alla base del darsi fisicamente c'è la sola voglia di farlo,la coscienza di chi si dà per soldi o per carriera è 'pulita', xchè si sarebbe dato(a) cmq per voglia a qlc,in questo modo semplicemente unisce- ben oltre la battuta che segue-l'utile al dilettevole.se il giudizio deve esserci deve arrivare prima,a monte,sulla tendenza a volersi dare per il gusto,ma qlcuno forse vorrebbe farlo e dire che oggi nn si sia liberi di darci e prenderci come più si vuole?
immagino l'obiezione(che bravo!!!!!)...il fatto cioè di darsi per fini ulteriori(i soldi,il vendersi..) e diversi da quelli già discutibili di tipo 'ormonale'.....ma allora dov'è la differenza tra una concessione corporale e la decisione (comune..)ad esempio di essere complementari emotivamente,intellettualmente e -nei fatti-moralmente(certo senza scoparselo..) a chi giudicato in grado di esserci utile?
xchè il perdurare di questo tabù sul corpo se nn per il solo motivo che il darsi del corpo appare agli occhi del ricevente come inequivocabile, mentre la prostrazione intellettuale nei confronti dell'altro ci lascia certo ipocriti e bugiardi ma apparentemente 'intatti'xchè in grado-all'uopo- di dissimularla e smentirla agli occhi dello stesso interessato?.e quindi(xchè il perdurare di questo tabù...) se non per il solo motivo che la dignità,come la vergogna (qlcuno ricorderà... [8D][8D])non è mai riferita a sè stessi ma sempre un riflesso della nostra interazione con gli altri?