Intolleranze alimentari

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Errore mio, più sopra pensavo alle IBD chissà perché ... naturalmente la gastroscopia con BIOPSIA (esame cui per adesso non vedo la necessità, a me passare 3-4 mesi senza glutine non pesa, non mangio mai la pizza, l'unico limite è la pasta e la birra, che mi piacciono ma insomma non vivo per mangiare ma mangio per vivere). Tuttavia l'associazione tra celiachia e capelli non è affatto così irrilevante (specialmente l'alopecia aerata), inoltre il mio problema non limita ai capelli ma anche alle afte e alla lieve psoriasi. Se ai capelli non notassi cambiamenti mi rassegnerò all'effluvio idiopatico, che volete che vi dica, anemico non sono, men che meno distiroideo.
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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Maurizione, io non sono seguito dalla Tosti, fidati, ho scritto per completezza che c'era questo dubbio ma non credo proprio che sia alopecia aerata incognita. Ho qui su pc 10 atlanti di dermatoscopia e a casa mia ho una specie di dermatoscopio artigianale (una telecamere con magnificatore).
Non farò nessuna biopsia, tanto più che sono pieno di capelli. Non farò nemmeno alcuna gastroscopia, anche perché 4 anni fa feci dei sierologici e gli anticorpi anti Transglutaminasi e anti gliadina erano negativi. Il punto è che - almeno dagli articoli che ho letto - si può essere intolleranti al glutine senza avere gli esami sierici e la biopsia positivi, pertanto per amore della scienza o per estrema curiosità proverò a stare qualche mese senza glutine, a me non costa nulla, io voglio solo vedere se queste problematica croniche passeranno.
Dopo 3 settimane noto che: la lesione psoriasica è quasi invisibile, la caduta è assai modesta (ma potrebbe dipendere dal periodo invernale notoriamente con un numero maggiore di follicoli sincronizzati in anagen), le afte non si sono ripresentate. Il punto è che è un periodo troppo breve, voglio valutare almeno fino a maggio.
su booksc.org ho scaricato dei case Xxxxxx incredibili, gente che dopo 6 settimane di dieta aglutinata è GUARITA da forme gravi di psoriasi, estese a oltre il 50% della superficie corporea. (Digestion 2003;68:9–12 DOI: 10.1159/000073220
Rapid Regression of Psoriasis in a Coeliac Patient after Gluten-Free Diet A Case Report and Review of the Literature)
Interessante anche un altro fatto: un altro insospettabile indiziato per le patologie autoimmuni, anche di carattere dermatologico, è l'infezione latente da l'Helicobacter Pylori.
 

xxenergyxx

Utente
14 Marzo 2004
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Facendo degli approfondimenti sulle cause dell'infiammazione cronica di basso grado leggevo come il rilascio di LPS a livello intestinale possa andare ad indurre questo tipo di problematica.
In pratica per contrastarlo si utilizzano probiotici, antibiotici ( e ora non mi sovviene cos'altro).
Visto che stavo facendo degli approfondimenti sulla lattoferrina mi è venuta in mente l'associazione fra capacità chelante il ferro e le proprietà antibiotiche della molecola, e vista la difficoltà di portare avanti un regime antibiotico vedevo che l'associazione con probiotici ( ma anche in monoterapia), trova riscontri di un certo rilievo in letteratura.

Bovine lactoferrin is effective to suppress Helicobacter pylori colonization in the human stomach: a randomized, double-blind, placebo-controlled study.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16369731

Bovine lactoferrin for Helicobacter pylori eradication: an open, randomized, multicentre study.


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16611285


Recombinant human lactoferrin enhances the efficacy of triple therapy in mice infected with Helicobacter pylori.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26080893

Tu cosa ne pensi Julien?
 

juliensorel

Utente
21 Marzo 2005
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riguardo al lipolisaccaride batterico rilasciato dal lume gastroneterico alla circolazione tutto vero. si pensa peraltro che l'inflallamging senile derivi proprio da una alterata popolazione batterica e da un decremento della permeabilità del tratto enterico, il che favorisce una infiammazione latente che costituisce un fattore di rischio per una amplissima gamma di malattia degenerative (praticamente a tutti gli apparati ma in particolare al sistema cardiovascolare).
La lactoferrina è già nella saliva , nelle secrezioni del tratto gastroenterico e non vedo ragioni di integrare con una variante esogena bovina. Quanto ai probiotici penso che se le tasche lo consentano sono certamente utili, attualmente faccio dei cicli con enterolactis duo. Io ho l'abitudine, credo buona, di prendere dello yogurt di soia e un goccio di kefir (più ricco di ceppi tra cui il ramnosus) oltre a veramente modeste quantità di altri alimenti ricchi di probiotici (vino biologico, formaggi ultrastagionati). Inoltre una alimentazioni abbondante di fibra è essenziale (quindi ricca di frutta e verdura), in quanto questa favorisce l'attecchimento e il consolidamento di batteri favorevoli (prevotella bacteroidetes) i quali danno come prodotti acidi grassi a catena corta che hanno un effetto trofico sugli enterociti, nutrendo questi ultimi e avendo un effetto protettivo sulla degenerazione neoplastica (si ricordi che gli acidi grassi a catena corta sono degli inibitori delle istone-deacetilasi). il bilancio dei macronutrienti più sfavorevole sembra invece essere quello in cui le proteine sono abbondanti oppure lo sono i grassi o entrambi a scapito dei carboidrati complessi. http://www.abc.net.au/news/2015-05-29/high-carbohydrate-diet-could-help-you-live-longer-scientists-say/6505102
Resto convinto che il migliore rimedio sia anche evitare (ma ciò nn è sempre possibile)o avere una certa complianza nei confronti dello stress. Una ottima disamina la trovi al seguente link. http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fimmu.2015.00223/full Se è vero che lo stress altera la permeabilità gastroenterica innescando una infliammazione di basso grado è vero anche il contrario, la permeabilità gastrica e l'infiammazione conseguente altera negativamente l'umore, va da sé che questi due meccanismi, uno top-down e l'altro bottom up innescano un circolo vizioso (si cerchino gli studi sul gut-brain-axis). http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fnhum.2014.00720/full

per concludere, inoltre, resto convinto che una leaky gut syndrome (innescata vuoi dallo stress, vuoi da una intolleranza al glutine, vuoi da una disbiosi causata da una dieta incongrua) possa essere responsabile di molti casi di patologie dermatologiche, comprese quelle relative ai capelli (telogn effluvium, alopecia areata)
 

Francesco2000

Utente
16 Maggio 2019
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Roma
densità sempre buona e variabilità dei diametri molto minore del 20% (cut off dermatoscopico per diagnosi di aga).
Non vedevo miniaturizzati (forse 1 su 1000 caduti) ma capelli che cadevano in abbondanza si. Lasciandoli crescere, (adesso ce li ho abbastanza lunghi per valutare ogni 3 mesi il wash test) notavo a fronte di capelli che cadevano con la punta tagliata dei capelli più corti (ma certamente non miniaturizzati) con una punta non tagliata (caratteristica perché nell'apice di un capello non tagliato si vede una punta affusolata).
In realtà non mi è stata fatta una diagnosi di certezza avendo rifiutato una biopsia, ma dal wash test sembra che il telogen effluvium cronicizzato sia più probabile (vista l'assenza di altri segni come i capelli cadaverizzati e il capelli a punti esclamativo). Sta di fatto che entrambe le condizioni (che si distinguono perché nella alopecia aerata incognita vi sono linfociti T mente nel telogen efflivium no, semmai altre cellule infiammatorie ma non linfociti) si associano secondo quanto si legge in letteratura a lieve recessione temporale. Una recessione che tuttavia mai è progredita in oltre un decennio. A novembre avevo una caduta abbastanza fastidiosa - che durava parecchio purtuttavia senza grosse variazione di densità - adesso dopo oltre un mese senza gluitine è nettamente minore però trarrò le conclusioni molto più avanti anche perché la deduzione che la causa potesse essere il glutine è mia, non certo del dermatologo. Questi era pronto a darmi una terapia a base di cortisonici (penso l'olux) ma io ho deciso per una volta di fare di testa mia.

Nessuna sorpresa relativamente al glutine, non avrebbe senso che tutti se ne astenessero (anche perché pare che il 70% della popolazione abbia i geni HLA non a rischio), ma chi ha sintomi fastidiosi (ad esempio le afte ricorrenti che la maggior parte dei medici di medicina generale attribuisce erroneamente ad infezioni da Herpes virus 1) dovrebbe essere messo al corrente di queste cose. Inoltre evitare il glutine non significa dire no tout court a tutti i cereali: ce ne restano parecchi che non contengono glutine che resta possibile mangiare, a cominciare dal riso (di cui esistono molte varietà), dall'avena, e altri ancora (miglio, quinoa, amaranto, ecc..). Sulle quantità va da sé che il troppo stroppia per ogni cosa e che probabilmente non esiste una unica formulazione dietetica migliore per tutti i soggetti, un domani con l'analisi genomica a basso prezzo sarà possibile dedurre dal genoma i cibi che sono più adatti per la costituzione di ciascuno ma va da sé che ci sono delle costanti universali (ad esempio l'effetto protettivo di un elevato consumo di fibra).
Tenete presenti che il consumo di cereali integrali non è affatto associato a fattori di rischio ma anzi sembra avere un effetto protettivo per tutte le cause di morte. http://bmcmedicine.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12916-015-0294-7
www.hsph.harvard.edu/.../more-whole-grains-linked-with-lower-mortality- risk/
I legumi possono certamente essere mangiati ma vanno saputi preparare, oppure ci si affida a quelli inscatolati, sulla cui cottura non c'é nulla da eccepire.
Inoltre io non do credito ai cultori della Paleo tipo Cordain, i cui libri reputo un caso di frode o aberrazione, ma semmai alle pubblicazioni di ricercatori seri come Fasano o Corazza.
resta il fatto che ancora molto c'é da dire sulla presunta non celiac gluten sensitivity.
Ti prego ho lo stesso problema, sono passati anni da questo messaggio ma lo leggo solo ora ...ho quasi 23 anni e noto anche io la caduta di questi capelli spessi come gli altri ma che non crescono, anzi a dir la verità tutti i miei capelli cadono con la punta fina, le zone laterali non lo so perché li taglio spesso e quindi per forza di cose non sono affusolate le punte, ma la parte sopra essendo più lunghi me ne accorgo, ma la cosa assurda è che non perdo molti capelli, li lavo tutti i giorni e ne perdo non più di 50/70 tra lavaggio, asciugatura etc etc, quindi nella norma.....so solo che faccio un'estrema fatica a farli crescere, è come se cadono prima di diventare lunghi, però comunque non ho diradamenti ne chierica, ho una leggera attaccatura a V che ho sempre avuto anche da più piccolino....ormai sono rassegnato, non trovo la soluzione a questa cosa, lo scorso anno alla dermatoscopia non c'erano miniaturizzati, quindi non so davvero quale sia il problema
 

proxy

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Ti prego ho lo stesso problema, sono passati anni da questo messaggio ma lo leggo solo ora ...ho quasi 23 anni e noto anche io la caduta di questi capelli spessi come gli altri ma che non crescono, anzi a dir la verità tutti i miei capelli cadono con la punta fina, le zone laterali non lo so perché li taglio spesso e quindi per forza di cose non sono affusolate le punte, ma la parte sopra essendo più lunghi me ne accorgo, ma la cosa assurda è che non perdo molti capelli, li lavo tutti i giorni e ne perdo non più di 50/70 tra lavaggio, asciugatura etc etc, quindi nella norma.....so solo che faccio un'estrema fatica a farli crescere, è come se cadono prima di diventare lunghi, però comunque non ho diradamenti ne chierica, ho una leggera attaccatura a V che ho sempre avuto anche da più piccolino....ormai sono rassegnato, non trovo la soluzione a questa cosa, lo scorso anno alla dermatoscopia non c'erano miniaturizzati, quindi non so davvero quale sia il problema
 

Francesco2000

Utente
16 Maggio 2019
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Potrebbe essere si, però sicuramente è un problema che non ho sempre avuto, diciamo negli ultimi quattro cinque anni, da quando ne ho 18 che noto cambiamenti nei capelli pur appunto non avendo miniaturizzati