Sguardi (e telefonate)..... MICIDIALI.

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
IN TRENO GUARDA SIGNORA CON INSISTENZA, CONDANNATO
LECCO - Condannato a dieci giorni di arresto e quaranta euro di multa per aver guardato con troppa insistenza una donna che si trovava nello stesso scompartimento del treno. Stando alla denuncia della diretta interessata, una donna di 55 anni, quegli sguardi sarebbero stati così insistenti e impertinenti da costituire una molestia. L'imputato, un trentenne di Mandello del Lario (Lecco), si è difeso sostenendo di non aver potuto fare a meno di guardarla, per la posizione in cui si trovava e per il posto occupato. Il giudice alla fine ha deciso per una condanna, quasi simbolica, in quanto la pena rientra nell'indulto, ma l'imputato é apparso deciso a insistere per vedere riconosciuta la sua buona fede e la sua difesa ha annunciato appello.

Rispetto il giudice, che peraltro stimo, ma questa sentenza per il mio assistito è ingiusta. Sono fiducioso nella giustizia, che evidentemente dovrà emergere nei successivi gradi di giudizio. Per questo motivo faremo appello, pur riservandoci di valutare le motivazioni. Queste le parole dell'avvocato Richard Martini, il legale di Lecco che assiste il trentenne condannato per aver guardato insistentemente una cinquantacinquenne incontrata sul treno. In questi casi vanno valutate le circostanze dell'accaduto. La ressa della stazione, la quantità di persone sul treno - ha commentato ancora l'avvocato Martini-. Il mio assistito non poteva comportarsi diversamente e lungi da lui l'intenzione di molestare la signora. Il mio assistito peraltro ha sempre mantenuto una condotta rispettabilissima ed è assolutamente incensurato. Impugneremo la sentenza e ci batteremo per ottenere giustizia. Ci mancherebbe.

Secondo l'accusa l' uomo aveva guardato con troppa insistenza la giovane donna che era seduta davanti a lui in uno scompartimento del treno regionale Sondrio-Lecco-Milano. Il giorno prima, aveva raccontato la signora, il trentenne si era seduto vicino a lei, dopo averle fatto spostare il cappotto. Un po' troppo vicino, secondo la donna. E il giorno dopo, ancora, l'aveva guardata a lungo durante il tragitto. Tra i due non ci sarebbe stato alcuno scambio di parole, non ci sarebbero stati complimenti o tentativi di corteggiamento. Ma la donna aveva comunque ritenuto inopportuno e fastidioso il comportamento dell'uomo, tanto di denunciare la cosa ad un agente della polizia ferroviaria una volta scesa dal treno. Il giorno successivo alcuni agenti avevano anche effettuato
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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IN TRENO GUARDA SIGNORA CON INSISTENZA, CONDANNATO
LECCO - Condannato a dieci giorni di arresto e quaranta euro di multa per aver guardato con troppa insistenza una donna che si trovava nello stesso scompartimento del treno. Stando alla denuncia della diretta interessata, una donna di 55 anni, quegli sguardi sarebbero stati così insistenti e impertinenti da costituire una molestia. L'imputato, un trentenne di Mandello del Lario (Lecco), si è difeso sostenendo di non aver potuto fare a meno di guardarla, per la posizione in cui si trovava e per il posto occupato. Il giudice alla fine ha deciso per una condanna, quasi simbolica, in quanto la pena rientra nell'indulto, ma l'imputato é apparso deciso a insistere per vedere riconosciuta la sua buona fede e la sua difesa ha annunciato appello.

Rispetto il giudice, che peraltro stimo, ma questa sentenza per il mio assistito è ingiusta. Sono fiducioso nella giustizia, che evidentemente dovrà emergere nei successivi gradi di giudizio. Per questo motivo faremo appello, pur riservandoci di valutare le motivazioni. Queste le parole dell'avvocato Richard Martini, il legale di Lecco che assiste il trentenne condannato per aver guardato insistentemente una cinquantacinquenne incontrata sul treno. In questi casi vanno valutate le circostanze dell'accaduto. La ressa della stazione, la quantità di persone sul treno - ha commentato ancora l'avvocato Martini-. Il mio assistito non poteva comportarsi diversamente e lungi da lui l'intenzione di molestare la signora. Il mio assistito peraltro ha sempre mantenuto una condotta rispettabilissima ed è assolutamente incensurato. Impugneremo la sentenza e ci batteremo per ottenere giustizia. Ci mancherebbe.

Secondo l'accusa l' uomo aveva guardato con troppa insistenza la giovane donna che era seduta davanti a lui in uno scompartimento del treno regionale Sondrio-Lecco-Milano. Il giorno prima, aveva raccontato la signora, il trentenne si era seduto vicino a lei, dopo averle fatto spostare il cappotto. Un po' troppo vicino, secondo la donna. E il giorno dopo, ancora, l'aveva guardata a lungo durante il tragitto. Tra i due non ci sarebbe stato alcuno scambio di parole, non ci sarebbero stati complimenti o tentativi di corteggiamento. Ma la donna aveva comunque ritenuto inopportuno e fastidioso il comportamento dell'uomo, tanto di denunciare la cosa ad un agente della polizia ferroviaria una volta scesa dal treno. Il giorno successivo alcuni agenti avevano anche effettuato
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
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IN TRENO GUARDA SIGNORA CON INSISTENZA, CONDANNATO
LECCO - Condannato a dieci giorni di arresto e quaranta euro di multa per aver guardato con troppa insistenza una donna che si trovava nello stesso scompartimento del treno. Stando alla denuncia della diretta interessata, una donna di 55 anni, quegli sguardi sarebbero stati così insistenti e impertinenti da costituire una molestia. L'imputato, un trentenne di Mandello del Lario (Lecco), si è difeso sostenendo di non aver potuto fare a meno di guardarla, per la posizione in cui si trovava e per il posto occupato. Il giudice alla fine ha deciso per una condanna, quasi simbolica, in quanto la pena rientra nell'indulto, ma l'imputato é apparso deciso a insistere per vedere riconosciuta la sua buona fede e la sua difesa ha annunciato appello.

Rispetto il giudice, che peraltro stimo, ma questa sentenza per il mio assistito è ingiusta. Sono fiducioso nella giustizia, che evidentemente dovrà emergere nei successivi gradi di giudizio. Per questo motivo faremo appello, pur riservandoci di valutare le motivazioni. Queste le parole dell'avvocato Richard Martini, il legale di Lecco che assiste il trentenne condannato per aver guardato insistentemente una cinquantacinquenne incontrata sul treno. In questi casi vanno valutate le circostanze dell'accaduto. La ressa della stazione, la quantità di persone sul treno - ha commentato ancora l'avvocato Martini-. Il mio assistito non poteva comportarsi diversamente e lungi da lui l'intenzione di molestare la signora. Il mio assistito peraltro ha sempre mantenuto una condotta rispettabilissima ed è assolutamente incensurato. Impugneremo la sentenza e ci batteremo per ottenere giustizia. Ci mancherebbe.

Secondo l'accusa l' uomo aveva guardato con troppa insistenza la giovane donna che era seduta davanti a lui in uno scompartimento del treno regionale Sondrio-Lecco-Milano. Il giorno prima, aveva raccontato la signora, il trentenne si era seduto vicino a lei, dopo averle fatto spostare il cappotto. Un po' troppo vicino, secondo la donna. E il giorno dopo, ancora, l'aveva guardata a lungo durante il tragitto. Tra i due non ci sarebbe stato alcuno scambio di parole, non ci sarebbero stati complimenti o tentativi di corteggiamento. Ma la donna aveva comunque ritenuto inopportuno e fastidioso il comportamento dell'uomo, tanto di denunciare la cosa ad un agente della polizia ferroviaria una volta scesa dal treno. Il giorno successivo alcuni agenti avevano anche effettuato
 

antoxx

Utente
20 Febbraio 2007
984
0
265
Stamattina sono arrivata al lavoro prima delle 7.00.
L'autobus era praticamente vuoto, forse eravamo in 4, ed io ero seduta in un posto più largo di un sedile normale, ma più piccolo della somma di due (miiiiii).

E' entrato un tizio, si è guardato intorno, mi ha guardato, ha superato tutto l'autobus vuoto e mi ha fatto cenno di spostarmi un po', per sedersi vicino a me.

Mi sono alzata, l'ho fatto sedere, e mi son scelta un altro posto.

Dite che potrei guadagnare dei soldi? [xx(]
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Anto ascoltami. Tu vai nella metro, un po' scollacciata e sgambata... Il manzetto di turno ti guarda e ci prova; tu registri tutto e - con due testimoni - vai in Procura.
Viene processato e condannato per sguardo molesto e gli chiedi un risarcimento per danni morali, avendo egli attentato alla tua austerità proverbiale,... di 300.000 €.
Poi 100.000 però li dai a me (che ti ho dato la dritta).
[:D]
 
14 Settembre 2005
435
1
265
L'ho letta anch'io stamattina la notizia, capisco che uno sguardo insistente possa mettere a disagio, ma secondo me la donna doveva alzarsi, ostentare il suo fastidio e quindi trovarsi un altro posto... mi sembra semplicemente assurdo denunciare una persona per una cazzata del genere...
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015

Sondaggio:
Secondo voi quale sguardo sotto è micidiale?
A)http://imageshack.us>http://img301.imageshack.us/img301/1416/00hellokittyimessengereko6.gif
B)http://imageshack.us>http://img301.imageshack.us/img301/3728/00hellokittyimessengerecm5.gif
C)http://imageshack.us>http://img301.imageshack.us/img301/6640/00hellokittyimessengererg0.gif
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015

Sto ridendo!!!Se uno mio guardasse e sbavasse allo stesso tempo con faccia di Anthony Hopkins in 'The Silence of the Lamb uscirei correndo gridando per aiuto...
A voi, invece, penso che piacerebbe essere guardato cosí da uno spasimante!!!
Uomini!!! cosa farei senza di voi?[:D]
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Sguardo micidiale = arresto e 10 giorni

Palpatina = 20 anni di carcere

Telefonatine = 10 mesi di galera

Strusciatina = Ergastolo

Coito = Pena capitale

Sono cambiati i tempi. Italia bacchettona....
[:p]
 

smith

Utente
8 Settembre 2007
503
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265
Citazione:Il giorno successivo alcuni agenti avevano anche effettuato accertamenti. Vestiti in borghese avevano seguito il trentenne durante il viaggio verso Milano e non avevano visto nulla di strano.

E poi:

Citazione:
Luca Delfino è seminfermo di mente e socialmente pericoloso.
Questo il primo responso della perizia psichiatrica effettuata sul trentenne genovese accusato di omicidio volontario premeditato per aver ucciso con una quarantina di coltellate l’ex fidanzata Maria Antonietta Multari, di Ventimiglia. Il suo avvocato difensore, Riccardo Lamonaca, di Genova, si è riservato eventuali osservazioni alla consulenza, dopo che l’avrà letta. La consulenza psichiatrica, disposta dal pubblico ministero Vittore Ferraro, ed eseguita dal prof. Franco Freilone dell’università di Torino, è stata depositata oggi. Dalla consulenza è emerso che Luca Delfino, oltre ad essere semincapace di intendere e di volere e socialmente pericoloso, è pure affetto da una sindrome paranoide e narcisistica.

Lunedì prossimo, Delfino sarà chiamato in aula a Ventimiglia per rispondere delle molestie nei confronti della ex fidanzata (poi uccisa) che lo aveva denunciato ai carabinier. È prevista la sua presenza in aula.
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Insomma caro Smith.... dobbiamo diffidare di tutto? Di uno sguardo? Di una telefonata? Dobbiamo vivere in un frigorifero?

Non sono d'accordo. La vita va vissuta: con rischi connessi.

[:D]
 

smith

Utente
8 Settembre 2007
503
0
265
Certo che capire è cosa rara. Soprattutto quando si è già deciso cosa si vuole capire ancor prima di analizzare. Sempre che si sia in grado di farlo.
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Allora Smith, scendi dal Tuo celestiale mondo iperboreico e spiega - al povero Ivo Bernardini fraticello minore di questo Convento - cosa intendevi dire con la Tua citazione. Te ne sarò gratissimo.
[:D]