Avevo in mente di scrivere qualcosa di articolato, ma riflettendoci forse non ne vale la pena.
Riassumerò in breve. E' vero, nell'universo ci sono almeno 100 miliardi di galassie, con in media 100 miliardi di stelle, molte delle quali avranno certamente un sistema planetario, ma non è comunque detto abbiano condizioni adatte alla vita.
Il sistema solare non ha solo la fortuna di avere una stella nana al suo centro, e due grossi pianeti gassosi esterni che hanno contribuito in maniera sostanziale a ripulire il sistema da planetesimi che altrimenti bombarderebbero continuamente i pianeti più grandi, ma anche la fortuna di trovarsi, non in un braccio, più o meno denso di stelle, ma tra due bracci, in tranquilla solitudine. Ed è una vera fortuna, non certo per rischi di collisioni, ma per le forze di marea gravitazionali che inevitabilmente si produrrebbero causando movimenti caotici degli oggetti del sistema.
Non voglio poi porre l'accento sul fattore velocità, personalmente credo che il moto superluminale possa essere fisicamente possibile, quindi, forse, se saremo abbastanza saggi, potremo raggiungerlo; quindi, sempre forse, è possibile che qualcuno ci arrivi prima, o dopo, di noi.
Il punto su cui vorrei far riflettere è però un altro, ovvero, dando per scontato che la vita esiste, perché dovrebbe essere intelligente?
Ed anche se fosse intelligente, per quale strano motivo dovremmo trovarla sincronizzata con noi?
Mi spiego, l'umanità non è divenuta più intelligente nel corso degli ultimi millenni, l'uomo è sempre lo stesso. Eppure, un sumero o un egizio, o anche un uomo medievale a noi più vicino, cosa mai avrebbe potuto ricavare, ad esempio, dal contraltare di un ipotetico disco d'oro come quello che noi abbiamo inviato nello spazio con le sonde Voyager?
Noi stessi, da poco più di un secolo abbiamo il grammofono, e quando le sonde furono lanciate, a parte le registrazioni su nastro magnetico, il grammofono era ancora larghissimamente utilizzato nei giradischi, forse oggi sarebbe stato inviato un dvd blue ray, cosa allora impensabile, e certamente non ci sarebbero stati i mezzi negli anni '70 per decifrarlo.
Quindi, ammesso che ci siano civiltà intelligenti, a mio modo di vedere queste non sono in questa galassia, ma soprattutto in questo tempo. Forse in una galassia lontana lontana c'è un pianeta così fortunato come il nostro, o forse c'è stato tempo fa in questa, o ci sarà ancora in futuro.
Che l'umanità, o meglio l'evoluzione dell'umanità sia lì ad attendere un primo incontro (che potrebbe benissimo essere con una civiltà intelligente, ma arretratissima rispetto ai nostri attuali canoni tecnologici), è un dibattito aperto.
Ma forse le parole più sagge in proposito sono state dette, dall'allora presidente Carter, proprio nel saluto rivolto rivolto a chiunque in futuro possa ritrovare una delle sonde Voyager, sia esso discendente degli uomini (ma forse non più uomo), o extraterrestre:
Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti. Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri tempi, ma potremmo farlo nei vostri.