Mmmhh....bhe, seriamente, ho pensato che spesso un aforisma diventa proverbiale, mentre un proverbio può essere usato come aforisma...
MA:
Visto che mi avete provocato, ora vi beccate...(rullo di tamburi)...tan tan tan tan tan tan
L' Hagakure....di Yamamoto Tsunetomo...il libro del Samurai.
Scritto da un samurai del XVII secolo che si fece monaco (no francescano o voi incolti, buddista!! [
])
e ci sono aforismi luuuuunghiiiissiiimiiiiiiiiie peeeesantiiiiii...
1)
L'importante è rimproverare e correggere chi commette errori. Questo atto è manifestazione di compassione e il primo dovere del samurai. Ma è necessario sforzarsi di farlo in modo corretto. In effetti, è facile trovare qualità e imperfezioni nella condotta altrui, così come criticare. Molti immaginano che sia un atto di gentilezza dire agli altri ciò che essi non desiderano sentire, e se le critiche non sono bene accolte, li considerano irrecuperabili. Un simile modo di pensare è irragionevole, e dà gli stessi risultati negativi che derivano dal mettere in imbarazzo qualcuno, o dall'insultarlo. Spesso è solo un cattivo modo di liberarsi la coscienza.
Prima di esprimere una critica si deve essere certi che la persona sia disposta ad accettarla, ed è necessario esserle diventati amici, aver condiviso i suoi interessi ed essersi comportati in modo da ottenere la sua piena fiducia, così che presti fede alle nostre parole.
Poi è necessario il tatto: bisogna cogliere il momento opportuno e il modo appropriato di formulare la critica, magari con una lettera od un incontro piacevole, parlando prima dei propri difetti per condurre l'interlocutore a comprendere, senza sprecare parole oltre il necessario.
La critica costruttiva è una questione delicata.
Mettendo in imbarazzo qualcuno volontariamente non di ottiene nulla di costruttivo. D'altronde, come potrebbe essere altrimenti?