Il ministro scajola ha annunciato che avremo un programma per l'energia nucleare, un energia pulita come cel'hanno già da anni altri paesi, in testa la francia che non ha mai visto un solo incidente.
l'energia nucleare è un'energia pulita che non ci fa dipendere dagli altri.
Scajola: Centrali nucleari in Italia entro cinque anni
Tra gli applausi di Confindustria il ministro annuncia tempi
stretti per il ritorno all'atomo.
ROMA 22 maggio 2008
Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervenendo all'assemblea di Confindustria. Non è più eludibile - ha aggiunto tra gli applausi - un piano di azione per il ritorno al nucleare, chiarendo che non si tratta di affermazioni di principio ma di un solenne impegno assunto da Berlusconi, con la fiducia, che onoreremo con convinzione e determinazione.
Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente, ha detto ancora il ministro rivolto alla platea degli imprenditori, ribadendo quindi la necessità di ricostruire competenze e istituzioni di presidio, formando la necessaria filiera imprenditoriale e tecnica e prevedendo soluzioni credibili per i rifiuti radioattivi.
Parlando più in generale di energia, Scajola ha ricordato che l'obiettivo della crescita non può essere conseguito senza affrontare con estrema risolutezza e senso di responsabilità la questione, anche alla luce della particolare vulnerabilità dell'Italia. Il Paese ha bisogno di energia a costi competitivi, in quantità adeguate e in condizioni certe: la bolletta energetica pesa per 60 miliardi di euro e rende negativa la nostra bilancia commerciale.
Il ministro ha detto anche che bisogna agire con forza lungo tre direttrici: diversificazione, infrastrutture e internazionalizzazione. Per raggiungere gli obiettivi e rilanciare gli investimenti semplificheremo gli iter autorizzativi, promuoveremo il dialogo con il territorio, premiando con incentivi e iniziative di sviluppo le popolazioni interessate ai nuovi insediamenti. E in questa azione, ha anticipato, sarà consentita anche la possibilità di estendere l'uso dei termovalorizzatori per la produzione di energia, ottimizzando il ciclo dei rifiuti.
Ereditiamo inefficienze e ritardi, accumulati negli ulti
l'energia nucleare è un'energia pulita che non ci fa dipendere dagli altri.
Scajola: Centrali nucleari in Italia entro cinque anni
Tra gli applausi di Confindustria il ministro annuncia tempi
stretti per il ritorno all'atomo.
ROMA 22 maggio 2008
Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervenendo all'assemblea di Confindustria. Non è più eludibile - ha aggiunto tra gli applausi - un piano di azione per il ritorno al nucleare, chiarendo che non si tratta di affermazioni di principio ma di un solenne impegno assunto da Berlusconi, con la fiducia, che onoreremo con convinzione e determinazione.
Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente, ha detto ancora il ministro rivolto alla platea degli imprenditori, ribadendo quindi la necessità di ricostruire competenze e istituzioni di presidio, formando la necessaria filiera imprenditoriale e tecnica e prevedendo soluzioni credibili per i rifiuti radioattivi.
Parlando più in generale di energia, Scajola ha ricordato che l'obiettivo della crescita non può essere conseguito senza affrontare con estrema risolutezza e senso di responsabilità la questione, anche alla luce della particolare vulnerabilità dell'Italia. Il Paese ha bisogno di energia a costi competitivi, in quantità adeguate e in condizioni certe: la bolletta energetica pesa per 60 miliardi di euro e rende negativa la nostra bilancia commerciale.
Il ministro ha detto anche che bisogna agire con forza lungo tre direttrici: diversificazione, infrastrutture e internazionalizzazione. Per raggiungere gli obiettivi e rilanciare gli investimenti semplificheremo gli iter autorizzativi, promuoveremo il dialogo con il territorio, premiando con incentivi e iniziative di sviluppo le popolazioni interessate ai nuovi insediamenti. E in questa azione, ha anticipato, sarà consentita anche la possibilità di estendere l'uso dei termovalorizzatori per la produzione di energia, ottimizzando il ciclo dei rifiuti.
Ereditiamo inefficienze e ritardi, accumulati negli ulti