Governo RIBOLLITO

fabricius

Utente
9 Dicembre 2003
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Leclub.. ripeto, certo che sono durati, sotto la minaccia continua di far cadere il governo, Berlusconi li ha tenuti tutti buoni.
Questo si è visto dal fatto che ogni qual volta c'era da votare una legge ad personam erano TUTTI compatti. Ma che unità, dio mio, sono una coalizione perfetta.
 

leclub

Utente
8 Dicembre 2006
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Citazione:Leclub.. ripeto, certo che sono durati, sotto la minaccia continua di far cadere il governo, Berlusconi li ha tenuti tutti buoni.
Questo si è visto dal fatto che ogni qual volta c'era da votare una legge ad personam erano TUTTI compatti. Ma che unità, dio mio, sono una coalizione perfetta.

Ti ripeto:
è normale che in ogni coalizione ci siano pensieri divergenti ma quando i pensieri divergenti sono su tutto allora una coalizione non ha più senso di esistere.
Nel governo Berlusconi c' erano delle divergenze ad esempio sulla riforma in senso federale, ma però c' erano moltissime convergenze soprattutto su temi fondamentali quali politica estera, pensioni, infrastrutture ecc ecc.
Prodi ha creato una coalizione per far cadere Berlusconi ma non una coalizione per governare, questo è di palese evidenza.

Prodi è sotto il costante ricatto di SINGOLI senatori.
Il programma di quasi 300 pagine tanto acclamato non esiste più sostituito da 12 punti direi infantili.
Come dicono Diliberto, Pecoraro, e tanti altri il governo Prodi DEVE resistere, ma non per attuare un programma serio ( dato che non ce l'ha) ma per fare in modo che Berlusconi non vado al governo, questo è lo schifo.



 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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IN NESSUN PAESE AL MONDO AVVIENE QUESTO :

a) crisi di governo causata da membri di partiti che sostengono il governo in disaccordo con la NATO e la base di Vicenza per questioni di politica militare; partiti di governo che sfilano CONTRO il governo ma stanno nel governo (???);
b) il presidente della Repubblica rinomina (su quali nuove basi?) il presidente Romano Prodi
c) c'è una compravendita di parlamentari molto chiara (a soldi cifre e soldoni e poltrone)
d) il governo si ripresenta e forse riottiene (per poco) la fiducia anche se non è cambiato NULLA nella compagine GOVERNATIVA e i SENATORI SONO GLI STESSI DI PRIMA!!!!
[8D][8D][8D]
Credo che ci voglia uno psichiatra molto bravo: ho un giovane medico americano qui in stage che si piscia addosso dalle risate.
 

clifford

Utente
24 Ottobre 2004
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Citazione:Messaggio inserito da leclub
Citazione:rivolto ai non obiettivi

oggi sto facendo il pagamento degli stipendi facendo il calcolo dei parametri di tasse col nuovo governo mi trovo 91 euro in meno grazie alla quota no tax area trattenuta dal vostro prodi......ancora lo sostenete????? che deve fare piu'?

Guarda che ciò che dici, agli occhi di un elettore del centro sinistra, rappresenta un punto a favore per il governo.
Più stato meno individualità.

Francamente questa affermazione mi sembra una banalità.
Sono d'accordo sul fatto che la finanziaria andava fatta in un altro modo, e cioè cercando di non alzare il livello della tassazione.
E' anche verò, però, che un intervento così pesante pare sia stato determinato dalla voragine nei conti pubblici lasciata dal Ministro dell'Economia Tremonti che ha sì, forse, abbassato il livello della tassazione, ma non ha abbassato, cosa che andava fatta nella sua ottica, il livello di spesa pubblica, determinando un passivo al bilancio dello Stato clamoroso.
Sui DICO avrei insistito: siamo l'unico paese occidentale in cui la Chiesa entra così pesantemente nella determinazione della politica interna dello Stato.
Praticamente mette bocca su tutto. Da medioevo.
E non ci scordiamo, che il governo è anche debole a causa di una legge elettorale ridicola, fatta apposta per avvelenare i pozzi durante la ritirata del Governo Berlusconi.
 

leclub

Utente
8 Dicembre 2006
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Citazione:E' anche verò, però, che un intervento così pesante pare sia stato determinato dalla voragine nei conti pubblici lasciata dal Ministro dell'Economia Tremonti che ha sì, forse, abbassato il livello della tassazione, ma non ha abbassato, cosa che andava fatta nella sua ottica, il livello di spesa pubblica, determinando un passivo al bilancio dello Stato clamoroso
Non sono d' accordo sul fatto che si è determinato un passivo in bilancio clamoroso.

Ti spiego perchè:

La storia afferma che alla fine del 2006, data che sancisce la conclusione della finanziaria 2006 effettuata dal governo Berlusconi, il rapporto deficit/pil si è attestato al 4.1% e che il pil è cresciuto dell' 1.9%.
Ok il 4.1% non è un dato per cui esaltarsi, era meglio se fosse restato sotto il 3% naturalmente, ma comunque è molto meno clamoroso del 5% o 6% propagandati dalle forze del centro sinistra in campagna elettorale.

Detto questo ora ti spiego perchè, secondo il mio parere, la strategia di alzare le tasse per abbassare il debito sia una enorme sciocchezza:
Se avessimo un debito come nel 1996 all' 8% allora sarei anch'io propenso ad un aumento delle tasse, è ovvio.
Ma il debito è al 4,1% e alzare le tasse è il modo peggiore per sanare quell' 1,1 che serve per arrivare al 3%.

Perchè per me alzare le tasse è il modo peggiore:

Se abbiamo un debito da pagare ci sono 2 modi per sanarlo:
1) alzare le tasse. In questo modo il debito si sana ma i cittadini hanno meno soldi da spendere e soprattutto in un momento di inizio di crescita economica questo è insensato! Avere meno soldi significa effettuare meno transazioni e di conseguenza abbassare il Pil, o perlomeno non aiutarlo a crescere. Quindi il debito si abbassa ma il paese non cresce o comunque cresce meno delle sue possibilità.
2) abbassare le tasse. Abbassando le tasse si crea un processo inverso, in poche parole i cittadini hanno più soldi da spendere, il PIL aumenta e di conseguenza il rapporto deficit/pil diminuisce ( è matematico dato che il Pil è al denominatore).

Praticamente in un momento di crescita economica per me è molto più vantaggioso giocare sull' aumento del pil ( attraverso una riduzione delle tasse ) piuttosto che sull' abbassamento del deficit ( attraverso un aumento della pressione fiscale ).
In entrambi i casi il rapporto deficit/pil decresce ma nel caso della riduzione fiscale esso decresce a vantaggio di un pil aumentato.
In caso contrario si avrà un rapporto deficit/pil sempre in discesa ma una economia molto più stagnante.


Citazione:E non ci scordiamo, che il governo è anche debole a causa di una legge elettorale ridicola, fatta apposta per avvelenare i pozzi durante la ritirata del Governo Berlusconi
Qui non sono d' accordo affatto, il governo è debole semplicemente perchè rappresenta una coalizione senza alcun legame politico. La legge elettorale è migliorabile semplicemente effettuando uno sbarramento al 5%, di modo che i piccoli partiti non possano essere determinanti per le sorti di un governo.
Questo sbarramento purtroppo però non si farà mai poiche la coalizione di centro sinistra sta in piedi grazie ai vari udeur, rosa nel pugno, pensionati eccc e sicuramente non voterà mai una legge che, sebbene fondamentale per la stabilità politica nazionale, impedisca a questi piccoli partiti di essere influenti al parlamento.


 

neroazzurro

Utente
2 Febbraio 2005
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Non è matematico che abbassando le tasse, la domanda aumenti e quindi anche il PIL.
Dipende a chi si abbassano le tasse e dal livello di welfare che si riesce a mantenere.
E non è detto che alzando le tasse si deprima lo sviluppo, dipende da che cosa lo stato fà di quelle tasse.
A non volere lo sbarramento al 5% ci sono anche l'UDC e la Lega.
 

leclub

Utente
8 Dicembre 2006
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Citazione:Non è matematico che abbassando le tasse, la domanda aumenti e quindi anche il PIL.
Certo è che la storia afferma che tutte le grandi crescite economiche si sono verificate con la concomitanza di una riduzione fiscale.

Citazione:E non è detto che alzando le tasse si deprima lo sviluppo, dipende da che cosa lo stato fà di quelle tasse.
Purtroppo però questo governo ha aumentato si le tasse ma la TAV si farà? I riclassificatori si faranno? Le infrastrutture si faranno? Verdi e Comunisti dicono di no, DS e MArgherita dicono di si, alla fine si perderà tempo, le decisioni verranno posticipate, si preferirà dare la priorità ad altre cose, le decisioni scottanti verranno in secondo piano. Le entrate fiscali aumentano ma non si vede nulla all' orizzonte..

Citazione:A non volere lo sbarramento al 5% ci sono anche l'UDC e la Lega.
L' udc penso proprio di no dato che casini ha proposto per primo questa idea.
In ogni caso gli scontenti ci saranno sempre, solo che troppi sono nel centro sinistra e dato che è il centro sinistra che governa presumo che lo sbarramento nn ci sarà mai.
 

neroazzurro

Utente
2 Febbraio 2005
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La Reaganomics è stata un tentativo di far crescere l'economia tagliando le tasse, questi sono stati i risultati:

La “Reaganomics” fallisce ma arriva il boom
Lo scenario rosa si tinge presto di grigio. Nessuna delle previsioni preannunciate si verifica. Gli sgravi fiscali non producono alcuna ripresa economica e non generano alcuna compensazione nelle entrate dello Stato. Il deficit della spesa pubblica si avvia la raddoppio. Tutti gli indici confermano l'esistenza di una vera e propria recessione e cala anche la domanda interna. Ma tra la fine dell'82 e l'inizio dell'83 improvvisamente la congiuntura si inverte. Le elezioni presidenziali del dell'84 coincidono con il punto più alto della ripresa, ma Reagan promette altri quattro anni di espansione e conduce la campagna elettorale per la rielezione all'insegna dello slogan «Non avete ancora visto nulla». La congiuntura favorevole durerà in effetti fino all'86. Grazie all'ottimismo reaganiano e all'abile sfruttamento della popolarità del presidente, la gente vedrà soltanto i fatti positivi e si rifiuterà di valutare in tutto il loro peso quelli negativi, soprattutto l'enorme deficit interno e quello altrettanto pesante con l'estero.

La società reaganiana
Negli anni di Reagan la divaricazione tra gli alti e i bassi redditi si accentua e l'indice di povertà torna sui livelli del 1965, 15-20% della popolazione. Il numero di lavoratori temporanei e occasionali si raddoppia. Con i salari diminuiscono anche l'assistenza e le provvidenze sociali. Sono situazioni che rimangono nascoste nelle pieghe delle medie statistiche, ma con effetti avvertibili solo nel lungo periodo di cui la politica di Reagan non sembra preoccuparsi. Essa mira a creare le premesse per successi rapidi, incoraggia la tendenza ad approfittare dell'occasione favorevole e a impostare iniziative che assicurino profitti immediati secondo una filosofia che manca di progettualità, vive e si consuma nel presente e attende vantaggi rapidamente fruibili. Inevitabilmente questo clima incoraggerà la speculazione, diffonderà la febbre dell'arricchimento rapido e non mancherà di influire negativamente sul costume e sull'etica della classe manageriale e finanziaria dedita ad una finanza creativa che più che nuova ricchezza creerà nuovi ricchi.
 

leclub

Utente
8 Dicembre 2006
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Citazione:Messaggio inserito da neroazzurro
La Reaganomics è stata un tentativo di far crescere l'economia tagliando le tasse, questi sono stati i risultati:

La “Reaganomics” fallisce ma arriva il boom
Lo scenario rosa si tinge presto di grigio. Nessuna delle previsioni preannunciate si verifica. Gli sgravi fiscali non producono alcuna ripresa economica e non generano alcuna compensazione nelle entrate dello Stato. Il deficit della spesa pubblica si avvia la raddoppio. Tutti gli indici confermano l'esistenza di una vera e propria recessione e cala anche la domanda interna. Ma tra la fine dell'82 e l'inizio dell'83 improvvisamente la congiuntura si inverte. Le elezioni presidenziali del dell'84 coincidono con il punto più alto della ripresa, ma Reagan promette altri quattro anni di espansione e conduce la campagna elettorale per la rielezione all'insegna dello slogan «Non avete ancora visto nulla». La congiuntura favorevole durerà in effetti fino all'86. Grazie all'ottimismo reaganiano e all'abile sfruttamento della popolarità del presidente, la gente vedrà soltanto i fatti positivi e si rifiuterà di valutare in tutto il loro peso quelli negativi, soprattutto l'enorme deficit interno e quello altrettanto pesante con l'estero.

La società reaganiana
Negli anni di Reagan la divaricazione tra gli alti e i bassi redditi si accentua e l'indice di povertà torna sui livelli del 1965, 15-20% della popolazione. Il numero di lavoratori temporanei e occasionali si raddoppia. Con i salari diminuiscono anche l'assistenza e le provvidenze sociali. Sono situazioni che rimangono nascoste nelle pieghe delle medie statistiche, ma con effetti avvertibili solo nel lungo periodo di cui la politica di Reagan non sembra preoccuparsi. Essa mira a creare le premesse per successi rapidi, incoraggia la tendenza ad approfittare dell'occasione favorevole e a impostare iniziative che assicurino profitti immediati secondo una filosofia che manca di progettualità, vive e si consuma nel presente e attende vantaggi rapidamente fruibili. Inevitabilmente questo clima incoraggerà la speculazione, diffonderà la febbre dell'arricchimento rapido e non mancherà di influire negativamente sul costume e sull'etica della classe manageriale e finanziaria dedita ad una finanza creativa che più che nuova ricchezza creerà nuovi ricchi.


Questo è il tuo modo per argomentare che la diminuzione delle tasse non porta benefici?


Prima di tutto quando citi parole non tue conviene citare la fonte ma soprattutto conviene riportare tutto ciò che la fonte afferma e non solo quello che ti pare più consono a favore della tua opinione.

I copia-taglia-incolla sono abbastanza squallidi

Allora facendo un pò di chiarezza le tue citazioni opportunamente censurate sono qui:
http://www.lastoria.org/neocon/Mammarella/mammarella.html
Purtroppo ti sei dimenticato di citare la parte introduttiva ovvero:
La “Reaganomics”
La Reaganomics, un programma che sembra sfidare i principi dell'economia, diventa la dottrina ufficiale dell'amministrazione Regan. La proposta è di azzerare il deficit riducendo le spese sociali, aumentando quelle militari e tagliando le tasse. La riduzione delle tasse dovrebbe rilanciare la domanda e gli investimenti generando attività economiche in misura tale da accrescere le entrate fiscali e far quadrare i conti fino alla riduzione del deficit. La Reaganomics parte con una riduzione delle tasse del 5% nell'81, e del 10% nell'82 e '83 per un totale del 25% in tre anni. Vengono ridotte le spese per la ricerca, i sussidi allo studio, viene ridimensionato il programma dei sussidi a vantaggio delle categorie a più basso reddito e i conferimenti federali agli Stati. Ma nel complesso si tratta di tagli marginali che incidono poco sul totale della spesa pubblica.

Certo se tu pensi che essere propensi ad una riduzione fiscale in un momento in cui l' economia sembra risollevarsi equivalga a dire:
- abbassare le tasse del 25% in 3 anni
- ridurre le spese sociali
- aumentare quelle militari
allora viaggiamo su mondi paralleli, tu in una dimensione ed io in un altra.

Ps: tanto per fare chiarezza nei confronti di chi fa fatica a capire:
quando parlo di riduzione fiscale intendo processo di riduzione che porti nell' arco di una legislatura ad una diminuzione fiscale di 4, 5 punti percentuali al massimo.
Naturalmente tale riduzione deve essere concomitante con un miglioramento (come lo è adesso ) dell' economia al fine di agevolarlo.
Le spese sociali non devono essere ridotte ma al contrario devono essere aumentate ( soprattutto la ricerca, la scuola ecc )e ridotti gli sprechi.
Le spese sociali sono gli investimenti che una nazione attua, naturalmente gli investimenti devono essere azzeccati se no tutto va in fumo.











 

neroazzurro

Utente
2 Febbraio 2005
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Questo caso, che ovviamente è estremo, era per dimostrare che questo meccanismo economico non è automatico, a maggior ragione con riduzioni del 4-5%.
Il fatto che, in quella politica economica, fosse compreso un aumento delle spese militari e una modesta riduzione delle spese sociali, che non sono gli investimenti di una nazione, va nella stessa direzione del taglio delle tasse, non riportarlo non cambia le conclusioni.
Dovresti portare un esempio di grande crescita economica in concomitanza con una riduzione fiscale, però.
 

lortas

Utente
10 Luglio 2004
711
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Beh cari amici....abbiate un po di pazienza.
In tanti ci siamo sorbiti 5 anni di governo di centrodestra
facendoci venire l'ulcera e l'AGA....
Per 5 anni per piacere soffrite un po voi[:)]
 

leclub

Utente
8 Dicembre 2006
74
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65
Citazione:Beh cari amici....abbiate un po di pazienza.
In tanti ci siamo sorbiti 5 anni di governo di centrodestra
facendoci venire l'ulcera e l'AGA....
Per 5 anni per piacere soffrite un po voi
Sono sicuro che soffriremo! ma per meno di 5 anni![X]

 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
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Scusate cari compagni, spiegatemi perchè con le nuove aliquote e il passaggio deduzioni/detrazioni ora una famiglia con tre figli a carico o con inabili PAGA PIU' TASSE DI PRIMA!!
E' un errore di Padoa-Schioppa forse? Questi sono FATTI.
[X][X][X]
 

neroazzurro

Utente
2 Febbraio 2005
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Secondo i dati del Sole24ore le buste paga per le famiglie con redditi inferiori ai 40mila euro sono aumentate:http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2007/02/famiglia-aiuta-busta-paga.shtml?uuid=8f2fa590-b81b-11db-a4e3-00000e251029
I benefici, bisogna dire, che sono un pò abbattuti da alcuni aumenti di tributi locali, ma non in tutte le città italiane e comunque rimangono per le famiglie con redditi bassi (sempre dati del sole24ore)
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Speciali/2007/busta_paga/effetto-combinato.pdf?cmd=art