Che l'eredità della calvizie non fosse proprio come il colore degli occhi lo si era abbastanza intuito
. Ma per quanto complessa, la genetica legata alla calvizie resta una scienza soprattutto per quel che riguarda la trasmissibilità dei geni. Casi di calvi in famiglie di capelloni sono rari, in particolare con padre e nonno materno senza problemi di capelli è quasi impossibile ritrovarsi in fondo alla scala Hamilton da giovani. Il problema sono le forme intermedie e le progressioni che secondo me in alcuni casi eccedono quel 20% di cui scrivi.
Se non sbaglio Marliani, a cui forse si possono rimproverare teorie un pò troppo ardite su certi temi ma non certo una mancanza di esperienza sul campo, scrive di "una media tra la condizione del padre e quella del nonno materno a 40 anni"
Ciao
Marliani scriveva così più di 20 anni fa, penso che abbia cambiato idea, perché questa cosa del nonno materno che equivaleva a dire che il cromosoma X con il recettore degli androgeni che codifica era il solo in causa nella calvizie è stata via via attenuata dai successivi studi sulla genetica della calvizie comune.
Io vedo abbastanza spesso famiglie come la mia con fratelli con calvizie molto differenti tra i vari membri, ma mi pare più una regola che un'eccezione prendi la Famiglia più conosciuta al mondo, quella reale inglese e guarda William e Henry e capisci cosa intendo a livello di Norwood-Hamilton ci sono diversi gradi di differenza e loro padre, re Carlo, ha sviluppato calvizie dopo una certa età. Se poi prendi i figli di Elisabetta, vedi che i tre maschi hanno gradi molto diversi di calvizie e Andrew non ha calvizie.
Comunque il colore degli occhi non è mendeliano puro gli alleli sono più di due, ma ci si avvicina perché si possono suddividere in due categorie, alleli scuri e alleli chiari. Nella calvizie i loci coinvolti sono di più e non stanno nemmeno tutti sullo stesso cromosoma.
La statura è ancora più complessa perché dipende da geni preposti a varie ossa del corpo, tanto che a livello fenotipico ci sono i longilinei che hanno le gambe lunghe, i normolinei che hanno gambe e la colonna vertebrale ugualmente lunghi e brevilinei con il tronco più lungo delle gambe e tutti e tre i tipi possono essere alti o bassi (io ad esempio sono normolineo, mia moglie che è piccola è longilinea, nel senso che ha le gambe più lunghe del tronco). Poi per la statura la genetica vede interagire anche altre parti del corpo, non è che le ossa delle gambe o del tronco possono andare per conto loro.
La genetica non è casuale, ma con l'analisi dei fenotipi è probabilistica, che è un altra cosa, significa che con i fenotipi dei parenti non ho tutti gli elementi per stabilire l'esito finale del singolo. Analizzando il DNA avrei molti più elementi, ma anche le analisi del DNA per la calvizie danno delle percentuali di probabilità di svilupparla e mai la certezza, perché il quadro genetico della calvizie comune non è completo, oltre ad avere, come visto, una dipendenza da fattori esterni, questa pure percentualizzata. Ci sono infatti all'opera anche dei fattori epigenetici che possono attivare e silenziare i geni in questione e non è detto che lo stesso fattore epigenetico agisca su tutti i geni coinvolti in tutte le persone o viceversa che tutti i fattori epigenetici agiscano su tutti i geni della calvizie del singolo individuo.
Ciao
MA - r l i n