Vorrei che leggeste...VI CHIEDO AIUTO

tempions

Utente
15 Maggio 2003
1,728
1
615
Siamo al culmine ad un epilogo.
Se ci fosse un Dio oggi, crederei che egli sia vendicativo e si rivolti contro nella maniera peggiora.
Non si tratta più di stupidi problemi di adolescente incompreso, ormai è una fase più superata che in atto, qui
si tratta di caccia all'uomo, sono i problemi alla ricerca di me...
Mio padre non esiste, mia madre continua a sembrare più in squilibrio che in una fase di piena coscienza di se stessa,
l'altro loro figlio cresce bene ma è troppo vincolato da qualcosa che è cresciuto assieme a lui e porta dentro forse
senza rendersene conto tanto rancore che ha con sè. Nella mia vita la luce non esiste, a parte piccoli sprazzi di
finte conquiste che sanno più illusioni e di fumo negli occhi.
Dentro porto rabbia, ho troppe vendette da compiere, troppi sogni a cui ambire ai quali continuo forse troppo
facilmente a credere.
Non ho più paura di quello che sono come un tempo, ma forse era una paura , un disagio logico perchè ero ancora piccolo
ed insesperto, troppo vulnerabile per sapere accettare tutto in un solo colpo, non riuscivo ad accettare cambi repentini
della vita quando tutti dovrebbero sapere che è qualcosa all'ordine del giorno.
Oggi è quello che mi sta intorno che mi spaventa, che mi intimorisce che impedisce di far uscire quella parte che mai
come questi ultimi mesi stava uscendo dopo tutti i problemi che ho passato e che continuo a passare.
Mi mette paura un padre assente,un padre versione simbolica soldi a casa,un padre senza idee che si limita a non
far mancare il minimo indispensabile ma che per un figlio non rappresenta niente.
Mio padre non mi ha insegnato a guidare, non mi ha insegnato a dare calci al pallone, non mi ha mai detto Stamattina
andiamo a farci una passeggiata, mio padre non ha mai partecipato ad un mio successo, mio padre non era li' quando
avevo bisogno di lui, mio padre non è mai stato sveglio la notte quando non stavo bene, nè era con me quando da piccoli
ti senti solo, mio padre non conta e non rappresenta niente per me.
La mia famiglia non è stile TV come del resto quasi tutte, nella mia famiglia non ci sono obiettivi comuni, non
esistono traguardi, non esiste un fine comune di mandare avanti qualcuno (figli) verso qualcosa di migliore, nella
mia famiglia è una corsa continua verso l'insoddisfazione, vedo mio padre a stento 20 minuti al giorno, ma per me non
è un peso perchè rinuncierei volentieri a quei momenti, perchè per 20 min sento i coltelli trafig
 

tempions

Utente
15 Maggio 2003
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Siamo al culmine ad un epilogo.
Se ci fosse un Dio oggi, crederei che egli sia vendicativo e si rivolti contro nella maniera peggiora.
Non si tratta più di stupidi problemi di adolescente incompreso, ormai è una fase più superata che in atto, qui
si tratta di caccia all'uomo, sono i problemi alla ricerca di me...
Mio padre non esiste, mia madre continua a sembrare più in squilibrio che in una fase di piena coscienza di se stessa,
l'altro loro figlio cresce bene ma è troppo vincolato da qualcosa che è cresciuto assieme a lui e porta dentro forse
senza rendersene conto tanto rancore che ha con sè. Nella mia vita la luce non esiste, a parte piccoli sprazzi di
finte conquiste che sanno più illusioni e di fumo negli occhi.
Dentro porto rabbia, ho troppe vendette da compiere, troppi sogni a cui ambire ai quali continuo forse troppo
facilmente a credere.
Non ho più paura di quello che sono come un tempo, ma forse era una paura , un disagio logico perchè ero ancora piccolo
ed insesperto, troppo vulnerabile per sapere accettare tutto in un solo colpo, non riuscivo ad accettare cambi repentini
della vita quando tutti dovrebbero sapere che è qualcosa all'ordine del giorno.
Oggi è quello che mi sta intorno che mi spaventa, che mi intimorisce che impedisce di far uscire quella parte che mai
come questi ultimi mesi stava uscendo dopo tutti i problemi che ho passato e che continuo a passare.
Mi mette paura un padre assente,un padre versione simbolica soldi a casa,un padre senza idee che si limita a non
far mancare il minimo indispensabile ma che per un figlio non rappresenta niente.
Mio padre non mi ha insegnato a guidare, non mi ha insegnato a dare calci al pallone, non mi ha mai detto Stamattina
andiamo a farci una passeggiata, mio padre non ha mai partecipato ad un mio successo, mio padre non era li' quando
avevo bisogno di lui, mio padre non è mai stato sveglio la notte quando non stavo bene, nè era con me quando da piccoli
ti senti solo, mio padre non conta e non rappresenta niente per me.
La mia famiglia non è stile TV come del resto quasi tutte, nella mia famiglia non ci sono obiettivi comuni, non
esistono traguardi, non esiste un fine comune di mandare avanti qualcuno (figli) verso qualcosa di migliore, nella
mia famiglia è una corsa continua verso l'insoddisfazione, vedo mio padre a stento 20 minuti al giorno, ma per me non
è un peso perchè rinuncierei volentieri a quei momenti, perchè per 20 min sento i coltelli trafig
 

tempions

Utente
15 Maggio 2003
1,728
1
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Siamo al culmine ad un epilogo.
Se ci fosse un Dio oggi, crederei che egli sia vendicativo e si rivolti contro nella maniera peggiora.
Non si tratta più di stupidi problemi di adolescente incompreso, ormai è una fase più superata che in atto, qui
si tratta di caccia all'uomo, sono i problemi alla ricerca di me...
Mio padre non esiste, mia madre continua a sembrare più in squilibrio che in una fase di piena coscienza di se stessa,
l'altro loro figlio cresce bene ma è troppo vincolato da qualcosa che è cresciuto assieme a lui e porta dentro forse
senza rendersene conto tanto rancore che ha con sè. Nella mia vita la luce non esiste, a parte piccoli sprazzi di
finte conquiste che sanno più illusioni e di fumo negli occhi.
Dentro porto rabbia, ho troppe vendette da compiere, troppi sogni a cui ambire ai quali continuo forse troppo
facilmente a credere.
Non ho più paura di quello che sono come un tempo, ma forse era una paura , un disagio logico perchè ero ancora piccolo
ed insesperto, troppo vulnerabile per sapere accettare tutto in un solo colpo, non riuscivo ad accettare cambi repentini
della vita quando tutti dovrebbero sapere che è qualcosa all'ordine del giorno.
Oggi è quello che mi sta intorno che mi spaventa, che mi intimorisce che impedisce di far uscire quella parte che mai
come questi ultimi mesi stava uscendo dopo tutti i problemi che ho passato e che continuo a passare.
Mi mette paura un padre assente,un padre versione simbolica soldi a casa,un padre senza idee che si limita a non
far mancare il minimo indispensabile ma che per un figlio non rappresenta niente.
Mio padre non mi ha insegnato a guidare, non mi ha insegnato a dare calci al pallone, non mi ha mai detto Stamattina
andiamo a farci una passeggiata, mio padre non ha mai partecipato ad un mio successo, mio padre non era li' quando
avevo bisogno di lui, mio padre non è mai stato sveglio la notte quando non stavo bene, nè era con me quando da piccoli
ti senti solo, mio padre non conta e non rappresenta niente per me.
La mia famiglia non è stile TV come del resto quasi tutte, nella mia famiglia non ci sono obiettivi comuni, non
esistono traguardi, non esiste un fine comune di mandare avanti qualcuno (figli) verso qualcosa di migliore, nella
mia famiglia è una corsa continua verso l'insoddisfazione, vedo mio padre a stento 20 minuti al giorno, ma per me non
è un peso perchè rinuncierei volentieri a quei momenti, perchè per 20 min sento i coltelli trafig
 

pl@stiko

Utente
8 Maggio 2003
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415
io penso proprio ke tempionozzolo crescendo diventerà sicuramente una gran persona,una di quelle ke oltre ad affascinare riescono (quando riuscirà a mettere a fuoco il suo potenziale) ad avere tutto ciò ke vuole da se stesso e dalla vita,
io ho un'esperienza molto simile alla tua tempionozzolo,con l'aggiunta di ben 10 traslochi ke minano le amicizie (pensa ke i 3 anni di medie li ho fatti in 3 città diverse) ma l'importante è poi cercare di contare su se stessi come cosa primaria e riuscire ad accettarsi,perchè se non lo fai te di riflesso non lo fanno nemmeno gli altri,anche io spesso mi sono colpevolizzato del rapporto kon i miei ci sono andato anke in crisi,poi ho scoperto kon sofferenza che a volte i genitori non capiscono proprio i problemi perchè non riescono a variare i loro punti di vista,certo non sono tutti così,però se i tuoi i miei sono così devi/dobbiamo cercare solo di prendere le cose (anke se sono poke ) di buono ke hanno,l'importante è che trasformi le tue sofferenze in virtù e forza,ma già le stai trasformando,
vedi soffrire chiederti perchè e scrutare gli atteggiamenti degli altri passo dopo passo ti porta a una conoscenza di ciò ke ti circonda e di te stesso così alta che riesci a carpire molte cose ke per gli altri sono invisibili,ma che decreteranno sempre la tua felicità,anke nei momenti difficili perchè avrai sempre qualcuno su kui puoi contare,
te stesso e tante persone che via via ti vorranno un sacco di bene,
e hai già iniziato,perchè hai conquistato molte persone che non ti conoscono in un forum,solo scrivendo no?
in gamba tempionZ [;)]
 

ares

Utente
19 Febbraio 2004
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Concordo con Plastiko, Tempions... tutto sta in una questione di potenziale, di saperlo realizzare e costruire giorno dopo giorno. Non credo che un ragazzo della tua lucidità e sensibilità avrà difficoltà a realizzarsi. Il tutto sta nel stringere i denti e pensare al momento in cui sarai tu e solo tu a decidere della tua vita.
Pensa anche a quello che queste esperienze possono regalarti... responsabilità, maturità e intelligenza non sono doti da tutti (per quanto tutti ne vadano facendo vanto!)...

Lascia perdere gli altri, per quanto possibile, focalizzati su te stesso e le tua possibilità, e lasciale esplodere, sicuramente il successo arriverà.
Devi soltanto riprometterti di non lasciarla mai vinta a nessuno, almeno non prima di averci messo l'anima e poter dire di aver fatto tutto quanto potevi. E ricordati che tanto si può fare. In bocca al lupo per tutto!