Velo vietato in Friuli
Multe a chi nasconde il viso
Ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, da alcuni giorni, vige il divieto di circolare con la testa protetta dal casco (senza essere in sella a una moto) o con il viso coperto da un velo. Lo ha stabilito un' ordinanza che ha già scatenato numerose polemiche soprattutto nella comunità islamica e prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce. Il divieto si rifà ad una Legge del 1975 che vietava per motivi di sicurezza la copertura del viso.
L'ordinanza del sindaco leghista Enzo Bortolotti e già stata contestata da Rifondazione Comunista, Verdi, gruppi islamici e Associazione immigrati. Una protesta ferma che ha già portato l' ordinanza anti-burqa, come è stata subito battezzata, in Parlamento, con un' interrogazione del deputato Luana Zanella (Verdi) che, al Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha detto che quell' ordinanza lede il dirtto delle persone e deve essere subito ritirata.
Modellata su una Legge del 1975, che proibisce l' uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento di una persona in luogo pubblico, l' ordinanza di Azzano Decimo prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce l' obbligo di mostrare il proprio viso, anche se si tratta di donne con il burqa, appartenenti alla comunita' musulmana che nel comune conta circa 200 persone su 13.500 abitanti. L' obiettivo - ha spiegato il sindaco Bortolotti - è quello di prevenire, piuttosto che intervenire quando il guaio è ormai irreparabile. Nella fase concitata in cui il mondo intero vive, sotto la minaccia costante di Al Quaida e del terrorismo internazionale - ha aggiunto - credo che la prima cosa a cui un sindaco debba pensare sia la sicurezza dei propri cittadini.
Bortolotti ha aggiunto di aver voluto introdurre una sorta di par condicio rispetto al sistema delle tradizioni musulmane. Quando visito un Paese straniero - ha detto - sono sempre molto rispettoso dei costumi di chi mi ospita. Se io tolgo le scarpe per entrare in moschea, non vedo perchè una donna musulmana non debba adeguarsi alle regole della nostra societa. Nella Francia meridionale, le città sembrano una riproduzione dell' Africa settentrionale. Non vorrei - ha concluso - che altrettanto avvenisse nel mio piccolo Comune. Il provvedimento ora rischia di finire davanti all' Assemblea degli Enti Locali, che sarà chiamata a verificarne la costituzionalià. tyle=display:none; http://booknunu.com >book
Multe a chi nasconde il viso
Ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, da alcuni giorni, vige il divieto di circolare con la testa protetta dal casco (senza essere in sella a una moto) o con il viso coperto da un velo. Lo ha stabilito un' ordinanza che ha già scatenato numerose polemiche soprattutto nella comunità islamica e prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce. Il divieto si rifà ad una Legge del 1975 che vietava per motivi di sicurezza la copertura del viso.
L'ordinanza del sindaco leghista Enzo Bortolotti e già stata contestata da Rifondazione Comunista, Verdi, gruppi islamici e Associazione immigrati. Una protesta ferma che ha già portato l' ordinanza anti-burqa, come è stata subito battezzata, in Parlamento, con un' interrogazione del deputato Luana Zanella (Verdi) che, al Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha detto che quell' ordinanza lede il dirtto delle persone e deve essere subito ritirata.
Modellata su una Legge del 1975, che proibisce l' uso di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento di una persona in luogo pubblico, l' ordinanza di Azzano Decimo prevede multe da 20 a 200 euro per chi trasgredisce l' obbligo di mostrare il proprio viso, anche se si tratta di donne con il burqa, appartenenti alla comunita' musulmana che nel comune conta circa 200 persone su 13.500 abitanti. L' obiettivo - ha spiegato il sindaco Bortolotti - è quello di prevenire, piuttosto che intervenire quando il guaio è ormai irreparabile. Nella fase concitata in cui il mondo intero vive, sotto la minaccia costante di Al Quaida e del terrorismo internazionale - ha aggiunto - credo che la prima cosa a cui un sindaco debba pensare sia la sicurezza dei propri cittadini.
Bortolotti ha aggiunto di aver voluto introdurre una sorta di par condicio rispetto al sistema delle tradizioni musulmane. Quando visito un Paese straniero - ha detto - sono sempre molto rispettoso dei costumi di chi mi ospita. Se io tolgo le scarpe per entrare in moschea, non vedo perchè una donna musulmana non debba adeguarsi alle regole della nostra societa. Nella Francia meridionale, le città sembrano una riproduzione dell' Africa settentrionale. Non vorrei - ha concluso - che altrettanto avvenisse nel mio piccolo Comune. Il provvedimento ora rischia di finire davanti all' Assemblea degli Enti Locali, che sarà chiamata a verificarne la costituzionalià. tyle=display:none; http://booknunu.com >book