Scelte di vita

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
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Salve ragazzi ho deciso di aprire questa discussione per confrontarmi con persone più grandi che forse sapranno aiutarmi. Sono iscritto all'università da un anno, ma mi rendo conto di aver decisamente sbagliato facoltà, ci ho messo un anno per capirlo e me ne pento amaramente, ancora non ho trovato il coraggio di cambiare un pò perché vorrei essere sicuro della prossima scelta un pò perché a volte mi dico che forse non sono riuscito a studiare come avrei dovuto. Il fatto è che non ho stimoli verso questo tipo di laurea (peraltro anche piuttosto difficile) e ho sempre amato le materie umanistiche. Un anno fa ho consultato ogni facoltà da scienze politiche a giurisprudenza, ma alla fine tutti mi hanno allontanato dalle materie umanistiche che tanto adoro e così alla fine mi sono ritrovato in questo campo. Ora sto valutando seriamente di iscrivermi a filosofia per potermi addentrare nel campo delle scienze cognitive, ma ancora parlando di qui e di là mi sento dire che sto sbagliando a fare una scelta del genere e che mi ritroverò a lavorare nei call center. Sono sempre stato una persona piuttosto ambiziosa, ma, diciamocelo chiaramente, ho sempre studiato per la voglia di studiare (sono uscito con un ottimo voto di maturità da un liceo classico) e non ho le idee chiare riguardo al mio futuro. Ho fatto anche un ragionamento riguardo ad una carriera che non ho avevo mai preso in considerazione, ma che da circa mezzo anno a questa parte mi balza ogni tanto in testa, sarò infantile e superficiale, ma ho anche ragionato di iscrivermi a biologia quest'anno e provare i test a medicina per l'anno prossimo, avrò perso parecchio tempo, ma mi avvierò verso una carriera che mi permetterà di stare vicino alla mia famiglia e che mi darà qualche soddisfazione, il punto è che non ho alcuna particolare vocazione per la medicina, l'unica cosa che mi spinge ad andare verso questo campo è la mia crescente attenzione per il comportamente del corpo umano, per le cure, i modi di vivere e la voglia di specializzarmi nel campo della tricologia. So di essere ancora molto confuso e piuttosto infantile nelle mie formulazioni, ma vorrei avere di nuovo quel selfcontrol e quella sicurezza che caratterizzava la mia adolescenza, prima che iniziassi a perdere questi dannati capelli e prima che mi ritrovassi a vivere una serie di sfortunati eventi che mi hanno portato ad essere nell'ultimo anno una persona inconcludente, mediocre e con le idee poco chiare. Qualcuno può essermi di aiuto?
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
447
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Salve ragazzi ho deciso di aprire questa discussione per confrontarmi con persone più grandi che forse sapranno aiutarmi. Sono iscritto all'università da un anno, ma mi rendo conto di aver decisamente sbagliato facoltà, ci ho messo un anno per capirlo e me ne pento amaramente, ancora non ho trovato il coraggio di cambiare un pò perché vorrei essere sicuro della prossima scelta un pò perché a volte mi dico che forse non sono riuscito a studiare come avrei dovuto. Il fatto è che non ho stimoli verso questo tipo di laurea (peraltro anche piuttosto difficile) e ho sempre amato le materie umanistiche. Un anno fa ho consultato ogni facoltà da scienze politiche a giurisprudenza, ma alla fine tutti mi hanno allontanato dalle materie umanistiche che tanto adoro e così alla fine mi sono ritrovato in questo campo. Ora sto valutando seriamente di iscrivermi a filosofia per potermi addentrare nel campo delle scienze cognitive, ma ancora parlando di qui e di là mi sento dire che sto sbagliando a fare una scelta del genere e che mi ritroverò a lavorare nei call center. Sono sempre stato una persona piuttosto ambiziosa, ma, diciamocelo chiaramente, ho sempre studiato per la voglia di studiare (sono uscito con un ottimo voto di maturità da un liceo classico) e non ho le idee chiare riguardo al mio futuro. Ho fatto anche un ragionamento riguardo ad una carriera che non ho avevo mai preso in considerazione, ma che da circa mezzo anno a questa parte mi balza ogni tanto in testa, sarò infantile e superficiale, ma ho anche ragionato di iscrivermi a biologia quest'anno e provare i test a medicina per l'anno prossimo, avrò perso parecchio tempo, ma mi avvierò verso una carriera che mi permetterà di stare vicino alla mia famiglia e che mi darà qualche soddisfazione, il punto è che non ho alcuna particolare vocazione per la medicina, l'unica cosa che mi spinge ad andare verso questo campo è la mia crescente attenzione per il comportamente del corpo umano, per le cure, i modi di vivere e la voglia di specializzarmi nel campo della tricologia. So di essere ancora molto confuso e piuttosto infantile nelle mie formulazioni, ma vorrei avere di nuovo quel selfcontrol e quella sicurezza che caratterizzava la mia adolescenza, prima che iniziassi a perdere questi dannati capelli e prima che mi ritrovassi a vivere una serie di sfortunati eventi che mi hanno portato ad essere nell'ultimo anno una persona inconcludente, mediocre e con le idee poco chiare. Qualcuno può essermi di aiuto?
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
447
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Salve ragazzi ho deciso di aprire questa discussione per confrontarmi con persone più grandi che forse sapranno aiutarmi. Sono iscritto all'università da un anno, ma mi rendo conto di aver decisamente sbagliato facoltà, ci ho messo un anno per capirlo e me ne pento amaramente, ancora non ho trovato il coraggio di cambiare un pò perché vorrei essere sicuro della prossima scelta un pò perché a volte mi dico che forse non sono riuscito a studiare come avrei dovuto. Il fatto è che non ho stimoli verso questo tipo di laurea (peraltro anche piuttosto difficile) e ho sempre amato le materie umanistiche. Un anno fa ho consultato ogni facoltà da scienze politiche a giurisprudenza, ma alla fine tutti mi hanno allontanato dalle materie umanistiche che tanto adoro e così alla fine mi sono ritrovato in questo campo. Ora sto valutando seriamente di iscrivermi a filosofia per potermi addentrare nel campo delle scienze cognitive, ma ancora parlando di qui e di là mi sento dire che sto sbagliando a fare una scelta del genere e che mi ritroverò a lavorare nei call center. Sono sempre stato una persona piuttosto ambiziosa, ma, diciamocelo chiaramente, ho sempre studiato per la voglia di studiare (sono uscito con un ottimo voto di maturità da un liceo classico) e non ho le idee chiare riguardo al mio futuro. Ho fatto anche un ragionamento riguardo ad una carriera che non ho avevo mai preso in considerazione, ma che da circa mezzo anno a questa parte mi balza ogni tanto in testa, sarò infantile e superficiale, ma ho anche ragionato di iscrivermi a biologia quest'anno e provare i test a medicina per l'anno prossimo, avrò perso parecchio tempo, ma mi avvierò verso una carriera che mi permetterà di stare vicino alla mia famiglia e che mi darà qualche soddisfazione, il punto è che non ho alcuna particolare vocazione per la medicina, l'unica cosa che mi spinge ad andare verso questo campo è la mia crescente attenzione per il comportamente del corpo umano, per le cure, i modi di vivere e la voglia di specializzarmi nel campo della tricologia. So di essere ancora molto confuso e piuttosto infantile nelle mie formulazioni, ma vorrei avere di nuovo quel selfcontrol e quella sicurezza che caratterizzava la mia adolescenza, prima che iniziassi a perdere questi dannati capelli e prima che mi ritrovassi a vivere una serie di sfortunati eventi che mi hanno portato ad essere nell'ultimo anno una persona inconcludente, mediocre e con le idee poco chiare. Qualcuno può essermi di aiuto?
 
14 Gennaio 2007
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ciao SelfDestroy. Si nota in effetti un pò di confusione nelle tue idee, ma credo che sia normale e per niente infantile. La realtà è che poche facoltà universitarie al momento offrono uno sbocco sicuro. Tra queste ci sono, purtroppo, quelle per cui tu ti senti di non avere la vocazione. Tutti i miei amici che hanno studiato, ad esempio, biologia, informatica o tecnologie farmaceutiche, hanno trovato il loro impiego. Così vale anche per medicina, certo. Però è una strada lunghissima che richiede una dedizione massima. Secondo il mio punto di vista è estremamente difficile arrivare alla fine di un percorso di studi verso il quale non si sente una vocazione particolare.
Mi sembra di capire che la tua passione sarebbero le materie umanistiche (filosofia). Purtroppo la realtà è che se intraprendi uno studio del genere, lo farai solo per te stesso e la tua voglia di studiare ciò che ami. Una volta usciti da uno tipo di studi del genere, ci si trova di fronte una realtà durissima. L'insegnamento è una strada bloccata da anni ormai. I tagli alle università sono sempre più frequenti e i soldi investiti per la ricerca sempre meno. L'unica possibilità è quella di essere veramente bravi, ma bravi davvero, sopra la media. Dei miei colleghi universitari, ne ho visti diciamo 1 su 200 avere delle doti così elevate da poter aspirare ad un dottorato di ricerca e ad un possibile inserimento nel campo universitario. Spero davvero che tu possa essere uno di questi, e in bocca al lupo per qualsiasi scelta tu possa prendere.
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
447
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265
In effetti una delle cose che mi blocca sull'intraprendere la strada della medicina è questa storia della vocazione. Diciamocelo chiaramente: non ho la vocazione di salvare vite su vite, però mi piace aiutare la gente (un anno fa stavo seriamente meditando di provare psicologia, anche per quell'idea parenti e amici mi hanno deriso) e in più credo che mi piacerebbe diventare un buon tricologo anche se la strada è dura e lunga. Sto pensando di vedere com'è l'ambiente di medicina e decidere, ma sono ancora piuttosto confuso. Quest'anno sono stato nel campo dell'ingegneria e mi sono reso conto che quella non è davvero la mia strada nonstante questo ho dato qualche esame spinto dalla voglia di essere comunque qualcuno, il problema è che il tipo di studio e l'attitudine che ci vogliono ad ingegneria sono (siamo sinceri) diversi e se non li si hanno bè... c'è poco da fare. Io amo le materie umanistiche, ma sono dell'idea che studiarle sia anche qualcosa che possa essere fatto a prescindere dal proprio corso di studio. Mentre nelle materie ingegneristiche ciò che apprendo mi porta a sentirmi ignorante, arido e senza particolari consocenze, forse con medicina potrei fondere meglio i due aspetti della mia vita e trovare il giusto equilibrio. Ora come ora sono letteralmente nel pallone, non ci sto capendo nulla e la mia autostima è calata da 10000 a 0.
 

jador

Utente
7 Agosto 2006
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Self....per quel che puo' valere il mio consiglio, sono dell'avviso che se una vocazione c'e', va inseguita a tutti i costi, anche contro il parere di parenti e amici.

Decisioni affrettate, tanto per far qualcosa o per far contenti gli altri arrecano solo danno a se stessi. Magari ti fermi un po'senza decidere nulla, e vedere quanto la tua vocazione sia forte.

Magari chissa'...diventerai un ottimo psicoterapeuta!
[X]

 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
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Stavo pensando di seguire qualche corso di filosofia per qualche giorno per vedere l'ambiente parlare con qualcuno e capire se è quella la mia strada o meno idem per medicina; il problema è che ho paura di fissare un obiettivo e fallirlo miseramente com'è successo per ingegneria e non riesco ad emergere da questa brodaglia insensata che mi circonda, alle superiori sapevo esattamente ciò che volevo e adesso?[:(]
 

jador

Utente
7 Agosto 2006
2,061
0
615
Ottima idea quella di seguire qualche corso.

E quando avrai capito, dopo aver verificato direttamente, non avrai paura di fissare nessun obiettivo.

Se hai fallito con ingegneria, e' solo perche' e' qualcosa che non ti appartiene.

Fidati di cio' che senti.

 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Mah, secondo me le scelte di questo genere devono essere sempre un po' ragionate...
A meno che non ci sia una dote particolare in cui si ha davvero un talento speciale, purtroppo bisogna anche tenere conto del mondo del lavoro e non solo delle passioni, altrimenti si rischia davvero come ti hanno detto, di finire comunque a fare tutt'altro pur con una laurea in mano (non per forza call center ma insomma...).
E certo tra ingegneria e filosofia c'è un abisso!
Secondo me ti dovresti chiarire prima un po' le idee su quello che sono le tue passioni, ma sempre con un occhio alle prospettive lavorative. Come diceva Herrschaft, si filosofia fantastica materia, però poi trovare un lavoro è un casino...
Psicologia, bellissimo! Ecco, quello secondo me ti apre anche sbocchi per lavorare più avanti senza problemi.
Insomma tra le cose che ti piacciono scegline una che ti appassioni abbastanza da farti finire gli studi con la stessa passione con cui li cominci, ma che ti permetta poi di trovare un lavoro facilmente.
Io avrei tanto voluto fare restauro pittorico... poi invece ho studiato lingue e ora dipingo solo per passione... Ho tenuto entrambe le cose e il lavoro non mi manca di certo...[:)]
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
447
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265
Sono iscritto ad Ingegneria informatica, ma l'idea per cui sono approdato ad ingegneria informatica era quella di poter in un futuro costruirmi una buona base di ragionamento logico per approdare nel campo delle scienze cognitive, il problema è che ad ing. informatica così come ad informatica ci sono solo smanettoni del computer ed in effetti per poter passare alcuni esami si ha bisogno di provare un interesse smodato per il pc (vedi esami come architettura degli elaboratori et similia). Claudia mi trovi estremamente d'accordo con te, ecco perché ho paura di iscrivermi a filosofia, infondo tutt'ora riesco a coltivare la mia passione per la filosofia leggendo direttamente dai testi dei filosofi senza troppe difficoltà anche per fatti miei, il passo tra ingegneria e filosofia secondo me è breve/brevissimo, anche perché la filosofia ti dà schemi di ragionamento e tratta questioni che vanno dalla bioetica al management. Trovo che facoltà scientifiche come quelle ingegneristiche siano più un manuale delle istruzioni (se mi passate la metafora eccessiva) che un vero corso di laurea e non riesco ad appassionarmi a quel tipo di studio. Inoltre non riesco ad organizzarmi e mentre c'è gente che riesce a fare di tutto pur portando avanti un'ottima media io resto indietro e coltivo pochi interessi per via dell'appiattimento generale in cui questo corso di laurea mi sta ingabbiando. Non sono mai stato una persona inconcludente, alle superiori ho anche ottenuto la lode e riesco a capire che il mondo di oggi richiede una figura professionale che sappia gestire le proprie passioni e i propri interessi integrandoli all'interno del proprio campo lavorativo, ma ora come ora non riesco a definire un obiettivo e mi sento un fallito. Probabilmente facendo medicina riuscirei comunque ad ingurgitare conoscenze senza odiarle poiché queste avrebbero comunque una qualche reale utilità (almeno dal mio punto di vista) a differenza di quelle con cui ho avuto a che fare sin'ora; eppure ho paura, ho paura di perdere motivazione e di deludere tutti. Non so davvero come uscirne.

Scusate se ho scritto tanto e male, ma questo problema mi sta logorando ed è probabilmente minimanete connesso anche alla mia calvizie.
 

atlasuforobot

Utente
22 Ottobre 2007
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devi trovare il giusto compromesso tra cuore e razionalità....se studi filosofia sai già avrai solo un pezzo di carta non spendibile ....arricchirà la mente ma non la tasca...nulla ti vieta però dopo la laurea di farti un MBA (master businness administration)...ci si entra anche con la laurea in filosofia ma con un voto alto ...e sarai più appetibile dal mercato.

seconda opzione invece di medicina hai pensato ad una laurea tecnica in materia sanitaria? (fisioterapia, logopedista,dietista,infermiere, tecnico radiologo).
lascia perdere la vocazione che dopo un anno che lavori ti passa...guardati in giro negli ospedali reali e non in tv... quanti medici ,infermieri ecc pensi che lavorino per vocazione?
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
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Sono un pò le decisioni su cui mi sto orientando (per quanto riguarda filosofia), avrei intenzione comunque di proseguire con la specialistica ed un master e credo che per quanto riguarda i voti non sarebbe un problema perché è una materia che mi garba parecchio e che studierei con passione e dedizione, l'unica cosa che mi frena è proprio il fatto che nella scelta ci sarebbe solo cuore e non mi andrebbe di spendere tutti i dindi di mamma e papà per qualcosa che ho scelto egoisticamente pensando solo a ciò che amavo.

Per la seconda opzione ti dirò che ci ho pensato, ma che mi è subito passata di testa l'idea perché l'aspetto che mi piace di questa facoltà è la possibilità di diventare poi tricologo (sembrerà una stupidaggine, ma in questi anni si è fatta presente in me con sempre maggiore concretezza questa idea) e di approfondire materie discretamente (non del tutto per via della mia indole chiaramente) interessanti.

Grazi dei consigli che mi state dando, sento finalmente di riuscire a prendere la mia vita in mano.
 

_bestiale_

Utente
2 Ottobre 2009
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ciao selfdestroy...ankio purtroppo sono nella tua situazione.
Ho iniziato quest'anno marketing e più vado avanti più mi accorgo che non è la mia strada e la cosa che mi fa rabbia è che l'ho sempre saputo.
Nelle materie scientifiche non ho mai combinato grankè sopratutto in matematica...ma in quelle umanistiche ero bravissimo, non dovevo impegnarmi più di tanto xkè c'ero veramente portato e filosofia e lettere mi piacevano a tal punto che andavo avanti sui programmi da solo.
Mi piace tantissmo leggere, ho sempre avuto una gran fantasia e mi sembra che questo corso la uccida...sento di non poter sfruttare al 100% le mie possibilità.
Ho sempre pensato di fare giornalismo o filosofia come te però quando mi sono trovato al momento della scelta, per paura del futuro, ho scelto la facoltà che pensavo mi desse più sbocchi nel mondo del lavoro...

vorrà dire che se mai diventerò così ricco d non dover lavorare...mi dedicherò a laurearmi in ciò che mi piace...[V]
 

geronimo

Utente
9 Maggio 2003
377
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A me sembra invece che tu abbia le idee abbastanza chiare
Ti piacciono le materie umanistiche ma nel contempo sei consapevole che questo genere di studi non offre molti sbocchi lavorativi.

sarò cinico ma preferisco parlarti con molta franchezza : se appartieni ad una famiglia benestante allora segui pure le tue aspirazioni. Male che vada, qualora non dovessi riuscire a realizzarti professionalmente nell'ambito della tua formazione universitaria dopo averci provato magari anche a lungo, potrai inventarti qualche altro lavoro o trovarti una via di fuga grazie ai soldi di papà.

In caso contrario riflettici attentamente, perchè purtroppo andiamo verso una evoluzione del sistema economico dove sarà sempre maggiore la richiesta di competenze tecniche specifiche.

L'ideale poi sarebbe, in ogni caso, andare a frequentare un università all'estero poichè quelle italiane (stando ai risultati pubblicati periodicamente dall'OCSE e da altri enti analoghi) risultano ormai tra le peggiori in Europa tranne qualche rara eccezione......e in un mondo che procede a spron battuto verso la globalizzazione non conterà soltanto con quale voto ti sei laureato ma in particolare dove ti sei laureato.

 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
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@Bestiale
Non puoi capire quanto sia simile la nostra situazione, anche io mi portavo avanti coi programmi di filosofia e addirittura scrivevo per una rivista come hobby, magari sono i sogni di un giovane ragazzo che sin da bambino ha amato scrivere, ma ho paura di sbagliare e di ritrovarmi come un fesso ad essere l'unico della mia classe a non riuscire nella vita e lavorare in un call center. Cavolacci non so che fare.

@Geronimo
Sai da un lato vorrei poter sul serio seguire le mie aspirazioni dall'altro so i sacrifici che stanno facendo i miei genitori per mantenermi agli studi... d'altro canto ho già vissuto un anno ad ingegneria e SO che non fa assolutamente per me, non so su che campo buttarmi e se da un lato medicina mi ispira dall'altro la vedo come una mossa forse troppo azzardata (se non passo i test mi ritrovo iscritto a biologia e a questo punto scusate ma mi conveniva filosofia!!)

T_T

Domani comunque andrò a seguire alcune lezioni a filosofia e dopodomani a medicina. Se risolvo questo problema il 90% del mio attuale malessere va a farsi fottere.[X]
 
14 Gennaio 2007
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scusami, magari sarò cinico, ma il tuo interesse per quella che chiami tricologia non può reggere di fronte ad un percorso di studi come è quello di medicina. posso capire che vivere in prima persona un particolare problema ti abbia portato ad informarti e ad interessarti a quali potrebbero esserne le soluzioni....e da qui l'interesse per il forum, le cure, etc..... tutto ok, ma pensaci bene, studiare medicina è un conto, studiare medicina perchè ti affascina la tricologia è una cosa totalmente diversa....ti ritroveresti, dopo almeno dieci anni di università, a prescrivere fina e minoxidil...pensaci bene, mi raccomando
 

selfdestroy

Utente
2 Giugno 2007
447
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Il campo della ricerca tricologica dici che è qualcosa di irraggiungibile vero? Comunque mi fa piacere che siate sinceri, il motivo per cui ho scritto proprio su questo forum è che spesso ho avuto grandi illuminazioni grazie ad esso, per quanto cinica possa essere la tua considerazione è qualcosa che va preso in considerazione e da un lato è qualcosa su cui stavo riflettendo persino io. Ahhhh... quanto è difficile fare una scelta nella vita?
 

claudia

Utente
5 Maggio 2003
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Credo intendesse che devi prima laurearti in medicina, poi fare la specializzazione in dermatologia, poi puoi fare i corsi di master in tricologia... (che ci sono solo dall'anno scorso) ma certo tutto quello che viene prima? Devi avere una grande passione per la medicina, prima che per la tricologia... Poi vuoi fare il medico o il ricercatore? Un ricercatore potrebbe essere anche biologo e non medico.. Comunque continuo a non vedere il nesso tra una materia scientifica e la filosofia...
Dormici su! [;)]
 

brasileiro

Utente
28 Novembre 2003
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Bella discussione e considerazioni tutt´altro che infantili di selfdestroy.

La mia risposta e´che occorre avere un progetto, una strategia. Non bisogna chiedersi quale facolta fare, ma cosa si vuole fare nella vita, almeno in linea di massima, e capire se si e´tagliati per fare bene quello che si vuole fare.

La facolta´diventa lo strumento per arrivare all´obiettivo, invece quasi tutti invertono l´ordine logico si chiedono quale facolta fare prima di aver capito cosa vogliono fare.

Supponendo che tu riesca ad inquadrare abbastanza bene le tue aspirazioni, la domanda successiva e´chiedersi che livello di capacita´ed eccellenza, quanta competizione devi vincere per soddisfarle pienamente

Di addetti alla contabilita´ce ne sono milioni nel mondo, di chitarristi flamenco facoltosi nettamente meno (esempio estremo).

Qui si innesta la domanda fondamentale: quanto sei disposto a combattere, soffrire e sopportare per arrivare a soddisfare i tuoi obiettivi? Sei disposto a rischiare tutto per una passione o un obiettivo difficile? Quanto dipende dalla fortuna e quanto dalla tua volonta? Un lavoro artistico ha un coefficiente di rischio enorme, un lavoro manuale dove il risultato e´controllabile e misurabile, nettamente meno.

Se la risposta alle prima domanda di sopra non e´un si´forte e deciso , forse e´meglio scendere a compromessi e fare delle tue passioni non lo strumento di sopravvivenza economica nella societa´in cui vivi ma un grande, nobile e importante modo di occupare il tempo libero. Questo e´un concetto molto importante; non e´vero che una grande passione debba diventare necessariamente il tuo pane da mangiare. Anzi spesso slegato da logiche di scambio, una passione trova maggiore terreno per crescere ed evolversi, perche´non lo fai costretto da un vincolo, lo fai per scelta - modificabile - ogni giorno della tua vita.

Se tu sei un tipo eclettico - attratto da molte cose, ma senza un fuoco sacro a cui donare il tuo tempo - forse una scelta troppo radicale potrebbe dimostrarsi sbagliata nel medio periodo. Ma le persone con il fuoco sacro lo sentono cosi chiaro dentro di loro che non si perdono in dubbi e domande: vanno e fanno quello che a loro piace.

Io fossi in te mi porrei tutte queste domande, e poi facendo un bilanciamento dei fattori che ho enunciato prendere una decisione.

Ah dimenticavo; deve esserci sempre un Piano B, ossia, nel caso non si raggiungano gli obiettivi avere gia chiaro cosa fare senza che questo rovini gli equilibri della tua esistenza.

Il piano B, pensato e organizzato prima, deve essere di relativamente facile esecuzione e ha l´obiettivo psicologico di non darti la sensazione di camminare su un filo, al di fuori del quale c´e´un burrone.

Spero che tutto cio ti sia d´aiuto.

Saluti