Verissimo come è anche vero che l'unione fa la forza (in tutto) ...ora ad es in una famiglia agiata ,con valori eccellenti (fiducia,fedeltà,armonia in genere),buona condizione lavorativa con conseguente senso di essere" riusciti " nella vita e altre cosucce che fanno da contorno (tutte derivate comunque dal vil denaro se così lo vogliamo etichettare ,quali svaghi tipo viaggi o che so togliersi qualche sfizio come auto,moto che piacciono ad es) il lutto è una cosa triste ma sopportabile (frase pesante ma è la realtà)...prendi una famiglia che tira a campare con lavori non pienamente gratificanti ,relazioni "forzate" dalle circostanze e aggiungici le varie cose tristi che sono la regola nella vita di ognuno e diventa una strage
Ora si potrebbe star quì a discutere una vita ma cerco di fare un esempio in base a ciò che io sono...dovessi vendermi x carriera, abbassarmi a sposare una persona x metter su una famiglia ,aprire debiti per far vedere che posto immagini di località esotiche su fb a cadenza annuale,mi sparerei in bocca :-0 ...la stragrande maggioranza vive di questo, una montatura ridicola dettata dal "giusto sociale" e il giusto sociale altro non è che finzione dove quando si incrina una qualche sicurezza (tipo la moglie o il marito che sin dall'inizio erano 2 libertini decide di fare un ulteriore nuova esperienza ) il tanto amato castello di carte crolla sul povero illuso...meglio nascere nella norma cioè senza cervello, vendersi,guardare gf,isola, calcio, amare scappatelle e tradimenti e vendersi al miglior offerente in quanto a lavoro...in caso contrario se si hanno principi meglio seguire povertà,libertà e la consapevolezza di non esser parte della massa ed in questi casi il tuo essere,il tuo orgoglio ti darà sempre la forza di riprenderti...se invece sei una nullità x te stesso ,ma divieni qualcuno solo con ciò che ottieni (partner, lavoro, soldi etc) arriverà il momento che dovrai fare i conti con la nullità mascherata che eri (sordi e villaggio nei loro film parlano chiaro ma il bello è che tutti non ammettono di essere i protagonisti di quelle storie)