Sal quell'episodio è vecchio, di un anno fa, io comunque lo avevo scaricato da internet.
Inserisco questo mio vecchio intervento su un altro forum, spero possa interessare:
Siamo nati per morire, e viviamo per andare incontro alla morte, ma nonostante questo ci aggrappiamo a questa vita, perchè è l'unica esistenza che abbiamo: essere o non essere. E' solo questa la realtà.
Si cerca di non pensarci, di divertirsi, c'è il lavoro, la famiglia, il fidanzato o la fidanzata, per qualcuno i figli, e spesso si soffre per cose anche assurde, ma alla fine il destino è quello, non c'è modo di sfuggire al tempo; esso è l'unico predatore che non muore mai, può riposare per un certo periodo, ma prima o poi ti colpisce e ti risucchia con se nell'oblio.
Sono sempre rimasto affascinato da questi concetti, e mi sono appassionato di fisica anche e soprattutto per questo motivo, questa realtà è l'unica che conosciamo, quindi probabilmente l'unica possibile, ed ora cercherò di esporre le conclusioni cui sono giunto in questo momento della mia vita.
Da un punto di vista fisico, è forse poco noto che il tempo, come istante che accade, momento per momento, sia solo un dato meramente soggettivo, in realtà non esiste alcun presente, passato o futuro, solo quello che i fisici chiamano paesaggio temporale.
Ciò riprende l'antica definizione filosofica di tempo bloccato.
Farò un esempio pratico: prendiamo un cubo di ghiaccio, noi tutti finchè è solido possiamo vederlo con le sue 3 dimensioni molto chiaramente. Aspettando un pò, mettendolo ad una temperatura superiore ai 0 gradi, vedremo che lentamente si liquefa.
Ora cerchiamo di immaginare la nostra coscienza, al di sopra del tempo, noi vedremo il cubo nelle sue 3 dimensioni ma, anche in tutta la sua completa evoluzione, da cubo solido a semplice acqua.
Non lo vedremmo istante per istante, lo vedremmo invece come fosse tutto un pezzo, senza soluzione di continuità.
Ciò che cosa significa dunque, se rapportato alla vita?
E' semplice, significa che noi, essendo fatti comunque di materia, e non di qualche altra strana forma eterea di energia, siamo una conseguenza di uno sviluppo già iscritto nel paesaggio temporale. L'universo è già finito per così dire, o meglio, è già tutto compreso, come il cubo di ghiaccio, esso ha un inizio, e forse una fine altrettanto finita, nel caso di big crunch, o più probabilmente un termine indefinito, ma comunque infinito, e quindi segnato.
Voglio cercare di essere più chiaro per i neofiti di fisica. Tutti bene o male sanno del big bang, anche se sono poche note le cause di esso, ed i suoi processi. Ad ogni modo, se l'universo ha una forza lambda, la quale è l'esatto opposto della forza gravitazionale (ossia con la distanza aumenta ed in negativo, quindi distanzia i corpi, non li attrae), sufficientemente grande da superare la gravità, allora l'universi proseguirà per sempre la sua corsa, tendendo a infinito, sia nell'accelerazione, sia nelle dimensioni, asintoticamente. A quanto risulta dagli studi effettuati sembra proprio così. In caso contrario invece, se la gravità sarà abbastanza grande, esso finirà per implodere in un big crunch, come un buco nero.
Il big bang in effetti, è l'unico esempio di buco bianco noto in natura, e con esso, ha avuto inizio il tempo, il tempo non è preesistente, questa è una cosa che la gente, anche i più religiosi, dovrebbero mettersi in testa una volta per tutte, cosa del resto accettata anche dal Vaticano, sulla scorta di Sant'Agostino che ci era arrivato nel V secolo dicendo che Dio ha creato il mondo con il tempo, e non attraverso il tempo.
Il tempo come paesaggio quindi, già segnato, di cui noi siamo marionette del grande dramma cosmico, i quali credono di avere libero arbitrio, mentre in realtà non c'è. O meglio, c'è per noi, soggettivamente, ma oggettivamente il futuro è là, come il passato, qualunque scelta che apparentemente ci appaia libera ed in grado di manipolare il futuro.
Infatti facciamo un'altra piccola digressione; noi perchè vediamo il passato e non il futuro? La risposta non è intuitiva come sembra, e probabilmente incentrata nel nostro cervello, o meglio nella vita stessa, essa, quella cosa che chiamiamo vita, si è formata in questo dato modo (e non avrebbe potuto essere diversamente,poiché era scritto nelle leggi di natura che fosse così, il tempo è bloccato come ho detto), dando l'impressione di evolvere. Ogni minima cosa che facciamo, su questo si basa, su una serie di quelli che a noi paiono eventi di causalità; causa-effetto, ciò porta al senso di percezione di tempo.
Tutto questo ha un profondo significato, sulla vita e sulla morte. Ciò che a noi appare vita, è niente più che il nostro flusso di coscienza, il quale viene a conoscere informazioni perchè l'orizzonte degli eventi ci viene letteralmente addosso! La luce ha una velocità finita, tutti lo sanno penso. L'universo invece, oltre alle sue dimensioni spaziali, ha anche quella dimensione che noi chiamiamo temporale, ma che in realtà non differisce in senso fisico dalle altre, ma esso è molto, molto grande. Se è infinito, ossia non ci sarà big crunch, allora il tempo sarà infinito, poichè la luce non riuscirà mai ad arrivare alla fine del paesaggio temporale.
Se è finito prima o poi ci arriverà, ed allora sarà il big crunch, con la fine dello spazio e del tempo. La nostra percezione raccoglie informazioni grazie alla velocità della luce, se questa non è ancora arrivata là, noi non possiamo vedere oltre il tempo del nostro istante. In questo senso potremmo dire che il tempo viaggia alla velocità della luce (localmente), ed è per questo che luce e tempo sono così strettissimamente correlati nella teoria della relatività, sia speciale che generale.
In questo senso quindi; noi, e tutto quello che è esistito e che per noi esisterà, esiste a prescindere, nel grande paesaggio temporale. Non c'è inizio, non c'è fine, è semplicemente lì.
Possiamo quindi dire che la morte non esiste? No.
Per noi come ho detto, il senso di libero arbritrio è reale, ed allo stesso modo, non possiamo fare nulla per sottrarci al tempo, è la nostra vita che si basa su quello, forse potrebbero esistere altre forme di vita, atemporali, io non ne ho idea, ma certamente noi non potremmo riconoscerle come tali, noi esperieamo il mondo attraverso il tempo e la percezione non altro.
Ecco perchè è assurdo pensare che dopo la morte, con la fine dell'altissima e meravigliosa complessità della materia di cui siamo fatti, non c'è da attendersi di esperire nulla. Altro che spiriti o fantasmi, senza occhi non si vede, senza orecchie non si sente, senza cervello non si ha alcuna elaborazione dell'informazione,e la vita noi la intendiamo con quella, ecco perchè si dice che anche i calcolatori, forse un giorno potranno definirsi forme di vita! Per noi la vita è elaborazione dell'informazione, a qualunque grado essa si svolga, non mera esecuzione come per ora i calcolatori fanno. La quantità di memoria di un odierno pc poi, è paragonabile alla capacità elaborativa del cervello di una mosca.
C'è ancora molto da lavorare sui pc prima che si possa definirli vivi, e molto di più perchè prendano autocoscienza di se. Certo ci sono stati dei calcoli che hanno fatto presagire che la cosa non potrebbe essere possibile, ma se noi fossimo tanto progrediti dal creare una macchina di carne, con le stesse nostre funzioni, esattamente simile, potremmo definirla macchina?
Questo è il vecchio diverbio sulla clonazione di fatto, che si ripropone ancor peggio con il teletrasporto, non fattibile, forse neanche in via di principio, se non su Star Trek, però da un punto di vista filosofico è lecito chiedersi se ricostruendo una persona, atomo per atomo, dopo averla distrutta, atomo per atomo, e quindi uccisa di fatto, possa essere riportata in vita, con gli stessi ricordi, le stesse emozioni, lo stesso carattere, di quanto è stata disintegrata, e ripeto, uccisa. Non c'è alcun motivo per attende