Salve a tutti,
Mi ha incuriosito la storia di Frank 81 e il fatto che chiunque racconta di avere avuto prima qualcosa. Anche io sono uno di quelli. In quel periodo, avevo 23 anni, non stavo proprio benissimo, non avevo una stabilità di nessun tipo e avevo un malessere diffuso già da qualche mese. Un giorno, mi rimasero dei capelli in mano mentre li toccavo e dal quel momento sono entrato in un vortice.
Da zero capelli persi, sono passato a una sorta di ossessione per i capelli. Li vedevo ovunque. Ne perdevo parecchi. Ora, sono passati 6 anni e la situazione ha dell'incredibile. Incredibile nel senso che ci sono giorni in cui ne perdo anche centinaia e giorni dove non me ne cade neanche uno. Penso sia una condizione che faccia saltare tutte le regole della tricologia, del ciclo del capello e via dicendo. Ogni doccia passo il pettine a capelli bagnati ed è come giocare alla roulette russa.
Ho letto di tutto. Dalla letteratura scientifica allo sciamanesimo. Dalla psicosomatica al Serri Pilli. Dai metodi delle costellazioni familiari al ruolo del microbiota intestinale nella caduta/ crescita dei capelli. Non mi soffermo troppo su tutto quello che ho provato a fare per contrastare la caduta. Integratori, minoxidil, cambio radicale stile di vita ( bere, fumare, caffè ecc..), massaggi, oli essenziali, meditazione, digiuno terapia, fermenti lattici. La lista è lunga, molto più lunga.
Personalmente parlando, penso che la componente emozionale in tutto questo giochi ruolo centrale. E' l'unica cosa che veramente percepisco avere un effetto tangibile su tutta questa situazione. Anche come detto da Frank 81 sopra, Il serri pilli stavo funzionando per lui fin quando non ha letto che per gli altri non funzionava. Citandolo testualmente: ...Ma ahimè la delusione è immensa quando dopo ore e ore a leggere le discussioni sulla gf capisco che pochissimi hanno avuto miglioramenti degni di nota. Non l'avessi mai fatto, anche su di me comincia a perdere efficacia...
Qual è il ruolo della nostra convinzione in tutto questo? Cosa pensiamo di questa situazione veramente? Pensiamo sia risolvibile in qualche modo o non abbiamo nessuna speranza? In che modo ci confrontiamo con questa? Quanta paura abbiamo?
Il problema, anche se ho smesso di chiamarlo in questo modo, non l'ho risolto. Forse sto iniziando a comprenderlo da una prospettiva più ampia. Forse.
Sarebbe bello e stimolante apripre una discussione sulle dinamiche di inizio della caduta e sullle emozioni che viviamo giorno per giorno quando ci confrontiamo con tutto questo.