Citazione:Messaggio inserito da Grinch
I miniaturizzati non sono tipici dell'effluvio (...) ma chi l'ha detto??
Il Dott. Marliani dice un qualcosa di diverso qui: http://www.sitri.it/effluvio3/effluvio.html
- Si potrà subito, grossolanamente, determinare il rapporto fra capelli miniaturizzati (corti e sottili) e capelli normali. Un eccesso di capelli miniaturizzati indica una riduzione del tempo di anagen ed un aumento del numero dei telogen che, se accompagnato da irregolare distribuzione con prevalente rarefazione del vertice e risparmio della nuca, ci farà, specie in un uomo, porre diagnosi di defluvio in telogen o ipotrichia o alopecia androgenetica. (occhio: dice specie in un uomo quindi nel tuo caso, Grinch, è più probabile)
- Se la miniaturizzazione è regolare su tutto il cuoio capelluto senza zone di particolare prevalenza ci orienterà verso un telogen effluvio cronico.
- Capelli assottigliati ma non da sempre geneticamente sottili, specie se con irregolari assottigliamenti fusiformi e strozzature lungo il fusto, potranno far pensare ad uno stato carenziale.
Per quanto riguarda le tue affermazioni sulla ferritina Una ferritina un po' bassa non giustifica un diradamento costante e marcato, ti ricordo che Paola ha un valore del ferro di 2.5 (non ricordo la ferritina) e che secondo quanto sostenuto su calvizie.net per una corretta salute tricologia la ferritinemia non debba scendere sotto i 30 ng / ml e consideriamo questo valore già un valore limite sotto il quale è quasi inevitabile il verificarsi di un effluvio in telogen cronico
Per l'appunto: cronico. L'articolo è qui: http://www.calvizie.net/documento.asp?args=31.1.808
Matteo, è certamente difficile fare una diagnosi online e certamente l'allarmismo che colpisce le nuove arrivate a volte descrive situazioni più drammatiche di quello che in realtà sono. Ti ricordo soltanto che prima di condannare all'alopecia androgenetica una donna bisogna aver sistemato i valori in modo tale da escludere del tutto un effluvio (e Paola mi spiace non fa al caso nostro!). L'a.a. è l'ultima spiaggia per una donna, e mentre per voi uomini è un fatto ormai universalmente accettato, tacciare una donna per malata di alopecia androgenetica senza neppure averla vista in testa è un fatto grave a livello psicologico, di cui ricordo, è d'obbligo l'assunzione delle proprie responsabilità.
Personalmente, nel sospettare anche minimamente un'a.a. in una donna con carenze, ci andrei con i dovuti piedi di piombo: si rischia di demoralizzare le persone e spingerle a non affrontare le cure, magari abbandonando anche l'integrazione delle carenze perché tanto non c'è nulla da fare. Se questo dovesse mai succedere, chi se ne prende le responsabilità morali? Lascia che Paola integri. Quando sarà arrivata ad avere i valori a posto e se i capelli le cadranno ancora, riparleremo di a.a. Farlo prima mi sembra un'incoscenza.
Saluti
Marina