Dunque Anthonyk, molto utile questa tabella riepilogativa su omega 3 e 6, ma si ribadiscono concetti affrontati altre volte qui su questo forum. La teoria è quella su cui si regge la dieta a zona di Sears, è una teoria del benessere generale e non specif*** per i capelli. La prima differenza la fanno le prostaglandine cattive che con questa dieta si vorrebbero limitare, pare infatti che almeno per le E2 vi sia un ruolo positivo nella crescita dei capelli. Restando appunto ai capelli comunque gli acidi grassi più potenti nell'inibire ill dht restano il gamma linolenico e l'alfa linolenico (comunissimo in lino, noci, semi vari etc.), a parità con l'alfa linolenico vi sarebbe quindi il docosoesaenoico, ossia il DHA dell'olio di pesce. Quindi bisognerebbe puntare su questi due-tre acidi grassi, limitatamente alla funzione anti-dht, dando la precedenza al gamma linolenico che è il più raro e scarso, ma anche il più potente. La tabella ci ricorda però che l'enzima delta-5-desaturasi trasforma il gamma linolenico nel pericolo arachidonico, quindi che non si deve esagerae con questo a meno che non si ponga rimedio a questa trasformazione con l'EPA dell'olio di pesce che impedirebbe questa trasformazione del GLA in AA.
Alla luce di questi dati la mia ricetta resta quella di sempre, nel senso che mi nutro orami da un annetto di parecchio pesce e proprio di quello che possiede in maggior misura EPA e DHA e che è più disponibile sul mercato ossia sgombri e salmone. Certo, so che si dice che il pesce può essere inquinato dal mercurio o, essendo di allevamento nel caso del salmone, avere pochi grassi di questo tipo, però so anche che il business delle diete fa di tutto per venderti il costoso olio di pesce ultra raffinato di qualità RX che non contiene impurità e costa un occhio della testa. Per quanto rigurada l'ALA provvedo con noci e olii vegetali tipo l'Olys, però non sarebbe sbagliato pensare a un integrazione con la borragine.
Interessante poi il rifrimento ai deficit enzimatici nelle varie discussioni dei forum, infatti affrontano il problema dell'idrolisi di questi grassi per renderli liberi. Servirebbero in particolare delle lipasi, anche se sino ieri nessuno avrebbe messo in dubbio che il nostro organismo le produca efficentemente, per cui resta la sensazione che si tratti di un'altra americanata, ma è solo una sensazione.
Per quanto riguarda le proantocianidine, ne abbiamo parlato a lungo e io le ho anche provate topicamente con Revivogen per un anno, senza clamorosi sviluppi. Il Revivogen appunto ha fatto propri i risultati su varie sostanze di questo tipo puntando in particolare sugli acidi grasi e il GLA soprattutto, l'unico difetto potrebbe però essere quello dell'approccio topico, infatti è difficile veicolare queste sostanze sino alla radice dei follicoli dove dovrebbero infine mettere in atto le loro benefiche azioni.
Ciao
MA - r l i n