tanta delicatezza e titubanza mi scuotono sempre
lo ammetto
palpitare invano e sofferto
tu dici un giorno il gioco si rompe
ma fino a quel giorno no....ahimè
ti lascio al tuo travaglio, ti renderà più bella, prenderò le tue immagini, cariche della tua sofferenza, le avvolgerò col mio corpo e con le braccia, con discrezione potente
vorrò provare ad annusarti mentre soffri
dietro di te, ti stringo senza altre intenzioni che non quella di sentirti
e annuso i tuoi capelli e il tuo collo
per distrarti fino al fastidio
darti quanto non vuoi
eppure sentirti
assurdo e insensato
starei qui ore a carezzarti
a sospendere i sensi per saturazione
a non darti quello che non vuoi
preso però dalla voglia di farlo
in equilibrio su di me
fino a non poterne più
e continuare a negarmelo
canali si aprono canali si chiudono
dentro cui scorre qualcosa
capita di sentire le cose in un certo modo
ma che tu voglia sentirtele dire
non è ancora sufficiente
perchè io te le dica
non riuscirei
non sono un corteggiatore così bravo
bisogna che io voglia, e senta il mio desiderio prima di tutto
capita di sentire le cose in modo più forte di altre volte
e senza averne congetturato
ha un senso maggiore liberarle
dirle
così...puff
e non so mai cosa rispondere
anche se forse nn è necessario
però il silenzio da uno schermo lascia tutto aperto
si comunica comunque
anche senza scrivere
dopo essermi riversato ti rubo quello che vedo
senza che tu decida di darmelo
ma te lo rendo subito
diverso però
e lo vorrò nuovo indietro.