Ieri un ennesimo attacco al cuore dell'Europa ad opera di un giovane appena maggiorenne a quanto sembra di origini iraniane che va a sommarsi alla tentata strage di un altro giovane che pochi giorni fa ha colpito su un treno tedesco e alla strage di Nizza, tutto in pochi giorni e con tattiche diverse. Benché le matrici sembrerebbero differenti (l'attentatore di Monaco sembrerebbe più uno squilibrato che un jihadista), questi attacchi evidenziano ancora una volta la vulnerabilità occidentale.
Si ha l'impressione che possano colpirci dove e quando vogliono e lo fanno sempre in luoghi diversi dimostrandosi molto variabili e poco prevedibili. Del resto non si può nemmeno controllare ogni strada, locale, persona, ci vorrebbe un poliziotto per ogni persona che circola quindi un rischio zero è impossibile ma si può almeno cercare di abbassarlo.
Però è un dato di fatto che almeno in alcuni paesi si è peccato di enorme superficialità, basta guardare alla facilità con la quale è stata attaccata Nizza o agli attentatori francesi e belgi già conosciuti dalle Forze dell'Ordine di quei paesi che anzicchè essere arrestati o espulsi sono stati lasciati liberi di agire.
Ma in modo particolare mi preoccupano due cose: il rischio di emulazione, poiché oggi grazie alla rete le immagini e le informazioni viaggiano in tempo reale e la scarsa dissociazione da parte dei cosiddetti islamici moderati. Infatti se non ricordo male non molti mesi fa in Italia vi è stata una manifestazione contro il terrorismo dopo gli attacchi al Bataclan e la partecipazione islamica è stata bassissima, perché? Questi islamici moderati che abbiamo accolto dando loro solidarietà, lavoro, abitazioni e moschee nelle quali pregare dovrebbero esserci quantomeno riconoscenti ed essere i primi a denunciare, condannare e a dissociarsi dal terrorismo di matrice islamica.
Ad ogni modo al di la delle analisi e dei pareri la domanda è: cosa fare? Cosa fare per evitare o almeno ridurre questi attentati? A mio parere si sono concessi troppi diritti a persone pericolose. Io credo che siamo in guerra, una guerra non convenzionale dove gli Stati dovrebbero espellere al minimo elemento di dubbio coloro che reputano ideologicamente vicini alla jihad. Non sto quindi parlando di perdita dei diritti come sta accadendo in Turchia ma di applicare regole più incisive unitamente a maggiori controlli e metodi di prevenzione più efficaci.
Se del resto penso che a Nizza vi era una sola auto della Polizia Municipale a controllare il varco all'area della festa più importante di Fancia e che il terrorista ha eluso i controlli semplicemente dicendo che doveva consegnare gelati siamo proprio messi male.