Coronavirus

joe2

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21 Luglio 2009
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Mentre da noi la psicosi aumenta ma il numero dei ricoverati continua tranquillamente la sua discesa, tanto che quelli delle T.I. riflettono ormai i gradi centigradi che abbiamo fuori, zitta zitta la Svezia ha appiattito tutte le curve epidemiologiche (ha una quarantina di T.I. e decessi giornalieri che si contano su una mano) ed è oggi considerata meno pericoosa dalle Spagna (dove comunque le T.I. non crescono), della G.B. e persino della Germania. Qui un link:

https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/?utm_source=fasciahp

Sul fronte economico, invece sono stati pubblicati i dati REALI del 2° trimestre e, come era facile immaginare, riflettono appieno il grado di chiusura da lockdown (la Francia ingloba anche le conseguenze degli scioperi e la Spagna dipende più di noi dal turismo, per il resto tutto quadra). Il nostro dato non è meno 12, precisiamolo; quello è il dato riferito al trimestre precedente, dove già apparivano gli effetti da lockdown, il nostro dato è un bel meno 17%. Roba da brividi!
La Svezia, invece, come era logico aspettarsi, ha fatto faville. Qui l'analisi del financial times (che non è un giornaletto di provincia):

https://it.businessinsider.com/svezia-lockdovn-covid-economia-financial-times/
E con questo abbiamo archiviato anche la lettera dei 25 famosi medici svedesi, ovviamente ripresi con titoloni dai media, e la mettiamo insieme alla straziante denuuncia dell'infermiere di Cremona

@ marlin
Ignobile oggi la seduta al Senato con i nuovi "negazionisti" che per me sono come i terrapiattisti. Salvini, Sgarbi, Zangrillo ("vera scienza" secondo Joe...un anestesista...),

Vediamo di non fare disinformazione, per quella ci sono già i media nazionali.
Primo, Zangrillo non è affatto un nagazionista e consiglia anzi di indossare la mascherina e usare le cautele di distanziamento e igieniche. Secondo non è "un anestetista" ma il primario della clinica San Raffaele, docente universitario di lungo corso nonché dirigente il reparto di rianimazione di detto ospedale. Ora, poiché come è noto il problema principale del covid sono le T.I. lui è la persona più qualificata a parlarne. E siccome, come appunto sostiene già da oltre un mese, le T.I si sono letteralmente svuotate (oggi ce ne sono 43 e forse nenache tutte covid, mentre le previsioni del CTS ne annunciavano 150mila), i fatti danno pienamente ragione a Zangrillo.
Questo dal punto di vista clinico (e Zangrillo è un clinico). Dal punto di vista scientifico, invece, più o meno le stesse cose le dicono i prof. Remuzzi, Gattinoni e Clementi. Prova a vedere le pubblicazioni e l'autorevolezza sceintifica di Remuzzi e Gattinoni, scoprirai che da soli ne hanno più di tutti i tromboni del CTS messi insieme. Dunque, quella è vera scienza, lo confermo. Quella, però: non Salvini e Bocelli
 
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simwe9one

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10 Settembre 2018
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Sul passato e sul fatto che si poteva evitare il lockdown rigido non concordo con joe, secondo me siamo tra i migliori ora anche per questo, ma sul presente e i dati odierni sono d'accordissimo con lui, giusto ricordare fino alla sfinimento chi prevedeva 150mila posti in terapia intensiva a giugno, oggi una cinquantina, e ancora si parla .....
 
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joe2

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21 Luglio 2009
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Oggi siamo i migliori perché stiamo osservando meglio, molto meglio di altri le disposizioni in materia di precauzione (mascherine, distanziamento ecc.), non per il lockdown o, se non altro, non per il lockdown così prolungato come lo abbiamo fatto noi: ne bastava e avanzava la metà. Dopo il lockdown i numeri sono scesi allo stesso modo in cui scendevano in fase di lockdown, forse più velocemente.
Insomma, quel po' di buono che oggi constatiamo nelle nostra situazione lo dobbiamo al comportamento degli italiani, non ai nostri amministratori (di ogni grado e livello). Anzi, direi che siamo ancora in piedi nonostante loro
 

marlin

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Te lo dicevo di aspettare un momentino Joe, il tempo è galantuomo, se si segue la ragione anziché gli impulsi è più facile non prendere lucciole per lanterne :)

Ciao

MA - r l i n
 

joe2

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21 Luglio 2009
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Te lo dicevo di aspettare un momentino Joe, il tempo è galantuomo, se si segue la ragione anziché gli impulsi è più facile non prendere lucciole per lanterne :)

Ciao

MA - r l i n
Eheheh, questa ti è venuta bene:ROFLMAO:, mi hai fatto sorridere.
...potrei dirlo io, semmai (specie sulla Svezia)
 

marlin

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Sul passato e sul fatto che si poteva evitare il lockdown rigido non concordo con joe, secondo me siamo tra i migliori ora anche per questo, ma sul presente e i dati odierni sono d'accordissimo con lui, giusto ricordare fino alla sfinimento chi prevedeva 150mila posti in terapia intensiva a giugno, oggi una cinquantina, e ancora si parla .....

Invece chi faceva notare che 100 mila morti in USA erano meno dei nostri 35 mila perché gli USA hanno la popolazione che è 5 e passa volte la nostra, ora che sono a 150 mila e ancora in crescita cosa dice?

Il "modello USA" è il modello predicato qui da Joe, ossia con Stati che hanno fatto un po' quello che hanno voluto, alcuni hanno chiuso, altri meno, molti hanno aperto presto, poi hanno mollato del tutto, per poi richiudere un po', il tutto con un presidente "negazionista" a giorni alterni. Risultato PIL USA calo record -32% contro il -12% nostro, erano quelli che dicevano che così si salvava l'economia...meno male che non li abbiamo ascoltati, o meglio, li abbiamo ascoltati all'inizio e questo è stato l'errore maggiore, non li avessimo ascoltati nemmeno agli inizi avremmo avuto la metà dei decessi e dei ricoverati.

Ciao

MA - r l i n
 

Old Nick

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Mi permettete un OT nell'OT (se c'è già una discussione più specifica sul tema anti-DHT vs Covid-19 reindirizzatemi pure lì)?

Tempo fa avevo trovato casualmente questo articolo in cui si ipotizza di un ruolo protettivo degli anti-DHT rispetto all'infezione da SARS-Cov-2 (warning: sto semplificando brutalmente l'articolo).

Più recentemente mi è caduto l'occhio su quest'altro articolo, in cui si ipotizza invece che il trattamento con inibitori della 5-ar sia un fattore di rischio rispetto all'infezione da SARS-Cov-2.

Fatto salvo il fatto che si parla in entrambi i casi di ipotesi, voi che siete sempre sul pezzo per quello che orbita intorno alla calvizie avete trovato altre fonti sul tema Anti-DHT vs. Covid-19? Da utilizzato ultra-decennale di finasteride la cosa mi interessa.
 
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marlin

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Se fai un cerca sulla nostra home trovi diversi articoli sul Covid e anche quelli sugli androgeni e questa infezione. Sarebbe il primo caso in cui si afferma l'opposto, ma la rete è fatta così si trova tutto e il suo contrario. Gli altri studi pubblicati però vanno in un solo senso, ossia che gli antiandrogeni avrebbero un effetto protettivo contro il Covid.

Ciao

MA - r l i n
 

Old Nick

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Se fai un cerca sulla nostra home trovi diversi articoli sul Covid e anche quelli sugli androgeni e questa infezione. Sarebbe il primo caso in cui si afferma l'opposto, ma la rete è fatta così si trova tutto e il suo contrario. Gli studi pubblicati però vanno in un solo senso, ossia che gli antiandrogena avrebbero un effetto protettivo contro il Covid.

Ciao

MA - r l i n

Ok, grazie. Quindi mi confermi che il secondo studio che ho postato è al momento l'unico che individua nell'utilizzo di farmaci anti-ar un fattore di rischio per il Covid? In caso tu l'avessi guardato, come ti spieghi il fatto che vada completamente "controsenso" rispetto agli altri?
 

marlin

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Per il momento è l'unico studio, ma adesso l'ho anche letto e in pratica dice che l'effetto della 5 AR sui polmoni sarebbe antiandrogeno, ovvero che finirebbe per produrre androgeni più deboli e non il DHT e per questo potrebbe far correre meno rischi non inbirla, anche se mancano prove e dati su quanto affermano e quindi si tratta di un'ipotesi di scuola. Tuttavia io ritengo che sia una cosa difficile da dimostrare proprio perché non penso che chi si è preso il Covid in forma seria continui a usare i farmaci anti-dht. Anche se chi smette di usare fina dovrebbe avere a breve un ripristino della situazione quando la 5 AR non viene più inibita, forse qualche problema lo può avere chi usa duta che ha un'emivita molto lunga.

Parliamo comunque di due fasi differenti dell'infezione: nella fase di diffusione del virus gli antiandrogeni ne limitano il passaggio, ma il caso di cui si parla in questa pubblicazione è a cose avvenute, ossia quando il virus ha iniziato a diffondersi nei polmoni che è una fase successiva. Penso appunto che in chi raggiunge questa fase gli anti-dht andrebbero sospesi seguendo questa ipotesi, mentre prima potrebbero appunto impedire che si arrivi a questa fase quindi andrebbero presi.

Questa differenza nell'uso delle stesse terapie in una fase e nell'altra è abbastanza tipica del COVID, ma forse di tutte le infezioni simili, perché si è visto sin quasi dai primi momenti che per esempio, gli antinfiammatori presi in via preventiva non farebbero che agevolare il diffondersi del virus nel malato, mentre quando la situazione si fa grave servono a salvare il malato spegnendo l'infiammazione provocata dal virus, quindi vanno usati nei tempi giusti.

Lo stesso mi pare si possa dire degli anti-dht, penso che a noi interessi prevenire il diffondersi del virus una volta che entriamo in contatto con questo e si dovrebbero prendere per creargli delle difficoltà nella diffusione interna. Dovrebbero essere sospesi se la situazione si fa seria nei polmoni, almeno a livello precauzionale, ossia prendendo in considerazione anche le ipotesi di questa pubblicazione. E' possibile immaginare un anziano che pur aggravandosi la situazione continui a prendere i farmaci per la prostata e quindi questa ipotesi fa bene a mettere in guardia su queste cose.

Se non si arriva in questa situazione è però possibile immaginare che gli anti-dht abbiano invece contribuito a impedire il diffondersi del virus internamente.

Ciao

MA - r l i n
 
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joe2

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21 Luglio 2009
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https://www.repubblica.it/cronaca/2...1106/?ref=RHPPTP-BH-I263901622-C12-P1-S1.8-T1

Mentre il martellamento mediatico continua incessante, si desecretano gli atti e si scopre che persino i tromboni del CTS non erano per il lockdown totale ma, udite udite!, per la zona rossa in Lombardia e province satelliti, ossia esattamente quanto sostenevo io su queste pagine fin da marzo (e poi anche Venturi).
Sostanzialmente è stato bloccato un intero Paese mentre le necesità cautelative si limitavano a un 20esimo o poco più.

Del resto, nonostante la vulgata mediatica spinga con forza verso il lockdown assiomatico, le evidenze reali lo stanno vieppiù smontando.
Oltre la Svezia, che senza un giorno di lockdown ha non solo salvato (eccome!) la sua economia ma ha anche appiattito le curve epidemiologiche meglio di tanti Paesi che il lockdown lo hanno fatto (vedi Spagna, Romania ecc): nella prima settimana di agosto, per esempio, hanno avuto 9 morti, meno della sola Lombardia, hanno in totale 34 T.I. occupate, non si curano di nuovi focolai e, essendo prossimi all'immunità di gregge, non temono neanche seconde ondate autunnali.
Anche nel resto del mondo, se osservate i numeri ignorando la grancassa mediatica, scoprite che il Brasile ha meno morti in percentuale dei vicini Perù e Cile e ha una progressione di crescita ora inferiore anche al Messico. Il Brasile senza lockdown, gli altri in lockdown.E persino i dati Usa vanno in quella direzione: osservate (su worldmeter) il numero di decessi in percentuale: sono nettamente superiori negli Stati dove è stato fatto un lockdown serrato (New york ecc) e sono nettamente inferiori dove è stato fatto più morbido o non fatto.

A parte questo, da noi le T.I. continuano ad avere numeri irrilevanti (altro che le 150mila previste per giugno) e, nonostante la grancassa terroristica dei contagiati in aumento, di malati non se ne vedono più

https://www.corriere.it/cronache/ca...infetti-solo-quattro-sintomi_principale.shtml
E questo conferma ancora una volta le ragioni di Zangrillo, Remuzzi, Gattinoni, Bassetti ecc.


@ Marlin

invece chi faceva notare che 100 mila morti in USA erano meno dei nostri 35 mila perché gli USA hanno la popolazione che è 5 e passa volte la nostra, ora che sono a 150 mila e ancora in crescita cosa dice?
Dice che i numeri danno ancora quello stesso responso: al momento noi siamo ampiamente davanti agli Usa per numero percentuale di decessi.
Sull'economia, mettiamo un po' di puntini sulle i.
Innazitutto, la diatriba economica era con la Svezia, la quale ha abbondantemente salvato la sua economia (vedi analisi financial times di cui già postato il link). Quindi non fare il lockdown, dati alla mano, serve a salvare l'economia – con buona pace dei 25 medici scrittori.
Gli Usa.
Fermo restando che il nostro crollo è del 17% (non 12), francamente i numeri usa hanno sorpreso anche me. Tuttavia, chiariamo bene. La nostra economia è stata puntellata con sovvenzioni e interventi drastici, tipo il blocco dei licenziamenti (vedi Boeri) e slittamento pagamenti, quella Usa no. E l'economia non è solo Pil, è anche lavoro.
Ora, gli Usa in maggio hanno creato 2,5 milioni di lavoro e in giugno 4,5. Noi, quando il blocco finirà (ché non possono obbligare a non licenziare all'infinito), andremo incontro a scenari come questo:
https://www.ilsole24ore.com/art/sindacati-dati-shock-lavoro-a-rischio-fino-850mila-posti-ADoKSkg
Aggiungici che veleggiamo verso un 160% di debito pubblico, scaricato sulle generazioni future, poi dimmi tu se ci possiamo permettere di cantar vittoria
 

marlin

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Ah ok, cliccando sopra si perviene a dei grafici.

Joe inutile giocare con le statistiche e mischiare dati certi con previsioni incerte.
Se la nostra economia non può recuperare di più è perché gli aper-turisti? che sostieni hanno finito per prolungare all'infinito l'emergenza. Vorremmo che riprendessero gli scambi di prima, ma i grandi flussi non arrivano perchè loro sono ancora in piena emergenza. Bene non averli imitati, ma nell'economia moderna questo non basta, siamo tutti dipendenti dagli altri, noi più di tanti altri

Ciao

MA - r l i n
 

joe2

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21 Luglio 2009
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Guarda che i dati relativi alla Svezia non sono previsioni, così come non lo sono i dati del 2° trimestre italiani e UE. Non lo sono neppure i posti di lavoro creati negli Usa. L'unica previsione è quella degli 850mila posti di lavoro persi, che mi pare realistica. Comunque, se non vuoi previsioni, il dato consolidato ad oggi ci dice che in 3 mesi abbiamo perso 500mila posti

Riguardo il lockdown, il caso Svezia conferma che serve eccome non farlo, almeno ai finie conomici. Certo, se tutto intorno a te è chiuso e desertificato non è fai miracoli, ma almeno eviti il disatro (come quello nostro, per intenderci).
E sugli aper-turisti, pare lo fossero anche i tromboni del CTS: il discorso a questo punto dovrebbe essere chiuso, mettendo agli atti che la chiusura totale del Paese è stato un errore (o comunque un atto non richiesto a livello sanitario)