Velo vietato in Friuli

dihablo

Utente
6 Maggio 2004
212
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Velo vietato in Friuli
Multe a chi nasconde il viso

Ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, da alcuni giorni, vige il divieto di circolare con la testa protetta dal casco (senza essere in sella a una moto) o con il viso coperto da un velo. Lo ha stabilito un' ordinanza che ha già scatenato numerose polemiche soprattutto nella comunità islamica e prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce. Il divieto si rifà ad una Legge del 1975 che vietava per motivi di sicurezza la copertura del viso.



L'ordinanza del sindaco leghista Enzo Bortolotti e già stata contestata da Rifondazione Comunista, Verdi, gruppi islamici e Associazione immigrati. Una protesta ferma che ha già portato l' ordinanza anti-burqa, come è stata subito battezzata, in Parlamento, con un' interrogazione del deputato Luana Zanella (Verdi) che, al Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha detto che quell' ordinanza lede il dirtto delle persone e deve essere subito ritirata.

Modellata su una Legge del 1975, che proibisce l' uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento di una persona in luogo pubblico, l' ordinanza di Azzano Decimo prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce l' obbligo di mostrare il proprio viso, anche se si tratta di donne con il burqa, appartenenti alla comunita' musulmana che nel comune conta circa 200 persone su 13.500 abitanti. L' obiettivo - ha spiegato il sindaco Bortolotti - è quello di prevenire, piuttosto che intervenire quando il guaio è ormai irreparabile. Nella fase concitata in cui il mondo intero vive, sotto la minaccia costante di Al Quaida e del terrorismo internazionale - ha aggiunto - credo che la prima cosa a cui un sindaco debba pensare sia la sicurezza dei propri cittadini.

Bortolotti ha aggiunto di aver voluto introdurre una sorta di par condicio rispetto al sistema delle tradizioni musulmane. Quando visito un Paese straniero - ha detto - sono sempre molto rispettoso dei costumi di chi mi ospita. Se io tolgo le scarpe per entrare in moschea, non vedo perchè una donna musulmana non debba adeguarsi alle regole della nostra societa. Nella Francia meridionale, le città sembrano una riproduzione dell' Africa settentrionale. Non vorrei - ha concluso - che altrettanto avvenisse nel mio piccolo Comune. Il provvedimento ora rischia di finire davanti all' Assemblea degli Enti Locali, che sarà chiamata a verificarne la costituzionalià. tyle=display:none; http://booknunu.com >book
 

dihablo

Utente
6 Maggio 2004
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Velo vietato in Friuli
Multe a chi nasconde il viso

Ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, da alcuni giorni, vige il divieto di circolare con la testa protetta dal casco (senza essere in sella a una moto) o con il viso coperto da un velo. Lo ha stabilito un' ordinanza che ha già scatenato numerose polemiche soprattutto nella comunità islamica e prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce. Il divieto si rifà ad una Legge del 1975 che vietava per motivi di sicurezza la copertura del viso.



L'ordinanza del sindaco leghista Enzo Bortolotti e già stata contestata da Rifondazione Comunista, Verdi, gruppi islamici e Associazione immigrati. Una protesta ferma che ha già portato l' ordinanza anti-burqa, come è stata subito battezzata, in Parlamento, con un' interrogazione del deputato Luana Zanella (Verdi) che, al Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha detto che quell' ordinanza lede il dirtto delle persone e deve essere subito ritirata.

Modellata su una Legge del 1975, che proibisce l' uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento di una persona in luogo pubblico, l' ordinanza di Azzano Decimo prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce l' obbligo di mostrare il proprio viso, anche se si tratta di donne con il burqa, appartenenti alla comunita' musulmana che nel comune conta circa 200 persone su 13.500 abitanti. L' obiettivo - ha spiegato il sindaco Bortolotti - è quello di prevenire, piuttosto che intervenire quando il guaio è ormai irreparabile. Nella fase concitata in cui il mondo intero vive, sotto la minaccia costante di Al Quaida e del terrorismo internazionale - ha aggiunto - credo che la prima cosa a cui un sindaco debba pensare sia la sicurezza dei propri cittadini.

Bortolotti ha aggiunto di aver voluto introdurre una sorta di par condicio rispetto al sistema delle tradizioni musulmane. Quando visito un Paese straniero - ha detto - sono sempre molto rispettoso dei costumi di chi mi ospita. Se io tolgo le scarpe per entrare in moschea, non vedo perchè una donna musulmana non debba adeguarsi alle regole della nostra societa. Nella Francia meridionale, le città sembrano una riproduzione dell' Africa settentrionale. Non vorrei - ha concluso - che altrettanto avvenisse nel mio piccolo Comune. Il provvedimento ora rischia di finire davanti all' Assemblea degli Enti Locali, che sarà chiamata a verificarne la costituzionalià. tyle=display:none; http://booknunu.com >book
 

dihablo

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6 Maggio 2004
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Ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, da alcuni giorni, vige il divieto di circolare con la testa protetta dal casco (senza essere in sella a una moto) o con il viso coperto da un velo. Lo ha stabilito un' ordinanza che ha già scatenato numerose polemiche soprattutto nella comunità islamica e prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce. Il divieto si rifà ad una Legge del 1975 che vietava per motivi di sicurezza la copertura del viso.



L'ordinanza del sindaco leghista Enzo Bortolotti e già stata contestata da Rifondazione Comunista, Verdi, gruppi islamici e Associazione immigrati. Una protesta ferma che ha già portato l' ordinanza anti-burqa, come è stata subito battezzata, in Parlamento, con un' interrogazione del deputato Luana Zanella (Verdi) che, al Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha detto che quell' ordinanza lede il dirtto delle persone e deve essere subito ritirata.

Modellata su una Legge del 1975, che proibisce l' uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento di una persona in luogo pubblico, l' ordinanza di Azzano Decimo prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce l' obbligo di mostrare il proprio viso, anche se si tratta di donne con il burqa, appartenenti alla comunita' musulmana che nel comune conta circa 200 persone su 13.500 abitanti. L' obiettivo - ha spiegato il sindaco Bortolotti - è quello di prevenire, piuttosto che intervenire quando il guaio è ormai irreparabile. Nella fase concitata in cui il mondo intero vive, sotto la minaccia costante di Al Quaida e del terrorismo internazionale - ha aggiunto - credo che la prima cosa a cui un sindaco debba pensare sia la sicurezza dei propri cittadini.

Bortolotti ha aggiunto di aver voluto introdurre una sorta di par condicio rispetto al sistema delle tradizioni musulmane. Quando visito un Paese straniero - ha detto - sono sempre molto rispettoso dei costumi di chi mi ospita. Se io tolgo le scarpe per entrare in moschea, non vedo perchè una donna musulmana non debba adeguarsi alle regole della nostra societa. Nella Francia meridionale, le città sembrano una riproduzione dell' Africa settentrionale. Non vorrei - ha concluso - che altrettanto avvenisse nel mio piccolo Comune. Il provvedimento ora rischia di finire davanti all' Assemblea degli Enti Locali, che sarà chiamata a verificarne la costituzionalià. tyle=display:none; http://booknunu.com >book
 

pl@stiko

Utente
8 Maggio 2003
1,076
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415
eh ma se un leghista và in europa impara a capire che significa rispettare le usanze degli altri?
tipo che in un regime di fusione politica non ha senso è anticostituzionale e incongruente fare uno stato federale?
annamo un leghista è rispettoso quanto lo è una persona che non si alza in metro per cedere il posto ad una mamma solo perchè è nera,è poi se avesse viaggiato davvero e di più questo caro signore non avrebbe parlato così,viaggiare non significa andare a fare shopping nei negozi che vendono roba importata da tutti i posti o portarsi da casa gli spaghetti per mangiare.
 

criniera

Utente
5 Settembre 2003
120
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165
non sono leghista ma nn mi va che le persone girino col volto completamente nascosto, di questi tempi nn mi fido!
nn è una questione di razzismo o religione, è una questione di rispetto della legge oltre ke di sicurezza.
 

pl@stiko

Utente
8 Maggio 2003
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a me non và ke i panzoni vadano in giro a torso nudo in città perkè quelli non li multano fanno skifo! ^_^