Ciao unlocked, non la dico mica io questa cosa bensì il notorio dottor Campo:
Epidemiologia
a cura di Daniele Campo
Studi epidemiologici ufficiali sulla alopecia androgenetica, di solito considerata più un problema estetico che sanitario, non sono mai stati effettuati. Inoltre, la maggior parte dei dati disponibili sono basati su piccoli campioni non randomizzati che, per di più, usano spesso classificazioni diverse: di Hamilton, di Norwood, di Ebling, di Camacho, di Ludwig (per le donne) oppure quella di Savin (Rushton, 1999).
Comunque l'incidenza della perdita dei capelli a tipo androgenetico si avvicina, nel corso della vita, al 100% negli uomini di razza caucasica.
I primi dati percentuali su età e modalità della perdita dei capelli risalgono ad Hamilton. Secondo Hamilton nel 96% degli uomini e nel 79% delle donne dopo la pubertà, si riscontrano i segni di iniziale perdita di capelli evidenziata da un arretramento uniforme della linea di inserzione frontale (tipo Il della scala di Hamilton). Questo tuttavia non significa necessariamente l'inizio della vera alopecia androgenetica né rappresenta il primo stadio della calvizie: in questo caso noi preferiamo parlare di Alopecia Frontoparietale Fisiologica. Lo stesso Hamilton rileva l'esistenza di una alopecia più pronunciata (grado V - VII della scala di Hamilton) nel 58% degli uomini di oltre 50 anni.
Anche secondo uno studio successivo di Norwood si ha calvizie di tipo maschile in oltre il 50% degli uomini adulti.
Una percentuale simile (42%) è stata ottenuta, tramite autovalutazione, in uno studio sulla calvizie in relazione all'infarto del miocardio su 772 uomini tra i 24 ed i 54 anni (Lesko, 1993).
Sono state osservate anche rilevanti differenze razziali: gli uomini di razza nera hanno una probabilità quattro volte più elevata di avere una folta capigliatura rispetto ai caucasici. Gli uomini orientali hanno una più bassa incidenza di perdita di capelli a tipo maschile rispetto ai caucasici ed un inizio di alopecia ritardato; addirittura, nei maschi cinesi, la perdita dei capelli risulta non comune, di solito lieve e più tardiva. É probabile, ma finora non confermato, che queste differenze razziali siano presenti anche nella popolazione femminile.