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Citazione:Messaggio inserito da Bart
Beh naturalmente non dobbiamo prendere d'esempio i poli opposti. Nel senso che una persona veramente brutta lo è con o senza capelli. Ma una persona accettabile con i capelli lo diventa meno senza.
Inutile prendere i casi dei belloni o bruttoni. Basta semplicemnte essere consapevoli che una persona carina, una volta senza capelli tenderà a perdere sul piano estetico!
Credo che basilio si riferisca a questo, giusto perchè credo che la maggior parte degli uomini si possa collocare appunto in tale esempio, né belloni né bruttoni, semplicemnte ragazzi magari presentabili che con la chierica e/o la stempiatura perdono bellezza. Tutto qui.
non perdono bellezza cristo santo. quando ti rasi la barba perdi bellezza? semplicemente sei nato con i capelli ed il cambiamento fa male. se tu non fossi nato con i capelli ti saresti abituato al tuo aspetto. non ho mai visto un brutto ammazzarsi tutti i santi i giorni per il suo aspetto fisico, ci e' nato e basta. invece noi soffriamo un cambiamento ed e' per questo che ci vediamo brutti. ma ad una persona che ci vede per la prima volta noi siamo quelli. E nella stessa bellezza.
Se proprio non ci si puo' vedere e si vede la pelata come un tumore, allora vai da cesarone, guarda schillaci non sembra a prima vista.
Per il resto mi fa solamente schifo tutto questo soffrire inutile QUANDO C'E' GENTE CHE SOFFRE PER ALTRO. è un peccato, un peccato morale, per ogni tipo di spiritualita' religiosa o meno. Si VEDE CHE STATE BENE E CHE NON AVETE MAI AVUTO PROBLEMI NELLA VITA. sono contento per voi.
Al disagio che ogni tanto ancora provo perchè ritengo che con i capelli mi sia stato tolto anche qualcos'altro, come il diritto a poter amare ed essere ricambiato, si aggiunge, quando non sto bene con me stesso, e la cosa ancora mi capita, i sensi di colpa perchè, come hai rilevato tu, sto male per una cosa che, obiettivamente, presa nel modo giusto, non dovrebbe impensierire un uomo di quasi 30 anni.
D'accordo.
E' vero, c'è gente che sta male davvero, che è malata, che non riesce ad arrivare a fine mese, che perde il lavoro e va tutelata (e con il lavoro che faccio entro spesso a contatto con gente che è veramente in difficoltà), ed è gente a cui va tutta la mia solidarietà e che cerco anche di aiutare, anche se faccio sempre poco rispetto al necessario.
Tuttavia, banalmente, e, dato che mi reputo intelligente, con grande sofferenza ammetto di non riuscire ancora a stare completamente a mio agio nei miei nuovi (da 10 anni ormai!)panni di pelato.
Hai colto quando dici che soffriamo il cambiamento. In realtà, infatti, il trauma della calvizie è legato strettamente al concetto di lutto. Noi soffriamo la perdita dei capelli, come se, con le dovute proporzioni, ci fosse morto un caro e non riuscissimo a farcene una ragione.
L'elemento che ci disturba è il distacco, la perdita. Questo elemento, però, ha la sua origine in causa più profonde, più radicate rispetto alla banale perdita dei capelli.
Voglio dire, in alcuni di noi il problema esplode in tutta la sua pienezza. In altre persone la caduta dei capelli viene vissuta con la massima tranquillità, come un fenomeno maschile parafisiologico quale esso è.
E allora quale è la differenza tra chi soffre e chi no?
La differenza sta nel vissuto delle persone. Coloro che soffrono danno la colpa del loro disagio ai capelli ed alla loro mancanza, ma, in realtà, la loro sofferenza ha origini più profonde e NULLA ha a che vedere con la AA.
Ora, capire questo è il primo passo.E l'ho compiuto. Il successivo è di smettere di stare male. Ancora non ci riesco. Ancora do la colpa dei miei insuccessi alla calvizie. MA razionalmente so che essa è solo un comodo ALIBI.
Un abbraccio!