la mia famiglia proviene dal paese, mia madre è di un paesino in provincia di campobasso che ho conosciuto in tenerà età. ci siamo trasferiti quando io ero piccolo ed ho pochi ma bellissimi ricordi di allora.
oggi pensavo a come la nostra società si è evoluta in modo ipertecnologico e tutto va a ritmi frenetici ma non ci siamo accorti che stiamo perdendo la semplicità.
i miei ricordi di bambino mi riportano ad un piccolo paese sperso tra le valli dove potevi vedere la diversità dei campi in mille colori, i profumi e i sapori erano unici. vecchie signore centenarie camminavano con in testa i cesti con la frutta o il grano in bilico tra le viuzze del paese dove si sentiva quell'odore di fascine.
si faceva il pomodoro in casa, la vendemmia, si ammazzava il maiale e ci si ricavava ogni ben di dio, col freddo si accendeva un vecchio camino in pietra bianca alto più di me dove si facevano le castagne.
l'atmosfera era unica anche perchè c'era il calore della famiglia, la famiglia fatta dai genitori, i fratelli,i cugini, gli zii, i nonni e le nonne. quanti ricordi, ricordi di tanta gente che rendevano la casa sempre piena.
oggi abbiamo perso tutto ciò, i figli crescono soli, con internet e la tv, con le playstation, magari con la badante straniera e vedono i genitori solo alla sera se gli va bene, a meno che come la maggioranza delle coppie di oggi non siano già separati dopo poco tempo e anche le festività prima occasione di unione sono oggi solo l'occasione per ricevere regali e sbafare a tavola ma nulla di più.
la nostra società ha aperto forzatamente le porte agli immigrati per nulla integrati e viviamo tutto con grande distanza, basti pensare a un condominio dove astento ci si saluta, nel paese pari a 100 condomini si conoscevano praticamente tutti.
anche voi sentite questa freddezza? questa solitudine? questo senso di abbandono di questa società che ci sta traformando tutti in degli automi? io si e quì non c'entra la fede, è una questione di evoluzione dell'umanità che probabilmente non tornerà più indietro.
oggi pensavo a come la nostra società si è evoluta in modo ipertecnologico e tutto va a ritmi frenetici ma non ci siamo accorti che stiamo perdendo la semplicità.
i miei ricordi di bambino mi riportano ad un piccolo paese sperso tra le valli dove potevi vedere la diversità dei campi in mille colori, i profumi e i sapori erano unici. vecchie signore centenarie camminavano con in testa i cesti con la frutta o il grano in bilico tra le viuzze del paese dove si sentiva quell'odore di fascine.
si faceva il pomodoro in casa, la vendemmia, si ammazzava il maiale e ci si ricavava ogni ben di dio, col freddo si accendeva un vecchio camino in pietra bianca alto più di me dove si facevano le castagne.
l'atmosfera era unica anche perchè c'era il calore della famiglia, la famiglia fatta dai genitori, i fratelli,i cugini, gli zii, i nonni e le nonne. quanti ricordi, ricordi di tanta gente che rendevano la casa sempre piena.
oggi abbiamo perso tutto ciò, i figli crescono soli, con internet e la tv, con le playstation, magari con la badante straniera e vedono i genitori solo alla sera se gli va bene, a meno che come la maggioranza delle coppie di oggi non siano già separati dopo poco tempo e anche le festività prima occasione di unione sono oggi solo l'occasione per ricevere regali e sbafare a tavola ma nulla di più.
la nostra società ha aperto forzatamente le porte agli immigrati per nulla integrati e viviamo tutto con grande distanza, basti pensare a un condominio dove astento ci si saluta, nel paese pari a 100 condomini si conoscevano praticamente tutti.
anche voi sentite questa freddezza? questa solitudine? questo senso di abbandono di questa società che ci sta traformando tutti in degli automi? io si e quì non c'entra la fede, è una questione di evoluzione dell'umanità che probabilmente non tornerà più indietro.