Poesia: ""Preludio al pomeriggio d'un fauno..""

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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Edward Estlin Cummings

Il tuo più tenue sguardo
facilmente
mi aprirà,
benché abbia chiuso me stesso
come dita.
Sempre mi apri petalo per petalo,
come la primavera fa,
toccando accortamente,
misteriosamente,
la sua prima rosa.
E io non so quello che c´è in te che chiude e apre;
solo, qualcosa in me comprende
che è più profonda la voce dei tuoi occhi
di tutte le rose.
Nessuno,
neanche la pioggia,
ha così piccole mani.


Certo in lingua originale fa un altro effetto ma cummings resta sempre geniale
 

the cure

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7 Ottobre 2005
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Citazione:Messaggio inserito da brianmay

Edward Estlin Cummings


E io non so quello che c´è in te che chiude e apre
solo, qualcosa in me comprende
che è più profonda la voce dei tuoi occhi
di tutte le rose.


E' bruttissimo sezionarla così...non smeterò mai di scusarmi ma questo frammento mi ha colpito molto

 

the cure

Utente
7 Ottobre 2005
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Citazione:Messaggio inserito da cloud
a me piace questa

How do I love thee? Let me count the ways...
di Elizabeth Barrett Browning

I love thee with the breath,
Smiles, tears, of all my life! --- and, if God choose,
I shall but love thee better after death.


Idem come sopra!
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Il bello delle poesie, é che ogni volte che le leggiamo abbiamo la sensazione di essere state scritte da noi o per noi...È bello condividere il sentimento del poeta...
 

goran

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24 Ottobre 2006
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...questa:

«L’apparizione di questi volti nella folla;
Petali su un umido, nero ramo.»





renoir.gif
 

brianmay

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6 Giugno 2006
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mi piace goran..mi piace...

promuovo una cosa citare i pezzi di poesia che piu ci colpiscono che hanno maggior significato, tutta la poesia diventerebbe troppo pesante, lasciare quelle frasi li come sono è piu affascinante, se poi è proprio necessario o eclatante postare tutta la poesia, capisci si andrebbe dare una spennellata, un respiro kazzo delle parole menti diverse sensazioni diverse per creare una dannata unione, qualcosa del genere so ke magari spezzettarle cosi è fastidioso ma io non intendo spezzettarle bensi creare un armonia soltanto ti passaggi che ci colpiscono, siete sempre liberi di mandarmi a fanc**o se secondo voi ho detto una kazzata..ma l idea di aprire il topic dopo una giornata di m**da e trovare parole che cristo vanno a farmi pensare, immaginare, far lavorare il cervello che ha dormito nella quotidianita nell abitudine, sinceramente m fa stare bene, e trovare spunti interessanti magari nuovi scopi, sensazioni stimoli dio a me la poesia piace, piace il pensiero di ogni singolo uomo che ha provato ad andare oltre, usando quel qualcosa di diverso che c era in lui, mi piace lo ammiro lo stimo.
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
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alcune dichiarazioni del poeta dopo aver scritto i fiori del male


«Poeti illustri da tempo si erano spartiti le province più in fiore del territorio poetico. Mi è sembrato divertente, e tanto più gradevole quanto più era difficile il compito, estrarre la bellezza dal Male»

«Questo libro è adorno di una bellezza sinistra e fredda; è stato composto con furore e pazienza»
 

brianmay

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6 Giugno 2006
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ora vado e non vi rompo piu le palle,

questa a me commuove...scusate...

Che tu venga dal cielo o dall’inferno, che importa,
o Bellezza, mostro enorme, spaventevole, ingenuo,
se l’occhio, il sorriso, il piede tuo m’aprono la porta
di un Infinito che amo e non ho mai conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
che importa, se tu rendi – fata dagli occhi di velluto,
ritmo, profumo, raggio, unica mia regina! –
meno orrendo l’universo e meno grevi gli istanti?
 

brianmay

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6 Giugno 2006
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eh,mmmmm giuro ke è l ultima...giuro!

be credo che questa non abbia bisogno di commenti, devo ire che baudelaire arriva prima a concetti che vedevo sfocati, kazzo ecco me li disegna davanti vabbe basta...eccove la poesiuccia che di uccio non ha niente...se ci tenete leggetela poi in francese ke è tutto un altro kazzo...


Questa sera la luna sogna più languidamente; come una
bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera
prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona
a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.

Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa
terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,

accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Più tremendo di leggere Baudelaire, forse, solo sentire qualcuno recitare il noto paradosso sentimentale di Catullo in latino...Da mettere in ginocchio chi ascolta, a seconda di chi lo reciti, ovviamente...
 

klimt

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8 Febbraio 2006
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Questa poesia di cecco angiolieri è d'una bellezza stuggente. Il poeta fu ostacolato dalla famiglia nel suo desiderio di diventare uomo di lettere (sopratutto dal padre), questo passato travagliato e un carattere crativo ma caustico e bohemienne, sono alla base di questo componimento appassionato che rappresenta una delle vette più alte della poesia italiana e nel quale cecco giunge a scrivere si fossi morte ....andrei da mio padre..!



[Cecco Angiolieri: Si fossi foco



S'i fosse foco, arderei 'l mondo;

s'i fosse vento, lo tempestarei;

s'i fosse acqua, i' l'annegherei;

s'i fosse Dio, mandere il'en profondo;

s'i fosse papa, allor serei giocondo,

ché tutti cristiani imbrigarei;

s'i fosse 'mperator, ben lo farei;

a tutti tagliarei lo capo a tondo.




S'i fosse morte, andarei a mi' padre;

s'i fosse vita, non starei con lui;

similemente faria da mi' madre.


Si fosse Cecco com'i' sono e fui,

torrei le donne giovani e leggiadre:

le zoppe e vecchie lasserei altrui.
 

the cure

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7 Ottobre 2005
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Cocordo! E' famosissima ! Cecco è stato un vero maestro. Al di fuori dei contenuti.
Sarebbe bello poter postare qualcosa di Aretino, ora però mi manca il tempo!
 

the cure

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7 Ottobre 2005
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Da sempre è dentro di me.
Montale.
Il male di vivere

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


 

akiraaa

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29 Settembre 2005
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Un sonetto del Conte Saint Germain, è tradotto x cui vale poco ma a me piace molto, oltre che trovo che l'essere immortale che lo ha scritto sia affascinante.
Saint%20Germain%20%20%20chile%202-03.jpg



Curioso scrutatore della natura intera,
ho conosciuto dell'universo il principio e la fine,
ho visto l'oro in potenza in fondo alla sua miniera,
ho carpito la sua natura e sorpreso il suo fermento.

. Spiegai per quale processo l'anima nel grembo di una madre,
fa la sua casa, la trascina, e come un seme di vite
messo vicino a un chicco di grano, sotto l'umida polvere;
l'uno pianta e l'altro ceppo, sono il pane e il vino.

Niente c'era, Dio volle, niente diviene qualche cosa,
ne dubitavo, cercai su cosa l'universo posasse,
nulla conservò l'equilibrio e servì da sostegno.

Infine, con il peso dell'elogio e del biasimo,
Io pesai l'Eterno, Egli chiamò la mia anima
Io morii, L'adorai, non seppi più nulla.
 

klimt

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8 Febbraio 2006
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Inserisco una intenso e appassionato componimento di cesare pavese che attraverso la poesia, rende universale un esperienza di vita personale che consiste nella capacità di rievocare la presenza d' una persona amata ormai scomparsa attraverso la forza del sentimento.
Un sentimento profondissimo, ma amaro come il fiele.

Per cercare infine la la dissoluzione del proprio essere,
nello sguardo della persona amata...
che poteva essere reincontrata nuovamente....
solo al di la della vita stessa.





Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
11 marzo 10 aprile '50





Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne,

sorda, come un vecchio rimorso

o un vizio assurdo. I tuoi occhi

allora saranno una vana parola,

un grido taciuto, un silenzio.

Cosí li vedi ogni mattina

quando su te sola ti pieghi

nello specchio. O cara speranza,

quel giorno sapremo anche noi

che sei la vita e sei il nulla.




Per tutti la morte ha uno sguardo.




Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Sarà come smettere un vizio,

come vedere nello specchio

riemergere un viso morto,

come ascoltare un labbro chiuso.

Scenderemo nel gorgo muti.
22 marzo '50



ofelia.jpg
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Julian, mi sento uguale qdo sono uscita dal Cimitero monumentale di Milano...Dai, un po' meno di autunno!!!
Su!!!
 

batgirl

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28 Giugno 2003
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Pensa, Paolina che sono andata a Helsingor o Elsinore(se preferisci) e,nonostante, non ci fosse nessuna Ofelia oppure Amleto, vorrei avere un teschio di plastica per fare la foto del to be or not to be....
helsingorkronborg04ml3.th.jpg
 

klimt

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8 Febbraio 2006
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Citazione:Messaggio inserito da Paolina
Ofelia...




OFELIA: (dall'Amleto di W.Shakespeare)





(canta):



Come farei a conoscere

da un altro il tuo vero amore?

Dalla conchiglia al cappello,

dai sandali, dal bordone.

REGINA : Ahimè, cara, che significa questa canzone?

OFELIA : Dite? Ma no, state attenta vi prego.

(canta) È bell'e andato, signora,

è bell'e andato.

O oh!


REGINA : Ascoltami, Ofelia...


OFELIA : Vi prego, sentite questa:

(canta) Bianco il sudario come neve ai monti...

( Entra il Re. )


REGINA : Ahimè guardatela, monsignore.

OFELIA : (canta)

e guarnito di fiori

che non andò

con piogge d'amore.



RE : Come state, mia bella?



OFELIA : Bene. Signore Iddio...



Sappiamo ciò che siamo...
non ciò che saremo.


Iddio sia al vostro desco!




RE : Fantastica su suo padre.

OFELIA : Vi prego non parliamone più, ma quando vi chiedono che vuol dire, rispondete così:.




(canta) Domani ...


è San Valentino,


su tutti di buon mattino,

io picchio alla tua finestra

per esser la tua Valentina.


E lui si levò si vestì

e il suo usciolo le aprì...,

lei entrò ragazza e mai più ragazza...

da quell'usciolo sortì.



RE : Mia graziosa Ofelia...


OFELIA : Bene, senza brutte parole, finisco subito.

Per Ges e santa Càrita

ahinoi quale disdoro...,



i ragazzi lo fan se cápita ....-

pen di Dio, è colpa loro.


Lei dice: prima di sbattermi...

mi sposerai..,

l'hai promesso.

E lui risponde:

E l'avrei fatto, giùrolo,

se non mi venivi a letto!





OFELIA : (canta)

Lo portarono via

e piovvero lacrime...

.. mia colomba.



LAERTE : Se tu avessi giudizio e chiedessi vendetta non sapresti commuovermi tanto.



OFELIA : Voi dovete cantare E giù, e giù. Che bel ritornello! È il falso maggiordomo che rubò la figlia al padrone.

LAERTE : Non dice niente, e dice tutto.




OFELIA : Ecco del rosmarino,

per il ricordo...




ti prego, amore....

ricorda...




E qui le viole,

per il pensiero....





LAERTE : Che lezione dalla pazzia! Pensieri e ricordo, in buon punto!


OFELIA : Ecco per voi la nigella, e l'aquilegia. Per voi della ruta. E un poco per me. Erbagrazia, possiamo chiamarla, di domenica. Ma voi la ruta dovete portarla in modo diverso da me. Qui, una margherita. Volevo darvi delle violette...


LAERTE : Pensieri, pene, passioni, l'inferno stesso li rende incantevoli.



OFELIA : (canta)

E non verrà mai più?

E non verrà mai più?




La barba è neve, il capo

ne ha il colore.

È andato...

Lo protegga il Signore.


ofelia.jpg