non sono del tutto d'accordo anche se non posso giudicare la sofferenza altrui sia per la calvizie che per una gamba menomata pero' come opinione personale credo che se la calvizie diviene u8na 'malattia invalidante' vuol dire che alla base c'è una certa fragilità psicologica, fragilità che al contrario non sempre noto nelle persone disabili. spesso parlando o facendo amicizia con ragazzi calvi in modo evidente ho notato piu' che una sofferenza una rabbia, un rancore quasi inspiegabile, al contrario nelle persone disabili noto molto spesso che c'è un'atteggiamento diverso nei confronti della vita e lo dice chi come me per la perdita dei capelli ci ha pianto e si è rovinato la vita ed ora che li ho recuperati mi rendo conto di quanto non giustifichino certi attegiamenti masochistici. posso capire per un 18 enne, 20 enne, ma spesso questo 'malumore' è presente in uomini adulti che hanno superato i 30.
nb: credo che la calvizie 'stravolge' la vita di chi ha dei riferimenti legati ai canoni estetici, a quei canoni di esteriorità da emulare a tutti i costi ma se si frequentano persone che hanno altri valori ti accorgi che i capelli non possono essere 'invalidanti'. dopo tutto anche da calvo puoi avere un lavoro, fare sport, avere una ragazza, quando sei su una sedia a rotelle o quando hai un altro handicap fisico tutto cio' è molto limitato al dilà delle persone che si frequentano. puoi trovare spesso delle donne asserire che un uomo calvo è affascinante, difficilmente troverai donne dire che un uomo zoppo è affascinante.
come sempre sono punti di vista e non intendo assolutamente giudicare la sofferenza di chi perde i capelli, che comprendo, ma è una sofferenza molto differente da chi ha handicap fisici.