Discriminazioni per il look.

cleandra

Utente
28 Ottobre 2008
10
0
5
Ho letto su Alopeciaworld di una giovane donna che lavorava in un ristorante in Canada e dopo che ha perso i capelli per un tumore è stata lasciata a casa perchè si è rifiutata di indossare una parrucca sul lavoro. Penso che gente come il proprietario di quel ristorante e i clienti che la pensano come lui siano una disgrazia per la società, non so se un episodio simile sarebbe capitato qui da noi ma certi atteggiamenti vanno comunque combattuti. Io per la verità se me lo chiedessero sul posto di lavoro sarei disposta ad indossare la parrucca ma per ora riesco tranquillamente a farne a meno tanto ormai chi mi conosce si è abituato al mio aspetto e non ci fa più caso e comunque non mi sento particolarmente osservata quando sono in giro.

Cleandra
 

ilnico

Utente
4 Gennaio 2008
799
2
265
Nel mio paese c'è una signora sulla sessantina che, nonostante le varie cure per combattere l'alopecia, è rimasta quasi calva. Il marito l'ha obbligata a mettersi la parrucca dicendole, testuali parole, che altrimenti non sarebbe più uscito con lei perchè si vergognava.

Non so che dire
 

ilnico

Utente
4 Gennaio 2008
799
2
265
La signora è una conoscente di mia madre, quindi non la conosco direttamente. Lo ha raccontato a mia madre, con la qual'è non è che ha confidenza, ridendoci su. (o è fortissima o cela bene).
 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
Vetriolo, ma tu non sei un avvocato? [}:)][}:)][}:)]

E allora vedi un po' di informarti!!!

Se è vero che è un reato, da domani vengo al lavoro senza parrucca, e appena mi dicono qualcosa scatta la denuncia!!! Dai dai... vediamo se è la volta buona che divento STRARICCAAAAAAAAAA!!! [;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)]

A parte gli scherzi.......
Io ho proprio un certo pudore a mostrare la testa nuda, un po' come quello che ho a mostrare altre nudità. Ma se non ce l'avessi, mi sentirei profondamente offesa se qualcuno mi obbligasse a 'nascondermi'.
E' pur vero che ci sono posti un cui è richiesto un certo abbigliamento, e credo realmente che in questo caso non ci sia stato reato. Gli è stata chiesta una specie di divisa, e molti lavori la richiedono. Anche le infermiere hanno il camice, i meccanici la tuta blu, i bancari giacca e cravatta, e potrei andare avanti fino a domani mattina.

Può dar fastidio, ma è così. Poi se non si è d'accordo si può sempre cambiar lavoro.
Evidentemente in Canada non c'è la crisi economica che c'è qui. Col cavolo avrei perso un posto di lavoro, per un puntiglio del genere!!
E comunque non ne faccio una colpa.

Se da domani chiedessero a tutte le donne del mio ufficio di venire a lavorare in topless, io potrei decidere di accettare o andarmene. Ma dove la trovano un'altra brava come me? [:D][:D][:D][:D] [:eek:)]

Sto farneticando. La verità è che non ho un'opinione precisa su questo argomento. Bisogna vedere che tipo di ristorante è, che tipo di clientela lo frequenta, e mille altre cose.
In Italia, cara cleandra, avvengono discriminazioni ben più gravi, ma forse nemmeno ce ne accorgiamo più...


 

stizza

Utente
20 Agosto 2008
1,790
1
615
Giusto non avevo pensato al fatto che comunque tatuaggi e compagnia una persona decide di farli(quindi sa che potrebbe avere problemi in certi ambienti lavoraativi), e i capelli caduti a causa di chemio o alopecia non sono una scelta personale ma una imposizione del fato avverso.



 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
Grazie Vetriolo... ma stavo scherzando... Non voglio diventare straricca, altrimenti non saprei più chi mi vuol bene perchè SONO IO, e chi mi vuol bene per il mio conto in banca... [8)]

Anch'io non ne so nulla di questa storia... Dico solo che non mi sembra così scandalosa, e che, ripeto, mi sembrano molto più scandalose altre terribili storie di discriminazione.
 

stizza

Utente
20 Agosto 2008
1,790
1
615
Io penso che un qualsiasi cliente più che il ribrezzo o l'estetica rovinata dall'assenza di capelli pensi a una cosa molto più concreta...a me la prima domanda che verrebbe spontanea sarebbe fa la chemio? se fosse così me ne farei una ragione e andrei oltre l'estetica( essendo in ambiente ospedaliero queste assenze non mi disturbano ci sono abituata)mi siederei e i farei servire.

Però io mi farei anche un altra domanda chissà perchè è così,sarà una malattia infettiva o trasmissibile? che è ben più grave e totalmente lecita per chi ignora che alcuni tipi di chemio causano alopecia o addirittura esite una patologia che si chiama alopecia(molte persone pazienti e medici con cui lavoro hanno visto per la prima volta l'alopecia universale quando hanno conosciuto me!!),a quel punto con una domanda del genere senza risposta io non mi siederei e non mi farei servire con un dubbio del genere in testa.

Non so forse la ragione sta nel mezzo.

Magari il proprietario del ristorante ha fatto il mio stesso ragionamento...chi pensa ad una malattia infettiva o simili esce e se ne va,e come fai a dar loro torto cosa ne sanno di cosa ha questa povera ragazza...potrebbe aver qualsiasi cosa,è anche vero che se fosse infettiva o trasmissibile non lavorerebbe a contatto con il pubblico...ma a questo forse si penserebbe quando si è già seduti in un altro ristorante con il senno di poi.

Mah....
 

vetriolo

Utente
27 Marzo 2008
882
1
265

giustissima la cosa che dici nella seconda parte, è quella che genera la paura (e/o il ribrezzo, che secondo me ci può essere comunque). io stesso son venuto a conoscenza dell'alopecia areata e universale solo quando ne son stato colpito: prima ignoravo del tutto l'esistenza di queste patologie.
 

-nana-

Utente
5 Dicembre 2008
74
0
65
penso che abbiate tutti ragione, alla fine quello che bisognerebbe cambiare sarebbe il modo di pensare di tanta gente, e per farlo bisognerebbe fare delle ampie campagne di informazione..alla fine non posso dare tutti i torti al proprietario del ristorante, dovrà pur campare, è sbagliato invece come dice stizza l'atteggiamento che potrebbero avere certi clienti..ricordiamoci che molte malattie trasmissibili non sono così evidenti!
 

stizza

Utente
20 Agosto 2008
1,790
1
615
Ragazzi posso dirvi in questo senso che si sta lavorando per pubblicizzare e far conoscere il problema alopecia areata,sia alla gente comune che alla sanità(che ci ignora totalmente) a piccoli passi ci si sta muovendo!!
 

howl

Utente
23 Luglio 2008
50
0
65
Io invece non concepisco neanche un po' il comportamento del proprietario. Una donna calva è un tabù? E' un mostro percaso?? Ci sono tanti di quei mostri a servire i tavolini, che di capelli ne hanno a iosa, non vedo cosa ci sia di male in una donna calva. La gente è superficiale, intrisa di nulla e di esteriorità a tal punto di avere esistenze prive di significato, è questo il punto.
Il proprietario di quel ristorante andrebbe fustigato in mezzo ad una piazza.

______________________________________

Ormai è la fine.. Senza avere la bellezza non c'è alcuna ragione di vivere
- Hauru no Ugoku Shiro -
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
Purtroppo l'areata non è una patologia conosciuta, anche perchè chi ne soffre cerca di cammuffarla. Quante donne calve vedi in giro Howl? L'areata totale poi ti fa perdere anche ciglia e sopracciglia e non credo proprio che sia la calvizie ad essere tabù, ma le malattie, che da che mondo è mondo hanno sempre fatto paura. Dato che c'è parecchia ignoranza in materia tricologica, chi vede una donna completamente calva pensa subito alla chemio... o a qualche altra malattia. In un ristorante posso immaginare che i clienti (ignoranti) possano non sentirsi a proprio agio a farsi servire da chi pensano sia malato...
E chi ha un'attività commerciale purtroppo deve pensare ai clienti e a come pagare gli stipendi a fine mese, piuttosto che essere giusto e corretto nei confronti di una persona che anche se sanissima, ai più non lo sembra.
Se ci fossero più Collina in giro... Eppure anche Collina credo non abbia mai detto di soffrire di Areata, e trattandosi di un uomo molti pensano solo che si rasi...
Per sfatare questi pregiudizi ci vuole solo informazione, e mi dispiace che non se ne faccia abbastanza per permettere a chi soffre di areata di andare in giro tranquillamente senza parrucca e senza essere guardato come una bestia rara.

Ricordatevi di consultare la homepage www.calvizie.net
 

vetriolo

Utente
27 Marzo 2008
882
1
265

quoto in pieno l'intervento di claudia: il punto è la conoscenza e/o la diffusione. se le persone colpite da alopecia universale fossero diffuse quanto quanto quelle colpite da altre normali forme di calvizie, il problema nemmeno si porrebbe. oppure, se venisse colpito da alopecia universale un personaggio di alta visibilità mondiale (che so: obama? valentino rossi? naomi campbell? il cantante degli U2? il papa?), se ne avrebbe una notizia e una conoscenza tale da sminuire in qualche modo il problema.


per howl invece vorrei soltanto sottolineare una cosa: a condividere o capire, o perlomeno a non condannare, il comportamento del datore di lavoro siamo stati proprio noi che soffriamo di alopecia universale.
cosa significa questo, secondo te?
te lo dico io: significa che noi che ne siamo colpiti, noi per primi e meglio di tutti, capiamo il disagio che questa patologia causa negli altri (forse perfino più che in noi stessi).
 

-nana-

Utente
5 Dicembre 2008
74
0
65
Claudia una volta nel sito ufficiale di collina c'era scritto che a causa di una malattia aveva perso tutti i capelli e i peli ma non c'era scritto quale - ebbene sì sono una fan di collina =P
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
eh NaNa appunto... una malattia... Se non si specifica mai, chissà a che malattia si pensa...
baci

Ricordatevi di consultare la homepage www.calvizie.net
 

-nana-

Utente
5 Dicembre 2008
74
0
65
infatti l'ho trovato specificato solo su wikipedia, ma solo su quella in inglese poi!!! ok chiusa parentesi collina scusate!! ;)
 

howl

Utente
23 Luglio 2008
50
0
65
Di donne calve ne ho viste abbastanza in giro Claudia, e non penso di certo che questo giustifichi il comportamento del ristoratore. Il fatto che la gente sia ignorante non è una scusante, e per fortuna esistono leggi che tutelano queste discriminazioni insensate.
Si parla di dignità dellì'individuo, di diritti del cittadino, le chiacchiere sul povero proprietario che deve pensare al guadagno e non alle condizioni del dipendente poi sono discorsi da medioevo, e sono considerazioni moralmente deprecabili. E si parla di una visione morale basilare qui, non di questioni complesse come il caso Englaro. E' inutile girarci sopra, come la si mette la si mette, è una cosa scandalosa che una persona venga licenziata da un ristoratore per ilfatto che non ha capelli.

Vetriolo, il fatto che siano delle persone che soffrono di alopecia a non condannare il datore di lavoro non indica niente, perchè non è un'evidenza statistica e perchè più semplicemente non è l'alopecia la discriminante che permette di dare un giudizio più sensato di un altro.

______________________________________

Ormai è la fine.. Senza avere la bellezza non c'è alcuna ragione di vivere
- Hauru no Ugoku Shiro -
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
Mah, calve totalmente da areata credimi, non ne ho mai viste. Se lo sono mettono la parrucca. Non è che io sia a favore della discriminazione ci mancherebbe! Solo facevo notare un altro punto di vista... Non sono discorsi da Medio Evo... Se dovessi far girare tu un'attività e pagare stipendi a fine mese forse capiresti... Dei moralismi, gli altri dipendenti che a fine mese non hanno gli stipendi non sanno proprio che farsene...
Sono certa comunque che esistono casi giudiziari su questo punto e sono anche certa che le cause ahimé sono state vinte dal datore di lavoro...


Ricordatevi di consultare la homepage www.calvizie.net
 

howl

Utente
23 Luglio 2008
50
0
65
Ne ho viste di donne calve, sia per malattie che per alopecia areata. Belle donne tra l'altro, che hanno mantenuto un fascino particolare.
Qui si confonde il concetto di colpa con quello di problema Claudia. Se la dipendente in questione si fosse rasata a zero conoscendo le volontà contrarie del proprietario il discorso sarebbe stato diverso. Ma una malattia così come l'alopecia non è una colpa, e non se ne può ricevere una disriminazione grave come perdere il lavoro. Tantomeno quando non si parla di una donna che non deve fare sfilate di moda, ma di una che lavora in un ristorante.
Quanto al fatto che la gente disprezzi o abbia timore di una donna calva dimostra quanto la calvizie femminile sia un tabù vero e proprio, cosa che al giorno d'oggi è proprio priva di senso. E quanto ai moralismi ed allo stipendio a fine mese, non solo sono convinto che un essere umano degno di tal nome debba dare un valore superiore alla propria morale rispetto al denaro, ma penso che dispezzare un individuo per l'aver perso i capelli a causa di una malattia sia semplicemente indice di disumanità. E quindi non lo giustifico.

______________________________________

Ormai è la fine.. Senza avere la bellezza non c'è alcuna ragione di vivere
- Hauru no Ugoku Shiro -
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
13,601
10
2,015
Beh io ho provato a spiegare il perché, e non é che non sia d'accordo con te, solo che siccome la maggioranza delle persone non la pensa come noi, purtroppo se quel proprietario perdeva i clienti (mica per colpa sua!!!!, ma per colpa dei pregiudizi della gente!!!) non solo ci avrebbe rimesso la ragazza con alopecia, ma tutti gli altri dipendenti... E personalmente non trovo giusto nemmeno questo.
Non è il proprietario da condannare, ma il pregiudizio della gente in generale, o meglio ancora, la poca informazione che come dicevo prima fa considerare le persone affette da alopecia come malate
In proposito ho trovato una relazione dell'ANMAA
http://www.alopecia-italy.com/Primo_incontro.htm
Secondo me bisognerebbe lavorare molto di più sull'informazione...


Ricordatevi di consultare la homepage www.calvizie.net