l'AGA esiste SOLO nei paesi industrializzati,

marlin

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9 Maggio 2004
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Milano
Il DHT ce l'abbiamo tutti, la sensibilità (predisposizione genetica) dei follicoli dei capelli a questo ormone, no.

E' una cosa che è sempre stata detta qui, ma è appunto la questione genetica, se il clima c'entrasse molto non potresti vedere sulla metropolitana milanese persone di altre etnie senza calvizie....[:)]

(Ci si potrebbe rifugiare nell'affermazione che il clima agisce giusto in età precoce, ma molti immigrati sono nati qui e assomigliano ai loro genitori anche nella capigliatura....).

Ciao

MA - r l i n
 

rockabilly

Utente
16 Settembre 2007
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Resistenza all'insulina ok ma (domanda da ignorante quale sono in materia) a questo punto l'alopecia non dovrebbe andare di pari passo con la sindrome metabolica e il diabete tipo 2? Non ci dovrebbero essere riscontri anche dalle analisi del sangue (chessò trigliceridi, insulinemia, colesterolo cattivo e buono, transaminasi ecc)?
 

pelatinus

Utente
14 Novembre 2008
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Bella domanda,
riporto il mio esempio.

mio padre ha una leggera forma di diabete ma ha ancora una buona capigliatura, 65 anni.
Io poco più di trenta qui a parlare di alopecia..........


Saaaaluttttttiiiiii
 

marlin

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9 Maggio 2004
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Parlando di insulino-resistenza mi pare di avere usato molta prudenza sulla questione e di avere ribadito che è fondamentale la questione genetica, alla quale forse possiamo aggiungere altri fattori tra cui quello dell'alimentazione che porta ad alti picchi di insulina e alla possibilità di sviluppare resistenza a questo ormone. Un'ipotesi per andare incontro alle statistiche citate sulla calvizie in Italia...

Chi crede in questa ipotesi parla di solito di un'insulino resistenza specifica di alcuni tessuti e non di altri, quindi dei follicoli e non di altri (o di pochi altri) in caso di calvizie. E' evidente che si ricade nella predisposizione genetica, per cui il diabetico può essere un capellone e il non diabetico un calvo. Però se l'ipotesi fosse fondata e la cosa è tutta da provare, forse il calvo con un certo tipo di alimentazione potrebbe essere meno calvo, senza per questo doversi trasferire ai tropici[:)]

Ciao

MA - r l i n
 

rockabilly

Utente
16 Settembre 2007
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OK così quadrano di più le cose..
Ed è scontato che siamo nel campo delle ipotesi.
DOmanda altrettanto ignorante: ma in questo caso l'uso di corticosteroidi topici non dovrebbe essere (fortemente) controindicato?
Io credo che l'alimentazione possa rallentare l'alopecia di un certo tipo ma più che altro per l'azione su di un certo tipo di miceti che per motivi ignoti proliferano sulle zone sensibili agli androgeni.
Riguardo alle temperature l'unica cosa che mi pare si possa dire è che il sole attenua le dermatiti e asciuga il sebo - e io non ho mai creduto che l'effluvio autunnale sia correlato all'eccessiva esposizione ai raggi solari.
 

marlin

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Credo che i corticosteroidi topici abbiano delle loro azioni positive a prescindere da questa inibizione dei recettori dell'insulina, comunque mi pare vengano consigliati negli effluvi e per periodi non prolungati.:

http://www.calvizie.net/documento.asp?args=27.5.376

In particolare i punti 2) e 3):

2)Il cortisolo facilita' le attivita' mediate da cAMP (Iizuka H. - Voorhees J.), probabilmente mediante un blocco della fosfodiesterasi (Zanussi C.), forse anche attivando l'adenilciclasi, e contribuisce cosi' ad attivare il metabolismo energetico del tricocheratinocita.

3)Il cortisolo attiva la neoglicogenesi delle cellule della matrice e della papilla del bulbo pilifero, analogamente a quanto avviene nel fegato. Il glicogeno si accumula nel citoplasma cellulare durante il telogen e viene consumato durante l'anagen (De Villez R.L.). Il cortisolo consente quindi una produzione di glicogeno garante della omeostasi glicidica ed energetica del capello.

Quindi se c'è insulino-resitenza, il cortisolo finisce per supplire alla sarsezza di insulina con una sua azione analoga.

Per la questione effluvio stagionale, diciamo che è un residuo della muta animale e questa certamente è collegata alle variazioni di calore ripetute nel tempo, quindi un meccanismo dietro ci deve essere e pare che il più accreditato sia proprio quello che viene attivato con l'esposizione ai raggi solari nella bella stagione (probabilmente è coinvolta la vit.D e i suoi recettori).

Penso anche che nella vita moderna occidentale questo meccanismo sia andato alterandosi con il riscaldamento artificiale (quindi più che il sole è la temperatura che conta) e questo possa portare a effluvi in periodi diversi da quelli canonici (abbiamo visto quanti hanno questo effluvio d'estate anzichè in primavera o autunno). A lungo andare questa situazione potrebbe portare a un impoverimento della capigliatura in generale e tanto più evidente quanto più i soggetti siano predisposti alla calvizie.

Del resto chi tiene animali domestici sa che il freddo nel periodo giusto giova al loro manto (anche se molto difficilmente si speleranno se sono sani).

Ciao

MA - r l i n
 

rockabilly

Utente
16 Settembre 2007
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Sì ricordavo questo studio sul cortisone topico (la pagina in realtà) ma ... non mi convinco.
Non ti saprei dire precisamente cos'è ma non mi quadra la situazione. Empiricamente... voglio dire, ci sarebbero evidenze terapeutiche più eclatanti. Anche perché molti medici tricologi ne consigliano un uso abbastanza prolungato.
Grazie comunque della spiegazione, sei stato molto esauriente.

Sull'effluvio.. boh sai cosa credo? Che riguarda più le donne che gli uomini. Poi i peli (per non parlare di quelli animali) sono molto differenti... e ne so qualcosa perché sono un lupo mannaro pugliese a Roma [:)]: ho notato che di peli ne perdo parecchi a periodi ma cazzarola non si diradano mai.
 

marlin

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Io ho cercato di far quadrare le cose alla luce di questi studi....: sarà vero che i corticosteroidi inibiscono i recettori dell'insulina, ma è anche vero che ne suppliscono gli effetti, quindi se si ha resistenza localizzata, si finisce per guadagnarci qualcosa dall'utilizzo topico degli stessi.

Credo poi che molti utenti qua dentro non sarebbero per niente d'accordo che l'effluvio riguardi più le donne....

Diciamo che nelle donne può essere più evidente perchè coinvolge capigliature più ricche e può essere anche l'unico loro, costante problema in fatto di capelli, mentre l'uomo ha miniaturizzazione che per l'appunto contrasta di molto con il fatto che l'effluvio sia molto evidente (della perdita di vellus non te ne accorgi...).

I capelli sono ovviamente differenti dai peli, ma negli animali domestici non c'è differenza, a noi è rimasto un ricordo della muta, ma di fatto qualcosa c'è per peli e capelli, ma visto che la densità è maggiore per i capelli è ovvio che si noti di più un diradamento. Nella specie homoi sapiens sapiens il corpo è ha già dato ossia ha perso la pelliccia, rendendola molto diradata, l'aga per i peli è un fatto acquisito[:)]

Ciao

MA - r l i n
 

rockabilly

Utente
16 Settembre 2007
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Certo gli studi quadrano e probabilmente anche l'efficacia.. io dico solo che a volte si fa passare il cortisone per una panacea per i capelli (e nella vecchia medicina era DAVVERO una panacea - e per tutti i mali) quando andrebbe in realtà usato in casi moooolto selezionati.
Sull'effluvio proprio non saprei invece perché non sono un tricologo: la mia affermazione nasce dall'autosservazione. Io faccio spesso un doppio wash test essendo affetto da una sorta di psicogena (lavo prima le zone non affette da alopecia e conto i capelli, e poi passo alle zone soggette a miniaturizzazione, ossia front, mid e 2/3 di vertex e li conto ancora) e noto nel 90% dei casi delle differenze a dir poco abissali.
Una volta, D'Ovidio mi disse una cosa che mi colpì parecchio mentre lamentavo una caduta eccessiva nell'autunno 2008: quest'anno il DEFLUVIO è molto aggressivo!. Forse si sbagliava e intendeva effluvio - peccato, non ebbi la prontezza di bloccarlo e domandagli spiegazioni.