare i rasta come bob marley
non potermeli mai più tingere di blu, di verde o di rosso
non poter più usare i gel super-extra-iper forte tenuta
non potermi togliere il casco della moto e scuotere la testa con piacere
non potermi svegliare con i capelli arruffati e sentirmi sexy
non potermi fare tagli strani
non sedermi più con tanto piacere sul sedile davanti dell'auto
o in prima fila al cinema
non sdraiarmi più con tanto piacere sulla sabbia, sotto al sole
provare un certo disagio nell'inclinare la testa, in qualunque situazione
beh, insomma, una serie di cose che probabilmente tutti voi conoscete, e che sono davvero fastidiose.
Eppure so che la felicità esiste comunque, che la libertà esiste comunque, che la vita non dipende da questo. La cosa peggiore è perdere i capelli quando si è adolescenti, o poco dopo, come è successo a me. Nella fase in cui tutto gira intorno all'aspetto fisico, alla bellezza. Ma, beh, vi renderete conto che ci sono persone che vi sapranno apprezzare al di là di questo, per quello che siete veramente. E questo si che vi soddisferà...