Venerdi, 11 marzo 2005.
Suona la sveglia. Sono le 7.30, mi alzo.
Come al solito, mi faccio la doccia, prendo la mia pastiglietta di finasteride come da un anno a questa parte, mangio ed esco per andare a lezione.
Prima passo davanti allo specchio, non vorrei fermarmi ma mi fermo, tanto per vedere se oggi si nota, il diradamento.
Si, purtroppo si nota, ca**o.
E allora cerco di nasconderlo, di portare i capelli il più possibile in avanti, anche se piuttosto corti. Rimango davanti allo specchio per 10 minuti.
Ma è tardi, sono le 8.15 e devo andare a seguire le lezioni all'università.
Prendo la bicicletta e comincio a correre (adesso me lo posso permettere perchè porto i capelli corti, non è come due mesi fa, quando avevo paura di prendere la bicicletta perchè si sarebbero mossi i capelli).
Arrivo in aula, mi avvicino ai miei amici, parliamo del più e del meno.
Comincia la lezione, e dietro di me si siede una ragazza che mi piace, ma con cui ho parlato solo qualche volta.
Chissà se lei ha notato che sto perdendo i capelli... No, speriamo proprio che non l'abbia notato...
E chissà se il diradamento è cominciato anche sul vertex. Speriamo di no, speriamo, anche se probabilmente un giorno comincerà, oppure è già cominciato e non me ne sono ancora accorto.
Passano le ore, fino a che non si arriva alla pausa pranzo.
Vado al bar con alcuni compagni di corso.
Ad un certo punto uno di loro, che di certo non ha problemi di capelli, mi fa: ma lo sai chi mi sembri, con questa testa? quello della famiglia addams, come si chiama... ah si, zio fester!
Io e perchè?
Lui con la testa così tonda... vabbè, tu ancora ce li hai i capelli, ma missà ancora per poco.
Io ho un grande autocontrollo.
Un grandissimo autocontrollo.
Ma non ho un gran senso dell'umorismo, per cui rispondo non posso farci niente....
Lui continua ma sei proprio sfigato....
Io faccio finta di non sentire, anche se dentro di me mi sento morire.
Ricominciano le lezioni, arriva un nuovo professore, giovane ma con pochi capelli.
Subito partono le battute sui suoi capelli, e quella ragazza che mi piace tanto ride di gusto a queste battute.
Alla fine della lezione, mi alzo e me ne vado, senza pensare a niente.
Dovrei essere felice, stasera mi hanno invitato ad una festa.
Ma non sono felice, non ci riesco.
Fuori c'è ancora un bel sole anche se siamo in pieno pomeriggio, passo davanti ad una vetrina, e vedo la mia immagine riflessa sulla vetrina.
Ma sono davvero io qu
Suona la sveglia. Sono le 7.30, mi alzo.
Come al solito, mi faccio la doccia, prendo la mia pastiglietta di finasteride come da un anno a questa parte, mangio ed esco per andare a lezione.
Prima passo davanti allo specchio, non vorrei fermarmi ma mi fermo, tanto per vedere se oggi si nota, il diradamento.
Si, purtroppo si nota, ca**o.
E allora cerco di nasconderlo, di portare i capelli il più possibile in avanti, anche se piuttosto corti. Rimango davanti allo specchio per 10 minuti.
Ma è tardi, sono le 8.15 e devo andare a seguire le lezioni all'università.
Prendo la bicicletta e comincio a correre (adesso me lo posso permettere perchè porto i capelli corti, non è come due mesi fa, quando avevo paura di prendere la bicicletta perchè si sarebbero mossi i capelli).
Arrivo in aula, mi avvicino ai miei amici, parliamo del più e del meno.
Comincia la lezione, e dietro di me si siede una ragazza che mi piace, ma con cui ho parlato solo qualche volta.
Chissà se lei ha notato che sto perdendo i capelli... No, speriamo proprio che non l'abbia notato...
E chissà se il diradamento è cominciato anche sul vertex. Speriamo di no, speriamo, anche se probabilmente un giorno comincerà, oppure è già cominciato e non me ne sono ancora accorto.
Passano le ore, fino a che non si arriva alla pausa pranzo.
Vado al bar con alcuni compagni di corso.
Ad un certo punto uno di loro, che di certo non ha problemi di capelli, mi fa: ma lo sai chi mi sembri, con questa testa? quello della famiglia addams, come si chiama... ah si, zio fester!
Io e perchè?
Lui con la testa così tonda... vabbè, tu ancora ce li hai i capelli, ma missà ancora per poco.
Io ho un grande autocontrollo.
Un grandissimo autocontrollo.
Ma non ho un gran senso dell'umorismo, per cui rispondo non posso farci niente....
Lui continua ma sei proprio sfigato....
Io faccio finta di non sentire, anche se dentro di me mi sento morire.
Ricominciano le lezioni, arriva un nuovo professore, giovane ma con pochi capelli.
Subito partono le battute sui suoi capelli, e quella ragazza che mi piace tanto ride di gusto a queste battute.
Alla fine della lezione, mi alzo e me ne vado, senza pensare a niente.
Dovrei essere felice, stasera mi hanno invitato ad una festa.
Ma non sono felice, non ci riesco.
Fuori c'è ancora un bel sole anche se siamo in pieno pomeriggio, passo davanti ad una vetrina, e vedo la mia immagine riflessa sulla vetrina.
Ma sono davvero io qu