>> i fermenti lattici del kerif
Non è del tutto vero, ho seguito di recente un elettivo sul biota intestinale. La teoria secondo cui l'acidità gastrica sia una barriera insuperabile è un mito.
Peraltro un mito che oggi è contraddetto dal fatto che oltre a H pilori sono stati isolati anche altri batteri nello stomaco.
Di fatto l'acidità gastrica varia in base a ciò che mangi, così come pure la velocità di svuotamento. Inoltre è provato ad esempio che i cibi grassi o la fibra incrementi la quota di batteri che passano fino al piccolo intestino e al colon. Quindi ad esempio ecco spiegato perché io polverizzo i semi oleosi e li mescolo allo yogurt: confido che i bifidobatteri del Sojasun giungano e attecchiscano al piccolo intestino. Questo probabilmente perché i batteri verrebbero intrappolati all'interno delle micelle di grasso abbastanza a lungo da scampare il basso PH gastrico.
Pare irrimediabilmente accertato che il biota intestinale dei mammiferi (il più complesso ecosistema sulla terra) sia influenzato dai pre-biotici (alimenti che promuovono la sopravvivenza di ceppi baterici che migliorano la salute dell'individuo come i FOS) ma anche dagli stessi batteri che vivono sopra gli alimenti che mangiamo. Tra questi sicuramente passano nell'intestino gli sporigeni, ma anche altri. Bastano in effetti uno sparuti gruppo di superstiti (poche unità formanti colonia in gergo) per consentire a questi pionieri di espandersi successivamente arrivati nel lume colico. Quindi fidati, alimenti fermentati come birra, vino, formaggio, kefir ecc.. modificano il miota e ciò è stato comprovato dalle analisi metagenomiche, ossia kit che consentono il sequenziamento del genoma di un prelievo muco colico o di feci. cosa sorprendernte nell'intestino ci sono 50 volte più geni rispetto a quelli contenuti in ognuna delle nostre cellule.