Le proteine WNT contenute in questa lozione, pare siano dei messaggeri chimici che stimolano la crescita cellulare (fattori di crescita), quindi un approccio diverso da quello classico che contrasta la conversione del testosterone in DHT bloccando l'enzima 5AR (finasteride e antiandrogeni).
I fattori di crescita Wnt costituiscono una famiglia composta nei Mammiferi da 19 proteine distinte, modificate post-trasduzionalmente dall'aggiunta di un lipide a una specifica cisteina. Il significato funzionale di questa modificazione non è del tutto chiaro, ma la rimozione del lipide porta a perdita di attività. Il nome della famiglia è stato coniato quando si è riconosciuto che il gene wingless, originariamente identificato nel moscerino della frutta, era l'omologo del gene int-1, un protooncogene attivato dall'inserzione di un virus in un tumore mammario di topo. Le proteine Wnt sono potenti regolatori della proliferazione e del differenziamento e la trasduzione del loro segnale è in gran parte mediata da una proteina intracellulare, la #946;-catenina, coinvolta anche nell'adesione tra cellule. Da questo punto di vista, quindi, la trasduzione del segnale delle proteine Wnt è l'esempio più diretto della cooperazione funzionale tra fattori di crescita e molecole di adesione. Le proteine Wnt giocano un ruolo essenziale nella crescita delle cellule staminali embrionali, promuovendo la loro capacità di rinnovarsi e di mantenere uno stato pluripotente. Un ruolo simile è esercitato dalle proteine Wnt sulle cellule staminali dell'intestino, della pelle e del sistema ematopoietico. La possibilità di ricorrere a questi fattori di crescita per espandere popolazioni di cellule staminali da utilizzare in terapie cellulari ha di recente risvegliato un forte interesse biotecnologico. Per quanto riguarda il sistema nervoso, disfunzioni di Wnt1 portano a severe malformazioni del mesencefalo, del cervelletto e del midollo spinale, mentre l'inibizione della funzione di Wnt3A provoca la scomparsa completa dell'ippocampo. Queste malformazioni sono probabilmente da ascrivere alla ridotta proliferazione di cellule staminali o di precursori neuronali.
Anche le proteine Wnt e le proteine che ne trasducono il segnale all'interno della cellula sono spesso implicate nella formazione e nella progressione di alcuni tipi di tumori, quali carcinomi del colon e del retto, medulloblastomi, tumori del polmone, melanomi e leucemie. Le proteine Wnt, però, possono anche promuovere il differenziamento di cellule staminali a spese della loro proliferazione e influenzare il tipo di cellule prodotte. Per esempio, cellule staminali della cresta neurale in cui si abbia un'elevata attività di #946;-catenina danno luogo soltanto a cellule nervose sensoriali, invece di produrre una progenie composta da diverse cellule quali melanociti, cellule gliali e vari tipi di neuroni. Recentemente è stato dimostrato che Wnt3A favorisce la neurogenesi non solo durante lo sviluppo, ma anche nell'adulto. Wnt3A, infatti, promuove la proliferazione della popolazione staminale neurale nell'ippocampo del ratto adulto e ne canalizza il differenziamento verso un fenotipo neuronale. La risposta delle cellule a Wnt è contesto-dipendente e modulata dall'azione di altri fattori di crescita, quali quelli che attivano recettori tirosina-chinasi, per esempio FGF, o membri della famiglia del TGF-#946;.
La trasduzione del segnale delle proteine Wnt è piuttosto complessa e recentemente sono stati individuati altri meccanismi di trasduzione del segnale accanto a quello canonico, mediato dalla #946;-catenina. Questa proteina è stata inizialmente identificata come partner delle caderine, molecole transmembrana che mediano l'adesione tra cellule. La #946;-catenina stabilizza l'interazione cellula-cellula e nei complessi di adesione collega la porzione intracellulare delle caderine al citoscheletro. In assenza di segnale da parte di Wnt le molecole di #946;-catenina che non sono legate alle caderine vengono rapidamente degradate. Quando un fattore di crescita Wnt si lega a uno dei suoi recettori chiamati Frizzled (una piccola famiglia di proteine costituita nell'uomo da dieci membri) e a uno dei due corecettori chiamati LRP5 e LRP6, la degradazione della #946;-catenina viene inibita. La #946;-catenina si accumula e trasloca dal citoplasma al nucleo, dove lega un fattore di trascrizione chiamato TCF/LEF. Quest'ultimo, che da solo funziona come repressore, a seguito del legame con la #946;-catenina diventa un attivatore della trascrizione e induce l'espressione dei geni bersaglio della trasduzione del segnale di Wnt. Ci sono almeno due modi attraverso i quali fattori di crescita che regolano l'adesione tra cellule modulano la trasduzione del segnale di Wnt. Da una parte, l'attivazione di recettori tirosina-chinasi può promuovere la dissociazione della #946;-catenina dai complessi di adesione e renderla, quindi, disponibile per partecipare alla via di trasduzione del segnale di Wnt. Dall'altra parte, l'attivazione di recettori tirosina-chinasi come pure l'azione del TGF-#946; spesso portano a una minore espressione genica delle caderine, in quanto inducono la sintesi di repressori della loro trascrizione. Diminuendo il numero di molecole di caderina espresse dalla cellula cresce il livello di #946;-catenina libera.
Lo studio dei fattori di crescita va avanti da più di mezzo secolo ed è ancora in rapida evoluzione. Nuove conoscenze si aggiungono di anno in anno. Tuttavia, alcuni principî generali sembrano ormai chiaramente definiti e difficilmente andranno incontro a revisione in tempi brevi: il repertorio funzionale dei fattori di crescita si è accresciuto nel corso dell'evoluzione grazie a duplicazioni e diversificazioni dei geni codificanti per i fattori di crescita stessi e per i loro recettori; una volta stabilito un modulo funzionale, costituito da un fattore di crescita e dal suo recettore, questo tende a essere impiegato in più circostanze, sia durante il differenziamento sia nell'adulto (da questo punto di vista un tale modulo può essere paragonato a un hardware, utilizzato in più programmi distinti); la risposta a un fattore di crescita dipende dal contesto cellulare; a valle del recettore attivato, le vie biochimiche che trasducono il segnale tendono a divaricarsi, per cui di rado la risposta a un fattore di crescita può essere rappresentata da una cascata lineare di eventi, piuttosto essa somiglia a un network; generalmente alla risposta trascrizionale si accompagnano risposte non trascrizionali, quali riorganizzazione del citoscheletro, modulazione dell'adesione, regolazione dei primi eventi del processo apoptotico; infine, fattori di crescita distinti, così come fattori di crescita e proteine di adesione, interagiscono tra loro funzionalmente e si influenzano reciprocamente.