Die, tesoro...
Posso anche essere superd'accordo con quello che dici però sai, sono andata a guardare proprio quell'opera, e leggi cosa afferma Duchamp stesso in proposito:
Citazione
uchamp later recalled that the original Bicycle Wheel was created as a distraction: I enjoyed looking at it, just as I enjoy looking at the flames dancing in a fireplace.
E poi ancora:
Citazione
uchamp claimed to like the work's appearance, to feel that the wheel turning was very soothing.
dopodiché mi son cadute le braccia....
Allora come dicevo prima, è il compito del critico trovare i significati reconditi che qualche artista ha fatto in modo del tutto casuale?
La mia teoria sull'arte moderna è che comunque la vera forza trainante è la sete della novità in quanto tale. Se qualcuno fa qualcosa di mai visto, sia come colori, forme, prospettive o che ne so, ha la capacità di diventare un artista vero, ma non perché abbia la tecnica particolare, solo perché ha avuto l'idea di fare qualcosa a cui nessuno aveva pensato prima. E così si va avanti ancora adesso. Penso a Fazzino, che è diventato famoso perché la sua tecnica è assolutamente nuova e mai vista prima.
Certo bisognerebbe vederlo dal vivo visto che la sua tecnica per chi non lo conosce consiste nella sovrapposizione di vari strati di carta dipinti, dandogli un aspetto tridimensionale...
Per quanto riguarda Picasso, beh, sono stata da poco a vedere la mostra Picasso and the Theatre. Partendo dal presupposto che a parte qualche opera non amo Picasso, pur ammettendo che sia stato un vero artista, visto che ha sperimentato tantissimo e che perlomeno lui SA dipingere, mi ha colpito moltissimo quello che ha detto la guida...
C'era un quadro che comunque era il sipario di un teatro per una produzione, uno dei suoi classici in cui non si capisce che diavolo c'è sopra.... La guida mi ha detto che aveva accompagnato un neurologo a fare il giro della mostra e che lui le aveva spiegato che la cosa più affascinante di Picasso è il fatto che riusciva a scomporre le percezioni celebrali e a renderle su tela. Spiego meglio: quando si guarda un oggetto, normalmente entrano in gioco varie percezioni, tipo un impulso per l'altezza, uno per la profondità, uno per riconoscere un tipo di colore o una forma e via dcendo. Nel cervello, tutte queste informazioni si fondono e danno luogo all'immagine per come la percepiamo. ecco, Picasso raffigura gli impulsi singoli e li riscompone.
Devo dire che dopo questa spiegazione ho riguardato la mostra con occhi diversi e ne sono rimasta completamente affascinata....
Mah....
Per me comunque uno degli artisti moderni più eccezionali, nonché mio personale guru e Maestro rimane lui, Giuseppe Carta:
rigorosamente olio su tela, una perfezione tecnica che secondo me non ha eguali......