RETTIFICA SONO 54 SAI IN QUESTI POCHI GIORNI DI GIUGNO NON POTEVANO ANDARE DI CERTO IN VACANZA I KILLER
Napoli, omicidio a due passi da via Toledo
Napoli Nuovo agguato mortale ieri tra la folla a Napoli. Pasquale Marigliano, 44 anni, piccoli precedenti per porto abusivo d’armi e furto, è stato ucciso intorno alle 14 nel cuore dei Quartieri Spagnoli, all’angolo tra vico Lungo San Matteo e vico Tofa, a pochi passi dalla centralissima e affollata via Toledo. A freddarlo sono stati 8 colpi di pistola: 7 lo hanno raggiunto al volto, uno ad un braccio. Secondo gli investigatori, Marigliano apparteneva al clan delle ’teste matte’, come viene chiamata l’organizzazione malavitosa che fa capo ai Di Biase. All’ospedale Vecchio Pellegrini, alla Pignasecca, l’uomo è giunto cadavere. Scene di rabbia e dolore si sono registrate tra i familiari accorsi al pronto soccorso e sul luogo del delitto. Con l’omicidio di ieri ai quartieri Spagnoli, sale a 54 il numero delle persone uccise nel 2007 nella guerra di Camorra che tinge di sangue la città del Golfo. In questi primi giorni di giugno sono già 3 gli omicidi.
Intanto il sottotenente dei carabinieri che domenica notte ha ucciso con un colpo di pistola il baby-rapinatore Marco De Rosa, 16 anni, è indagato per omicidio volontario. Il ragazzino aveva rapinato un pub in via Posillipo, con cinque complici (probabilmente tutti minorenni), ancora ricercati dalle forze dell’ordine. Il bottino della tragica rapina era stato di soli 10 euro. La Procura di Napoli ha spiegato che si tratta di un atto dovuto. Il giovanissimo napoletano rimasto ucciso, secondo i carabinieri, avrebbe puntato una pistola (poi rivelatasi una scacciacani) contro il sottotenente, che a sua volta ha reagito esplodendo una colpo di pistola con la calibro 9 di ordinanza, colpendo al volto il sedicenne. «Quello che è successo è terribile – ha detto il militare dell’Arma - ma non potevo sapere che la sua arma era una pistola giocattolo. Mi ha puntato l’arma, aveva il casco e ho temuto che volesse sparare». Oggi verrà eseguita l’autopsia sul corpo di De Rosa. Ieri Pino, il fratello di Marco, ha dichiarato che la famiglia si costituirà parte civile contro il carabiniere. «La vita di un sedicenne - ha spiegato - non può essere il prezzo di una bravata». E di fronte alla morsa della criminalità che dilaga, anche ieri il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, ha lanciato un ennesimo messaggio di speranza: «Napoli non è morta - ha detto il porporato - muore solo se la facciamo morire noi. Questi episodi devono farci sentire ancora più impegnati nella lotta contro la camorra».