Carissimi ragazzi
leggendo i vostri post ho notato ben delineate le due scuole di pensiero: chi crede che il problema della caduta di capelli sia una condanna divina e chi invece lo vede con un incidente di percorso con il quale bisogna conviverci.
Personalmente, chiaramente, propendo verso il secondo piatto della bilancia, ma capisco perfettamente la disperazione di chi si trova ancora al centro del tunnel!
Quando ho iniziato a perdere i capelli, stavo attraversando uno dei periodi più bui e tristi della mia vita... delusioni forti, un lutto, insoddisfazione personale...ogni cosa mi sembrava pesare milioni di volte in più del loro reale peso e mi addormentavo la sera sperando di non risvegliarmi.
Quando invece la mattina aprivo gli occhi dovevo ricominciare tutto da capo.
Un giorno mi guardai allo specchio e mi accorsi che i capelli, colpa del forte stress, erano diradati... piangendo chiesi a Dio il perchè di quest'altra punizione.
Per lungo tempo ho continuato a farmi domande sul perchè fosse capitato a me, fino a quando ho capito, analizzando me stessa, che non sono questi i problemi che devono farci riflettere sull'esistenza o meno di punizioni!
Le cose che ci capitano sono solo piccoli ostacoli su di un cammino tortuoso e complesso che è la nostra vita, e impariamo, con il tempo ad accettarli, superarli, osservarli con il giusto distacco.
La calvizie è sicuramente un problema che influenza il nostro modo di vivere e di rapportarci agli altri, ma lo è per un solo piccolo tratto del nostro percorso...fino a quando, cioè, non comprendiamo che dal tunnel si esce!
E' un percorso personale da fare con se stessi che richiede impegno e volontà...ma so che ognuno di voi, a tempo debito, ce la farà!
Gli altri, carissimo Gordon, possono supportarci, ma è sempre con noi stessi che dovremo rapportarci perchè il più delle volte siamo noi stessi a non piacerci...dentro e fuori!
Un abbraccio e cercate di stare su!
Cleopatra...[
]