livelli prostaglandine nello scalpo

ilkraken

Utente
19 Settembre 2010
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Visto che la calvizie è correlata ai livelli di prostaglandine, e che queste ultime vengono prodotte in maggioranza dalla prostata, ve la sentite di escludere che la calvizie derivi da qualche deficit della prostata? Infatti non mi sembra un caso che le terapie che curano la prostata curano anche la calvizie, inoltre mi pare di aver letto di una qualche incidenza tra calvizie e cancro alla prostata. E una teoria del tutto sbagliata? Ce qualche studio che la smentirebbe? Non potrebbe essere la calvizie semplicemente il manifestarsi di un deficit interno?
 

nonlosoaaa

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20 Ottobre 2012
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Vero bisogna sperare che non li abbassi troppo, ovvero che li porti già a livelli normali se no si sarebbe di nuovo al punto di partenza. La prostata produrrà anche prostaglandine ma è più facile pensare che quelle dell'aga siano prodotte direttamente dalla pelle della testa
 

wahoo

Utente
30 Ottobre 2009
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Beh, la speranza è che la finasteride e il minoxidil smuova qualcosa nei livelli delle prostaglandine ma non a tal punto da regolarli come nei soggetti sani o addirittura minori e che le nuove cure non causino sides o almeno con entità minori. Inoltre ho letto in vari studi non recenti che le prostaglandine buone per la ricrescita, ossia la PGE2 e la PGF2 hanno azioni differenti sul ciclo dei capelli, e forse in sinergia potrebbero portare a risultati ancora migliori... chissà, solo il tempo ce lo dirà.
 

marlin

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Attenzione, non è vero che le prostaglandine vengano prodotte in maggioranza nella prostata, si chiamano così perché sono state rinvenute inizialmente nelle prostata (nel liquido seminale), ma vengono prodotte ovunque nel corpo.

Detto questo c'è una relazione tra calvizie e prostata e non è un caso che con gli anti-dht con cui si cura la prostata si curi anche la calvizie. A livello evolutivo c'è chi ha ipotizzato, stante il ruolo della vit.D3 (quella sintetizzata col sole sulla pelle) che la calvizie sia un modo per contrastare il cancro alla prostata producendo anche d'inverno (tramite vertex e cranio calvo esposti ai raggi UV) vit.D3.

Ciao

MA - r l i n
 

marlin

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Oltre a sentirla la puoi leggere:[:)]

http://www.behav.org/kabai/abstracts/kabai_alopecia_prostate_cancer.pdf

Ciao

MA - r l i n
 

manuchao

Utente
5 Luglio 2007
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...se fosse così, noi italiani (caucasici), vista l'esposizione che abbiamo al sole dovremo avere più capelli dei nostri corrispettivi finlandesi, che hanno meno possibilità di esporsi ai raggi UV. Sbaglio?!?! Quindi la teoria non sarebbe corretta?=?!
 

marlin

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A livello evolutivo ci vogliono molte generazioni e quindi parlando di popolazione centro e nord europea di alcune decine di migliaia di anni fa si ipotizza che potessero avere più chance di riprodursi sino a più tarda età (e quindi più di altri) i maschi che non morivano di cancro alla postata. Poi questa caratteristica si sarebbe trasmessa ovunque qui e altrove con le migrazioni. In mezzo ci sta la questione vestiti e copricapi, nel senso che una volta che ci si copre il capo, magari proprio per il freddo, il vantaggio finisce lì e si trasmette come tratto ereditario neutro (non vantaggioso e non svantaggioso o non particolarmente svantaggioso).

La tesi è di un unico ricercatore (?) e non è priva di obiezioni, perché all'epoca il cancro non era probabilmente così frequente in una popolazione peraltro piuttosto giovane. Popolazioni di altri continenti non sono immuni dalla calvizie androgenetica, quindi il tratto probabilmente esisteva già ed è forse stato amplificato da fattori simili a questo.

Di fatto lo studio più serio sul genoma individua una selezione positiva molto accentuata in poche generazioni, ma è difficile capire a cosa fosse dovuta:

http://calvizie.net/documento.asp?args=6.1.1047

Ciao

MA - r l i n