Siamo al culmine ad un epilogo.
Se ci fosse un Dio oggi, crederei che egli sia vendicativo e si rivolti contro nella maniera peggiora.
Non si tratta più di stupidi problemi di adolescente incompreso, ormai è una fase più superata che in atto, qui
si tratta di caccia all'uomo, sono i problemi alla ricerca di me...
Mio padre non esiste, mia madre continua a sembrare più in squilibrio che in una fase di piena coscienza di se stessa,
l'altro loro figlio cresce bene ma è troppo vincolato da qualcosa che è cresciuto assieme a lui e porta dentro forse
senza rendersene conto tanto rancore che ha con sè. Nella mia vita la luce non esiste, a parte piccoli sprazzi di
finte conquiste che sanno più illusioni e di fumo negli occhi.
Dentro porto rabbia, ho troppe vendette da compiere, troppi sogni a cui ambire ai quali continuo forse troppo
facilmente a credere.
Non ho più paura di quello che sono come un tempo, ma forse era una paura , un disagio logico perchè ero ancora piccolo
ed insesperto, troppo vulnerabile per sapere accettare tutto in un solo colpo, non riuscivo ad accettare cambi repentini
della vita quando tutti dovrebbero sapere che è qualcosa all'ordine del giorno.
Oggi è quello che mi sta intorno che mi spaventa, che mi intimorisce che impedisce di far uscire quella parte che mai
come questi ultimi mesi stava uscendo dopo tutti i problemi che ho passato e che continuo a passare.
Mi mette paura un padre assente,un padre versione simbolica soldi a casa,un padre senza idee che si limita a non
far mancare il minimo indispensabile ma che per un figlio non rappresenta niente.
Mio padre non mi ha insegnato a guidare, non mi ha insegnato a dare calci al pallone, non mi ha mai detto Stamattina
andiamo a farci una passeggiata, mio padre non ha mai partecipato ad un mio successo, mio padre non era li' quando
avevo bisogno di lui, mio padre non è mai stato sveglio la notte quando non stavo bene, nè era con me quando da piccoli
ti senti solo, mio padre non conta e non rappresenta niente per me.
La mia famiglia non è stile TV come del resto quasi tutte, nella mia famiglia non ci sono obiettivi comuni, non
esistono traguardi, non esiste un fine comune di mandare avanti qualcuno (figli) verso qualcosa di migliore, nella
mia famiglia è una corsa continua verso l'insoddisfazione, vedo mio padre a stento 20 minuti al giorno, ma per me non
è un peso perchè rinuncierei volentieri a quei momenti, perchè per 20 min sento i coltelli trafig
Se ci fosse un Dio oggi, crederei che egli sia vendicativo e si rivolti contro nella maniera peggiora.
Non si tratta più di stupidi problemi di adolescente incompreso, ormai è una fase più superata che in atto, qui
si tratta di caccia all'uomo, sono i problemi alla ricerca di me...
Mio padre non esiste, mia madre continua a sembrare più in squilibrio che in una fase di piena coscienza di se stessa,
l'altro loro figlio cresce bene ma è troppo vincolato da qualcosa che è cresciuto assieme a lui e porta dentro forse
senza rendersene conto tanto rancore che ha con sè. Nella mia vita la luce non esiste, a parte piccoli sprazzi di
finte conquiste che sanno più illusioni e di fumo negli occhi.
Dentro porto rabbia, ho troppe vendette da compiere, troppi sogni a cui ambire ai quali continuo forse troppo
facilmente a credere.
Non ho più paura di quello che sono come un tempo, ma forse era una paura , un disagio logico perchè ero ancora piccolo
ed insesperto, troppo vulnerabile per sapere accettare tutto in un solo colpo, non riuscivo ad accettare cambi repentini
della vita quando tutti dovrebbero sapere che è qualcosa all'ordine del giorno.
Oggi è quello che mi sta intorno che mi spaventa, che mi intimorisce che impedisce di far uscire quella parte che mai
come questi ultimi mesi stava uscendo dopo tutti i problemi che ho passato e che continuo a passare.
Mi mette paura un padre assente,un padre versione simbolica soldi a casa,un padre senza idee che si limita a non
far mancare il minimo indispensabile ma che per un figlio non rappresenta niente.
Mio padre non mi ha insegnato a guidare, non mi ha insegnato a dare calci al pallone, non mi ha mai detto Stamattina
andiamo a farci una passeggiata, mio padre non ha mai partecipato ad un mio successo, mio padre non era li' quando
avevo bisogno di lui, mio padre non è mai stato sveglio la notte quando non stavo bene, nè era con me quando da piccoli
ti senti solo, mio padre non conta e non rappresenta niente per me.
La mia famiglia non è stile TV come del resto quasi tutte, nella mia famiglia non ci sono obiettivi comuni, non
esistono traguardi, non esiste un fine comune di mandare avanti qualcuno (figli) verso qualcosa di migliore, nella
mia famiglia è una corsa continua verso l'insoddisfazione, vedo mio padre a stento 20 minuti al giorno, ma per me non
è un peso perchè rinuncierei volentieri a quei momenti, perchè per 20 min sento i coltelli trafig