Gene P2RY5 e Acido Lisofosfatidico

marlin

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Anche alla luce dei più recenti studi di genetica siamo consci della complessità della questione genetica che sta dietro all'AGA (alopecia androgenetica).

L'unica cosa certa è che dipenda dagli androgeni e da fattori genetici come dice la denominazione[:)]

Però l'ultimo studio che indagava proprio sulla decisiva sensibilità e sull'espressione dell'AGA, ha portato alla luce il coromosoma 3 (prima insospettabile) e il loco 3q26. Su questo segmento ci sono diversi geni e le relazioni più vicine a quanto si suppone dell'aga, riguardano affezioni al metabolismo che coinvolgono un recettore particolare del GH, oltre che interazioni con le telomerasi.

In particolare il recettore di cui sopra è un G protein coupled proprio come quello evidenziato nello studio che mette in rilievo il ruolo dell'acido lisofosfatidico (che però coinvolge un altro coromosoma, il 13).

Quindi può essere che attraverso geni diversi poi il meccanismo che porti all'atrofia del capello sia simile per i vari tipi di alopecia in questione.

Diciamo che ci sono delle probabilità che sostanze simili all'LPA, se non LPA stesso, possano funzionare per la crescita dei capelli, perchè alla fine geni diversi che portano a patologie diverse, ma analoghe negli effetti, sembranio sfruttare gli stessi meccanismi biochimici per indurre alopecia.

Ciao

MA - r l i n
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Credo che nessuno lo sappia con certezza, dal momento che l'LPA o i suoi analoghi non sono ancora stati ancora sperimentati sull'uomo.

E' probabile che il follicolo troppo atrofizzato difficilmente possa ritornare a essere un capello terminale (forse anche a causa della perdita del privilegio immunitario).

Mentre per avere follicoli nuovi forse l'unica via è quella delle staminali.

Ciao

MA - r l i n
 

evolux

Utente
7 Maggio 2004
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Dott. Gigli ha risposto di no ad una mia stessa domanda in cui chiedevo se appunto ci poteva essere ricrescita nei follicoli chiusi/atrofizzati. E mi pare pure ovvio che sia così.

Giustamente Marlin ribadisce che probabilmente l'unica via per arrivare ad avere ricrescita anche nei follicoli chiusi sarà quella delle staminali. In ogni caso per tutti noi visto i tempi di sviluppo della materia molto lunghi, faremmo prima a sottoporci ad un autotrapianto monobulbare se proprio volessimo tornare ad avere capelli ove ormai non vi è possibilità di ricrescita.

 

marlin

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Si, le staminali oltre a rivitalizzare gli atrofici, dovrebbero farne nascere di nuovi, anzi forse la seconda cosa gli riesce meglio.

La mia attuale convinzione è che il sistema immunitario impedisca che i follicoli troppo piccoli e superficiali si accrescano e penetrino nel derma. Sinora questa ipotesi è stata fatta soprattutto per l'areata, ma ci sono forti evidenze che sia così anche per l'androgenetica. Proprio la ciclosporina, un farmaco antirigetto immunodepressivo (e naturale, ricavato da un fungo, tanto per cambiare[X]), ha dato risultati per la ricrescita in sperimentazioni fatte anni fa. Non è stato adottato per l'aga, proprio perchè potrebbe avere delle serie controindicazioni.

Forse se si trovasse l'immunodepressivo con azione localizzata anche a livello di possibili sides, molte di quelle sostanze che agiscono per la ricrescita dei capelli normali (e sono tantissime naturali e non) potrebbero fare miracoli anche sugli atrofizzati.

Ciao

MA - r l i n