Ivo...è evidente il tuo bisogno di affermare la tua identità in modo aperto...ed è comprensibile che sia così.Ma chi vuole un mondo dove non ci sia questo tipo di discriminazione non apre post sul proprio orientamento sessuale.A noi che ce frega Ivo di chi scopi te?Cioè.... il post serve a te, a trovare un cardine al quale riferirti nella dialettica collettiva.
Chi fa coming out per paradosso ha bisogno che a rispondere sia il proprio carnefice, per rinsaldare le proprie paure ed esorcizzarle in un colpo finale, per riproporre un tema per lui fondante, al di là del binario su cui scorre, magari lentamente, la cultura sociale specifica.
Al pari delle femministe che perdono tempo a rivendicare diritti che poi non sono pronte ad esercitare nella pratica pur avendone ogni possibilità teorica.
manifestare e rivendicare la propria diversità
oltre un certo limite sociale (già ampiamente oltrepassato a mio avviso)è un modo eccellente per ribadirne il valore di tabù insormontabile.
Ghettizzarsi nelle saune per ***** come scrivi tu, nelle discoteche per *****, nelle spiagge per *****, nelle associazioni per *****, dovrebbe essere comportamento bandito per autodeterminazione.
insomma è sempre più facile fare casino in tanti, a qualunque gruppo tu appartenga, che appellarsi semplicemente al proprio essere prima di tutto persona.
perchè spesso ciò che la 'diversità' toglie da una parte regala dall'altra, vedi il luogo comune anche qui imperante per il quale gli omosessuali sono a grande maggioranza persone sensibili e con qualità superiori rispetto alla media del genere umano.
e il passo tra subire la diversità e invece sfruttarla surrettiziamente è breve,e anche questo è stato già fatto e rifatto più volte.
Chi fa coming out per paradosso ha bisogno che a rispondere sia il proprio carnefice, per rinsaldare le proprie paure ed esorcizzarle in un colpo finale, per riproporre un tema per lui fondante, al di là del binario su cui scorre, magari lentamente, la cultura sociale specifica.
Al pari delle femministe che perdono tempo a rivendicare diritti che poi non sono pronte ad esercitare nella pratica pur avendone ogni possibilità teorica.
manifestare e rivendicare la propria diversità
oltre un certo limite sociale (già ampiamente oltrepassato a mio avviso)è un modo eccellente per ribadirne il valore di tabù insormontabile.
Ghettizzarsi nelle saune per ***** come scrivi tu, nelle discoteche per *****, nelle spiagge per *****, nelle associazioni per *****, dovrebbe essere comportamento bandito per autodeterminazione.
insomma è sempre più facile fare casino in tanti, a qualunque gruppo tu appartenga, che appellarsi semplicemente al proprio essere prima di tutto persona.
perchè spesso ciò che la 'diversità' toglie da una parte regala dall'altra, vedi il luogo comune anche qui imperante per il quale gli omosessuali sono a grande maggioranza persone sensibili e con qualità superiori rispetto alla media del genere umano.
e il passo tra subire la diversità e invece sfruttarla surrettiziamente è breve,e anche questo è stato già fatto e rifatto più volte.