Racconto la mia esperienza nel corso di 6 mesi di minoxidil al 5% (abbinato comunque all'aminexil 3 volte a settimana e a una noce di olio di cocco al dì).
Premetto di avere un'aga moderata,ritrovandomi a 36 anni - e, comunque, al netto di periodi di cura con antiandrogeni vari - una densità di capelli sufficiente a procurare l'effetto della capigliatura compatta, sia pur con un lieve diradamento al vertice (per intenderci: solo in favore di luce, si può intravvedere la trama di una calvizie incipiente).
Vengo,pertanto, al minoxidil (galenico).
- Inizio del trattamento (fine maggio): copiosa caduta indotta (me l' aspettavo e in un certo senso auspicavo, essendo il segnale che la cura comincia a funzionare...)
- Luglio - agosto - settembre (3°- 4° - 5° mese): è il periodo in cui la cura mi sembra raggiunga il massimo dei suoi effetti. I capelli appaiono inspessiti e vigorosi; la linea dei capelli è finalmente ritrovata; la caduta indotta si è fermata; una piccola cresta di velli ai bordi della fronte lascia ben presumere che lì, nelle retrovie, il meglio debba ancora arrivare. Torno capellone, dopo anni di frequente ricorso alle forbici del barbiere.
- Ottobre - prima metà di novembre: dopo il lavaggio (a capelli bagnati) l'effetto ottico dello spazio fronto- temporale non è dei migliori. Mi sembra di percepire, in quella zona - come mai mi era capitato - una quantità minima di capelli. Il diradamento sul vertice appare più esteso e meglio raccordato al resto della capigliatura. Comincia l'amara disillusione. Solo l'asciugatura dei capelli ci mette una pezza. E' il periodo del telogen - effluvium, è vero, ma nessun autunno è stato per me così amaro.
- Seconda metà di novembre: col taglio dal barbiere il mezzo disastro sembra compiuto. Per giunta, riprende la caduta, questa volta prodotta (più che indotta), credo, dall'elevato livello di dht nei follicoli (ne ho un riscontro anche a livello... sistemico, per così dire. L'olio di cocco,d'altra parte,non mi hai convinto). Per di più, la stanchezza cronica e un senso di lieve confusione mentale (difficoltà di concentrazione e nel prendere decisioni), risalente fin dalla seconda metà dell'estate, non sembrano volermi abbandonare. Non avverto calo dell'umore, ma una sorta di semi-torpore psicofisico, con ritmi di vita ed emozioni come rallentati.
- 20 novembre (a 6 mesi esatti di cura): sospendo il trattamento, dietro ferma convinzione che non sia quello giusto (per lo meno se il solo) e ritorno alle cure esclusivamente a base di anti dht (topiche e orali - queste ultime, ovviamente, naturali). Il senso di stanchezza e annebbiamento intellettivo è cessato miracolosamente in pochi giorni. Mi vedo e mi vedono più fattivo, loquace e veloce. Chissà se riguadagnerò il terreno perduto anche lì, dove tutto è cominciato...