Un ricordo personale del M° Pavarotti

ronald

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6 Maggio 2003
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a sto punto mi verrebbe da pensare di no, perchè era veramente un fenomeno, cioè quando parlava aveva la stessa voce che aveva nel canto, mentre per le persone comuni questo non avviene. in sostanza, non vorrei dire eresie, lui cantava con voce naturale, non impostata.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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Il fatto che non sapesse leggere la note potrebbe essere stato paradossalmente un vantaggio anche se meno spinto nella lirica che in altri generi.

Tutti sanno che grandi musicisti come Paul Mc Cartney (nei primi 10 anni della sua carriera, i più fertili), Jimi Hendrix, Paco de Lucia, etc. etc. non sapevano leggere la musica.

La notazione musicale è stata creata in epoche remote per memorizzare la musica e permetterne la riproduzione nel tempo. Questa funzione ormai è inutile a meno di partiture molto complese, in quanto un orecchio eccellente e formato può riproddure dopo un certo numero di ascolti almeno il 99% della musica eseguita. Le registrazioni sempre più perfette delle esecuzioni fanno il resto.

Certo, se pensiamo a qualcosa di Paganini il discorso cambia, ma la conoscenza della notazione musicale divnta a quel punto uno strumento di riserva non certo quella principale.

Tornando a Pavarotti, Se Pavarotti imparava ascoltando, e poi con l'ausilio di un maestro interpretava la parte scritta nella partitura, aveva il gran vantaggio di interpretare quello che ascoltava o quello che gli si diceva senza la mediazione della carta con le note. Questo significa metterci molto più del proprio. Un tenore perfettamente addestrato a leggere corre il rischio di essere intrappolato dalle note, di non poter trarre fuori tutta l'ispirazione anche quella istintiva, orizzontale, che sarebbe bloccato dal passaggio della lettura. La lettura ordina sempre l'ispirazione, e in questo processo di ordinamento si possono perdere degli aspetti cruciali.

Nella lirica cantare senza leggere comporta il lavoro faticoso menzionato sopra, ma alla fine se il tenore è dotato di una grandissima voce, tutta questa extra fatica può portare ad un risultato migliore.
 

ivobernardini

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20 Agosto 2006
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Grande funerale, discreta interpretazione della Kabajiwanska dell'Ave Maria dall'Otello, malissimo Bocelli. 40mila persone in piazza Grande, c'era molta gente anche a Montale Rangone alla tomba, anche nella giornata di ieri.
Ora che ci resta sulla stampa? Il Gossip - più becero - stile Italia Uno. Le coltellate sull'eredità fra la prima moglie Adua Veroni e Nicoletta Mantovani.
Che pena pero'...

 

ivobernardini

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20 Agosto 2006
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Conosco l'arcivescovo della nostra Diocesi, Mons. Benito Cocchi; è una persona che - aldilà della dogmatica del diritto canonico - mette sempre al CENTRO della propria pastorale la CARITA'.
Proviene dalla Caritas nazionale. Pensa che tu lo vedi, vestito da semplice pretino, mangiare alla mensa pubblica anche destinata ai poveri dietro il Duomo (in via Leodoino). Per cui non mi stupisce la sua scelta. Deve essere il Signore a giudicare le persone, non i preti.
Ha fatto bene. W il nostro Vescovo!
 

ivobernardini

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20 Agosto 2006
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La decisione è SEMPRE dell'ordinario diocesano, cioè del Vescovo.
Posso comunque dirti che qui in Emilia Romagna il divorzio è diffusissimo, già dalla metà degli anni '70.
Per cui alla fine molte persone che si riavvicinano alla fede desiderano le esequie religiose e non ho quasi mai visto negarle.
Bisogna sempre essere misericordiosi. Tieni conto che poi un parroco fu coinvolto l'anno scorso in un gravissimo scandalo (con un processo per ricatti, prostituzione maschile e altro), la Chiesa di Modena non è nelle condizioni di puntare il dito proprio contro nessuno, tantomeno contro in grandissimo artista. Solo un prete periferico ha attaccato sulla stampa la Curia per avere esibito la salma nella camera ardente in Duomo. Extra legem.


 

courtney

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28 Agosto 2003
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una grande voce che ha contribuito ancora di piu all'immagine dell'Italia nel mondo... ma come tanti fuoriclasse alcuni eccessi poteva risparmiarseli.secondo me il l'eccesso piu grande,oltre all'evasione ovviamente e' quello di aver voluto un po troppo rendere commerciale, oltre a se stesso, quella magica arte...
 

brianmay

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6 Giugno 2006
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Citazione:Messaggio inserito da susina
certo...il saluto ed il plauso a pavarotti sono d'obbligo,
mi inchino, ma se mi potessi rispondere ivo...
come mai ad un divorziato sono stati concessi i funerali religiosi?
conosco divorziati ai quali non è concessa nemmeno la comunione...
ad una mia amica sposata solo al comune è stato negato il battesimo per la sua bambina...
e welby?
mah...


Ma lui era Pavarotti.
Non uno qualsiasi...capisci?
La chiesa siamo noi,per questo forse è cosi piena di contraddizioni, ed ingiustizie ed incoerenze.
 

klimt

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8 Febbraio 2006
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Infatti la difformità di trattamento che la chiesa ha riservato a Welby ed al maestro Pavarotti è vergognosa ed ubbidisce solo a regole ipocrite ed opportunistiche. Se esiste esiste una regola non la si dovrebbe cambiare a seconda dell'importanza e della popolarità del personaggio. Negare i funerali e i riti religiosi al povero Welby fu e resta un vergognoso scandalo. La chiesa garantisce la confessione e la comunione (oltre che tutti gli altri riti) a mafiosi, camorristi, assassini come Brusca , Provenzano, Totò Riina. Addirittura gente come provenzano riceveva la visita di preti giunti appositamente per conferire l'assoluzione o l'estrema unzione per famigliari, amici e parenti
e questa non è leggenda, ma ci sono intercettazioni e dichiarazioni di pentiti in merito.

Non mi pare che bacchettoni vegliardi come Ruini o Tonini abbiano tuonato sentenze in merito a questa vergogna, almeno non nello stesso modo in cui condannano le libertà civili (divorzio,aborto ecc.) e la ricerca scientifica. La chiesa tiene sugli altari i politici che sono e sono stati i diretti referenti delle cosche mafiose, dalla quali hanno tratto centinaia di migliaia di voti e ingenti finanziamenti (e anche qui ci sono interminabili intercettazioni telefoniche e processi durati anni e finiti con assoluzioni per vizi procedurali -vedi giudice carnevale- e per prescrizione)...
.. e furono gli stessi politici (di cui uno dalla sagoma e dalla postura inconfonibile) che, in accordo con le cosche, inviarono il generale dalla chiesa a palermo perchè fosse giustiziato dalla mafia.
Ma a loro la chiesa non ha mai rifiutato un rito religioso!


Poi un giorno si spegne una brava persona come Piergiorgio Welby segnata suo malgrado e senza colpe da una malattia tanto terribile, da far preferire una morte misericordiosa ad una vita di sofferenze e senza speranze...

e la Chiesa gli rifiuta anche una assoluzione e una benedizione!
Senza aver perso però la chances di infliggergli una severa condanna morale, tanto per non perdere il gusto di far morire una brava persona ..due volte.


 

ivobernardini

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20 Agosto 2006
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A mio avviso è nel giusto Klimt. Mons. Cocchi il nostro vescovo ha applicato il principio della misericordia cristiana. Invece S.E.R. Camillo Ruini con il caso Welby ha toppato clamorosamente. Anche perchè sia Welby che la moglie erano cristiani.
Per cui non ho capito l'atteggiamento di Ruini in quella circostanza. Le esequie si negano solo a chi anche in artic**o mortis RIFIUTA CATEGORICAMENTE la fede cattolica. Per cui sia Pavarotti che Welby dovevano avere esequie religiose, punto e basta.
 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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Non mi voglio mettere in una discussione infinita, ma c'è una cosa che mi stupisce sempre: il fatto di guardare alla Chiesa Cattolica come la depositaria,o comunque il punto di riferimento principale sul cui valutare il comportamento dei cristiani.

Il Cristianesimo ha dato vita ad una serie di posizioni molto diversificate sulla fede, battisti, metodisti, luterani, copti, ortodossi, etc etc.

Perchè queata ostinazione anche da parte di chi non è cristiano in Italia a vedere la Chiesa Cattolica coma il punto di riferimento unico ? Perchè la Chiesa Cattolica riesce a ficcare nella mente anche del più ateo, spretato, laico, anticlericale, l'idea che comunque quando si parla di religione cristiana si punta solo ed esclusivamente alla Chiesa Cattolica. La vittoria della Chiesa è fare in modo che anche chi non crede si rifersica sempre e solo ad essa come depositaria (supposta) della parola di Dio.

Poco importa se milioni (milioni) di Cristiani nel mondo non si riconoscono in questa chiesa e vivono in modi diversi la fede in Cristo, tutti legittimi e secondo tradizioni secolari. Consiglio vivamente di dare uno sguardo ai cristiani battisti, per esempio, e poi dirmi se tutto sommato non hanno ragione su molte cose. Sono centinaia di migliaia.

L'aver messo nella testa di chi la odia il moto perennne della contrapposizione è la più grande vittoria della Chiesa Cattolica sui proprio nemici, perchè presuppone l'equazione cristianesimo= Chiesa Cattolica.

se chi è religioso si volgesse in modo attento alle altre proposte di chiese cristiane e chi non lo è considerasse la religione cristiano non un patrimomnio esclusivo della chiesa cattolcia, si farebbe tutti un bel passo avanti e si pulirebbe il dibattito di tante incrostazioni inutili.

Nello specifico, un funerale cattolico non è il solo funerale cristiano possibile. Ma dal tono del dibattito su Welby sembra l'unica alternativa.

Pensateci.

ciao

 

brasileiro

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28 Novembre 2003
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sia da una parte che dall'altra si è strumentalizzato. Un funerale religioso non è necessariamente cattolico. Un funerale cristianon non è altrettanto necessariamente cattolico.

Si poteva chiedere un funerale religioso ad un'altra chiesa cristiana,più vicina alle posizioni di Welby, probabilmente veniva accordato. I battisti lo avrebbero probabilmente fatto.

Qualcuno si è fatto venire qualche dubbio sul fatto che si chiedesse solo ed esclusivamente un funerale cattolico? Perchè l'idea di tutta questa operazione oltre ad sffermanre il diritto alla eutanasia era quello di mettere la Chiesa all'angolo e far leva sullo sdegno che la decisione della stessa avrebbe causato.

La Chiesa ci è caduta, e tutti hanno abboccato.

Ma se uno vuole essere sepolto con rito cristiano, la chiesa cattolica è solo una delle possibilità.

La Chiesa ha fatto male, ma non mi si venga a dire che chi ha messo in campo questa operazione non voleva andarci contro, proprio deliberatamente.

Poi ovviamente, avrei accordato anche io i funerali a Welby.

Ma teniamo in considerazione tutti gli aspetti.
 

curvadong

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6 Settembre 2007
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La cosa notevole in effetti è osservare come probabili non credenti (magari non è il vostro caso ma succede spesso) siano sempre pronti a difendere il diritto al rito fideistico di chiunque, in una misura che va abbastanza evidentemente al di là del laico assunto ( un pò parafrasato) non credo in ciò che dici ma farò di tutto perchè tu possa continuare a vivere la tua fede pienamente e fino alla fine.

In tali apprezzabili considerazioni infatti nn vedo soltanto la dovuta sottolineatura della sempiterna incoerenza ecclesiale, ma anche il (vostro?) grado di impregnazione rispetto al sacro.Nascere e crescere in un paese come il nostro, così segnato dal rito cattolico, potrebbe determinare, determina, assorbimenti culturali che forse è possibile definire inevitabili, oltre qualsiasi lavaggio positivista.

In Italia i laici non esistono, questa è la teoria.E chi si professa tale mostra comunque una evangelizzazione di fondo che lo rende satellite orbitante di un mondo dal quale invece si dichiara sentitamente fuori.

L'equivoco di fondo è infatti altrettanto grande di quanto nn lo siano le incongruenze del clero:la gerarchia ecclesiastica non è una repubblica democratica e d'altra parte non è di fatto una monarchia, le kazzate di uno non vengono sanate dal veto
superiore, almeno non sempre e direi abbastanza raramente.Ma non potrei davvero giurare che la decisione di ruini su Welby sia rappresentativa del pensiero di tutti gli ordinati o di tutti i cattolici italiani e del mondo.

Nella chiesa si affermano in sostanza e come in ogni consesso umano, le diverse sensibilità al problema attraverso le possibilità che il grado gerarchico concede loro.

molte ricalcano semplicemente l'ortodossia, giustamente fanno specie, ma Welby che decide di togliersi la vita, certo comprensibilmente, è difficile da correlare a Pavarotti, semplice cattolico divorziato.Poichè come saprete il valore della vita per un cristiano osservante e praticante rimane preminente rispetto ad altri contesti dell'azione umana, ma che quella vita non mettano in discussione.