ti accontento bukowski, un pò in omaggio al nick che appartiene a uno dei miei autori preferiti (sopratutto ho apprezzato: L'amore è un cane che viene dall'inferno, poesie) e inserisco qui un pò di importanti testi di riferimento, in modo tale da poter dare la possibilità a chi fosse interessato di approfondire l'argomento.
Dal momento che non ho molto tempo dividerò in due post le indicazioni dei testi che mi hai richiesto.
Noam Chomsky; Media control, 2002.
Herbert Marcuse; Eros e civiltà (1955)
Saggio sulla liberazione (1969)
La dimensione estetica (1978)
P.Bordieu
La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, 2001
Il corpo tra natura e cultura, Franco Angeli, 1988
La responsabilità degli intellettuali, Laterza, 1991
Di particolare interesse è l'originale ambito di ricerca di P.Bourdieu, il quale si è dedicato in particolare alla sociologia dei processi culturali ed educativi connessi
all'acquisizione coatta di capitali culturali, politici e sociali.
Inoltre, tale intellettuale ha sviluppato il concetto di habitus,
che permette di spiegare le modalità attraverso cui un essere sociale, tramite diversi gradi di consapevolezza (a volta massimi a volta minimi) interiorizza la cultura dominante (la doxa),
riproducendola serialmente(introitando i livelli di violenza simbolica che vengono emanati in modo tale da generare assuefazione).
Qualora detta ricezione, avvenga sotto il livello o limite (limes) di consapevolezza, si parla di ricezioni sub-liminali (sotto il limite della criticità attiva). Lo studioso fu tra i primi a tal proposito a dimostrare come la gran parte degli stimoli culturali vengano studiati appositamente per essere assimilati sub-liminalmente dal target dei messaggi stessi, ovvero i diversi segmenti e le diverse classi di individui in modo tale da stimolare un tipo di reazione preventivata a priori, secondo il principio: stimolo-reazione.
Nella società postmoderna naturalmente sempre crescente è il potere della cultura irrorata in maniera massificata tramite media. Il punto di vista dominante non è dunque né immobile (é il risultato delle percezioni sociali degli individui, spesso indotte), né facilmente evolvibile, poichè la violenza simbolica porta i dominati e i dominanti a riprodurre involontariamente gli schemi della dominazione e a diffonderli essi stessi come le maglie d'una rete, senza potersi peraltro sottarre a tale meccanismo, poichè la negazione del modus operandi della propria cultura porta verso la difficoltà d'integrazione, fino all'emarginazione, ovvero la cessazione del riconoscimento dell'individuo a livello sociale .