La MORTE di Napoli

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Napoli sommersa dai topi... Napoli brucia... Napoli travolta, la putrefazione di migliaia di tonnellate di immondizia : ovunque. L'apocalisse a cui l'hanno condannata vent'anni di incuria e di sciatteria politica.

Preghiamo per Napoli!

[:(][:(][:(]

RIFIUTI/ CIRCA CENTO INCENDI, CASSONETTI ROVESCIATI A NAPOLI
Roghi di grosse dimensioni nei quartieri Fuorigrotta e Bagnoli


Napoli, 19 mag. (Apcom) - Notte di roghi e cassonetti rovesciati nelle strade a Napoli. Dalle ore 20 di ieri sera sino a questa mattina sono stati circa cento gli incendi dolosi a cui hanno dovuto far fronte i vigili del fuoco.

Le zone maggiormente interessate dalle fiamme sono l'area a nord del capoluogo partenopeo, il Vesuviano e soprattutto i quartieri napoletani di Bagnoli e Fuorigrotta. Tra la mezzanotte e l'alba, infatti, gruppi di persone sono scesi in strada bloccando il traffico rovesciando i cassonetti dell'immondizia su marciapiedi e carreggiata della strada per poi dare alle fiamme la spazzatura. In via Campegna sono dovute intervenire le volanti della polizia per rimuovere un blocco stradale mentre in via Tiberio fanno incendiato cumuli di rifiuti. Stessa situazione anche in via Giulio Cesare e via Benedetto Cariteo.

Alle 2 i vigili del fuoco hanno domato un rogo in via Amedeo Maiuri, a Bagnoli, appiccato ad un grosso cumulo di immondizia ma blocchi, roghi e incendi si sono susseguiti fino alle prime ore della mattina.


 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Napoli sommersa dai topi... Napoli brucia... Napoli travolta, la putrefazione di migliaia di tonnellate di immondizia : ovunque. L'apocalisse a cui l'hanno condannata vent'anni di incuria e di sciatteria politica.

Preghiamo per Napoli!

[:(][:(][:(]

RIFIUTI/ CIRCA CENTO INCENDI, CASSONETTI ROVESCIATI A NAPOLI
Roghi di grosse dimensioni nei quartieri Fuorigrotta e Bagnoli


Napoli, 19 mag. (Apcom) - Notte di roghi e cassonetti rovesciati nelle strade a Napoli. Dalle ore 20 di ieri sera sino a questa mattina sono stati circa cento gli incendi dolosi a cui hanno dovuto far fronte i vigili del fuoco.

Le zone maggiormente interessate dalle fiamme sono l'area a nord del capoluogo partenopeo, il Vesuviano e soprattutto i quartieri napoletani di Bagnoli e Fuorigrotta. Tra la mezzanotte e l'alba, infatti, gruppi di persone sono scesi in strada bloccando il traffico rovesciando i cassonetti dell'immondizia su marciapiedi e carreggiata della strada per poi dare alle fiamme la spazzatura. In via Campegna sono dovute intervenire le volanti della polizia per rimuovere un blocco stradale mentre in via Tiberio fanno incendiato cumuli di rifiuti. Stessa situazione anche in via Giulio Cesare e via Benedetto Cariteo.

Alle 2 i vigili del fuoco hanno domato un rogo in via Amedeo Maiuri, a Bagnoli, appiccato ad un grosso cumulo di immondizia ma blocchi, roghi e incendi si sono susseguiti fino alle prime ore della mattina.


 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Napoli sommersa dai topi... Napoli brucia... Napoli travolta, la putrefazione di migliaia di tonnellate di immondizia : ovunque. L'apocalisse a cui l'hanno condannata vent'anni di incuria e di sciatteria politica.

Preghiamo per Napoli!

[:(][:(][:(]

RIFIUTI/ CIRCA CENTO INCENDI, CASSONETTI ROVESCIATI A NAPOLI
Roghi di grosse dimensioni nei quartieri Fuorigrotta e Bagnoli


Napoli, 19 mag. (Apcom) - Notte di roghi e cassonetti rovesciati nelle strade a Napoli. Dalle ore 20 di ieri sera sino a questa mattina sono stati circa cento gli incendi dolosi a cui hanno dovuto far fronte i vigili del fuoco.

Le zone maggiormente interessate dalle fiamme sono l'area a nord del capoluogo partenopeo, il Vesuviano e soprattutto i quartieri napoletani di Bagnoli e Fuorigrotta. Tra la mezzanotte e l'alba, infatti, gruppi di persone sono scesi in strada bloccando il traffico rovesciando i cassonetti dell'immondizia su marciapiedi e carreggiata della strada per poi dare alle fiamme la spazzatura. In via Campegna sono dovute intervenire le volanti della polizia per rimuovere un blocco stradale mentre in via Tiberio fanno incendiato cumuli di rifiuti. Stessa situazione anche in via Giulio Cesare e via Benedetto Cariteo.

Alle 2 i vigili del fuoco hanno domato un rogo in via Amedeo Maiuri, a Bagnoli, appiccato ad un grosso cumulo di immondizia ma blocchi, roghi e incendi si sono susseguiti fino alle prime ore della mattina.


 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
E' inutile fare demagogia d'ogni tipo, Napoli è una città ormai moribonda da anni.
L' emergenza rifiuti ha rovinato ancora di più il volto di questa grande città, ma i problemi che vive ormai da svariati decenni sono drammi da terzo mondo.
Al di là di ogni retorica e notizia battuta dall' ansa fatevi un giro a Napoli per conoscere quanto degrado sociale ed economico attraversa questa città.
 

leonhalt

Utente
14 Dicembre 2007
335
0
265
Brutta storia, quella di Napoli. Le motivazioni politiche e criminose sono sotto gli occhi di tutti, ma alla fine cio' che resta è la figuraccia a livello mondiale e l'immagine della citta' irreparabilmente compromessa.
Consiglio a tutti i campani come me di farsi una grassa risata, guardando ad esempio questo video:
http://it.youtube.com/watch?v=4TWZsBMBl2c

Si tratta di un servizio della tv giapponese che risale a gennaio scorso. Al di la' del giapponese che cammina tra i rifiuti di pianura, occhio al napoletano assurdo (!!!) che compare all'improvviso e che spiega con una voce incredibile quello che accade.
Io ho riso per 3 minuti.
Ciao
 

ivobernardini

Utente
20 Agosto 2006
2,222
0
615
Berlusconi i miracoli non li farà, c'è mettere in piedi una filiera fatta di discariche e termovalorizzatori, senza trascurare la differenziata. Cio' che in tutte le regioni del nord esiste da 25 anni e che a Napoli sembra una chimera.... è un altro mondo davvero.
Triste la cosa perchè il golfo di Napoli con quelle belle cittadine, è una meraviglia del mondo intero.
Noi italiani siamo dei fenomeni a fare andare a male cose che se fossero negli USA frutterebbero miliardi di dollari.
C'è più storia a Pompei ed Ercolano che in tutta l'America.
Peccato... rialzati Italia. Vedremo cosa combineranno questi nuovi governanti, ho molti dubbi sulla riuscita.

 

lucagee

Utente
27 Marzo 2007
332
0
265
lo scorso sabato ho visto il film Gomorra, sconvolgente

non c'è niente da fare: Napoli è immersa in un sistema sociale a sè, solo sulla carta si può accomunare al resto d'Italia... ma nei fatti costituisce un mondo a parte
 

geronimo

Utente
9 Maggio 2003
377
0
265
Quella di Napoli (e del Mezzogiorno in generale) è una questione locale e le cause che la determinano sono esclusivamente riconducibili a problemi ormai cronici legati alla cultura ed all'impostazione mentale della gente del luogo.

Aspettare che sia la politica a risolvere i problemi di Napoli è una utopia, la vedo dura perfino se l'intera Campania venisse amministrata direttamente dal governo svedese o da quello tedesco.
La politica può intervenire con qualche legge, qualche misura repressiva, con i commissariamenti per le situazioni più gravi e con le sovvenzioni pubbliche come avvenuto fino ad oggi ma tutto questo rappresenta un inutile palliativo se non si afferma da parte della popolazione locale la volontà di cambiare davvero la situazione.

Riprendendo una frase significativa dell'utente khil in un post scritto tempo addietro Napoli è un pezzo di sudamerica trapiantato in Europa.

Napoli gode di un patrimonio paesaggistico e culturale che da solo potrebbe bastare a garantire buona ricchezza grazie al turismo, Napoli ha goduto per decenni di sovvenzioni pubbliche e di attenzioni da parte dello Stato centrale nel tentativo di un vano rilancio.

Nonostante tutto la situazione resta immutata e sembra destinata a rimanerlo anche per il prossimo futuro.,
Napoli, la Campania e l'intero Mezzogiorno continuano a rappresentare una ZAVORRA inutile e dannosa per lo sviluppo e la crescita del resto d'Italia.

Giunti a questo punto, dispiace dirlo, ma temo che il tempo a disposizione del Sud stia ormai scadendo.
L'economia globale accelera, la competizione dei mercati diventa sempre più dura e per consentire alla barca di continuare a navigare occorre che tutti contribuiscano a remare.
Chi non ha voglia di remare è pregato di scendere, comunque verrà buttato in mare a calci nel c**o da quelli che remano e si sono stufati nel vedere gli altri cazzeggiare, l'affermazione elettorale della Lega al Nord credo sia sintomatica a riguardo.

 

leonhalt

Utente
14 Dicembre 2007
335
0
265
Guarda Geronimo che la gente di napoli questa mattina aveva il sacchetto con la tua m**da sotto casa. Allora ancora non hai capito che gli imprenditori del nord italia per risparmiare hanno fatto affari con la camorra (che è un fenomeno italiano, cfr Gomorra di Roberto Saviano, leggi fottuto pazzo)per smistare i rifiuti del nord in campania a prezzo agevolato.
Dovremmo farlo noi il federalismo, non quel cerebroleso di Bossi: per staccarci da gente di m**da come voi, che da anni inquina il mezzogiorno pur di risparmiare qualche soldo, progredire economicamente e poter dopo affermare noi lavoriamo sodo.

Tutta il mondo è contro gentaglia come Calderoli (la Libia è indignata dal quel puttaniere con le vignette anti-islam) contro la politica razzista anti-rom (cfr. Spagna).

Bossi dice imbracceremo i fucili. La cosa drammatica non è tanto l'affermazione di un vecchio pazzo, ma il fatto che effettivamente c'e' gente che sta lucidando questi fucili, a cominciare dal progressista utente Geronimo.
Ecco la vera vergogna d'Italia.
Ciao
 

yankee

Utente
9 Settembre 2007
868
0
265
Comunque Berlusconi sarà a Napoli mercoledì 21 maggio.

--------------------------------------------------------------------------------------------------
Pattumiera su pattumiera????[:D][:D][:D]
 

brianmay

Utente
6 Giugno 2006
3,039
0
915
Oh Geronimo, in genere mi trovo sempre d'accordo con i tuoi post,ma questa volta credo sia riduttivo semplificare un discorso così ampio.

Quoto LeonHalt,le colpe sono politico-mafiose, in collusioni che ormai son note a tutti.

Stiamo diventando un paese Razzista.

E ricordiamo anche che la manodopera del Sud ha rappresentato una importante fonte per il Nord anni addietro, basta studiare un po' meglio il fenomeno migratorio interno e riprendere un po' il discorso di Pasolini che parlava di un vero e proprio cambaiemtno antropologico dell'Italia.

Non credo davvero che tutti i Napoletani non abbiano voglia di lavorare o che la gente del mezzogiorno sia ignorante e scansafatiche e che il declino del Sud Italiano sia da associare solamente ad un problema socio-culturale.(Vediamo ad esempio il numero dei laureati).

Semplicemente non hanno le possibilità.

Un mio zio milanese mi parlava di Spirito Imprenditoriale che al Sud Manca...Sfido Chiunque di voi ad aprire un'attività in zone del Sud dove la criminalità la fa da padrone e dove devi pagare il pizzo sennò via con incendi,minacce...e così via..

Queste sono affermazioni ignoranti, basta studiare un po' di Storia per sapere che il sottosviluppo del Sud è sorto con il processo di unificazione Italiana, ove la differenza tra Il capitalismo del Nord ed il latifondismo di origine feudale era impressionante.

...Vi Copio qui un significativo aritcolo che mette in evidenza Le Colpe Delle Istituzioni italiane governate da imprenditori del nord già più di un secolo fa nella questione Mezzogiorno....

Nei primi anni unitari la questione meridionale, intesa come il problema dell'arretratezza economica ma anche sociale e politica del sud, non fu argomento di discussione. Altri problemi infatti sorsero tra il nord e il sud Italia, così gravi da minacciare la stessa unità appena raggiunta. Dal 1861 al 1865 si sviluppò in Basilicata, in Molise, in parte dell'Abruzzo, della Calabria e della Puglia il cosiddetto fenomeno del brigantaggio. Organizzati in bande i briganti attaccavano i paesi, saccheggiavano negozi e davano fuoco agli edifici comunali, per poi fuggire nelle campagne o sulle alture. Si trattava di un fenomeno molto esteso, che coinvolse migliaia di persone e che ebbe moltissimi fiancheggiatori nel meridione e che fu espressione di un profondo disagio maturato in ampi strati della popolazione meridionale all'indomani dell'unificazione.
I briganti erano il simbolo del malcontento dei contadini e della massa popolare che aveva attivamente partecipato ai moti risorgimentali nella speranza d'ottenere cambiamenti importanti sotto il profilo economico e sociale e che era ora delusa nelle sue aspettative. L'annessione piemontese non aveva infatti portato per loro nessun miglioramento della situazione, lasciando immutati i rapporti di forza tra popolo e i ricchi borghesi proprietari della terra: dall'unità anzi erano venuti per loro solo danni, poiché era stato introdotto la coscrizione obbligatoria e erano state inasprite le tassazioni.

A questa sollevazione popolare le istituzioni italiane - che erano controllate in larga maggioranza da PIEMONTESI - avevano reagito con grande durezza, inviando più della metà dell'esercito nelle zone dove operavano gli insorti, con l'autorizzazione ad applicare severissime norme di guerra che prevedevano ergastoli e fucilazioni per gli insorti.
Bloccati i tentativi insurrezionali, i successivi dieci anni non portarono significativi
Clicca sulla immagine per ingrandire
Francesco Saverio Nitti
miglioramenti all'economia meridionale, che anzi entrò in una fase ancora più critica con la crisi agraria che investì l'Europa sul finire degli anni ottanta a causa dell'invasione sul mercato dei prodotti americani, resi ora disponibili dalla velocizzarsi del trasporto su nave e da prezzi di produzione assai competitivi.
La crisi agricola e l'assenza pressoché totale di sviluppo industriale resero dunque evidente il deficit economico meridionale e indussero intellettuali e uomini politici ad interrogarsi sui motivi di questa persistente arretratezza che non accennava a diminuire ma anzi sembrava amplificarsi con il trascorrere degli anni.
Il primo ad interrogarsi risolutamente sulla questione meridionale fu Pasquale Villari che nel 1875 pubblicò le Lettere Meridionali. Uomo della destra storica, il Villari denunciò lo stato di crisi in cui versava il mezzogiorno, indagando soprattutto sull’inefficienza e la debolezza delle istituzioni politiche, che non erano riuscite a radicarsi nel territorio. La difficile situazione del meridione poteva essere risolta, a suo parere, solo riavvicinando il governo ai contadini meridionali, operando quindi una netta svolta nella politica della Destra storica, che per raggiungere il pareggio di bilancio non aveva esitato ad imporre tassazioni impopolari al contadiname, cosa che aveva creato forti tensioni con il proletariato agrario e industriale sia del nord che del sud Italia.
 

lucagee

Utente
27 Marzo 2007
332
0
265
Geronimo... il tuo intervento fino a metà era perfetto, poi l'hai guastato con delle conclusioni generalizzanti assurde e ricche di inaccettabili luoghi comuni. Quasi ai limiti del razzismo.

Napoli è Napoli, e non puoi accomunarla così su due piedi con il resto del Sud, che è fatto anche di tante altre realtà e di sfumature che tu nella tua torre d'avorio del privilegio ereditato non puoi nemmeno conoscere.

Vieni qui nel Salento quest'estate, se ti capita, e avrai modo di apprezzare il nostro grande dinamismo e fervore sociale, e poi magari mi dirai quale tipo di 'zavorra' avrai visto nella nostra splendida comunità.

Da noi non c'è nè la spazzatura di Napoli nè lo smog di Milano, se ti può interessare...

 

qwerty__

Utente
8 Settembre 2007
1,111
0
415
Geronimo : d' accordo, sostanzialmente. A parte qualche tacito accenno che fai al federalismo, e una sorta di discrimazione galoppante che leggo tra le righe.
Il Sud in modo massiccio, ma anche l' Italia in genere, soffrono di un enorme problema culturale.
Questo problema delle menti ovviamente è risolvibile in una prospettiva talmente lunga e remota che stento a quantificarla.
Tuttavia qui parliamo non della cultura oppure di quanto tira o non tira il Sud per il paese ma discorriamo di una emergenza storica, irrisolta, e mai affrontata con serietà.
 

batgirl

Utente
28 Giugno 2003
12,792
2
2,015
Ho conosciuto la mitica Napoli e davvero è un peccato che gli interessi di una minoranza possa fare cosí male a tanta gente. Anni ed anni di storia e cultura partenopea dimenticati sotto tonnelate di rifiuto in nome di cosa?
Lamento davvero per tutti gli amici napoletani e perché non dire, italiani;visto che, nonostante molta gente, stupidamente,creda di no: Napoli è anche Italia.
 

boschetto

Utente
12 Maggio 2003
590
0
265
Meno male che c'è Berluskaiser: mo' ci pensa lui a salvare Napoli. D'altronde era uno dei pezzi forti della sua campagna elettorale, no? Di cosa avete paura?
UOMINI (e donne) DI POCA FEDE!![:p]

Santo sssuuuubitoooo!!!!!!!![:D]
 

lucagee

Utente
27 Marzo 2007
332
0
265
Berlusconi non poteva e non può fare niente perchè - e su questo punto dò ragione a geronimo - è una questione di impostazione culturale e di abitudini tipiche che sono difficili da snaturare, così da un giorno all'altro.

Come mai il problema rifiuti c'è solo a Napoli e in nessun altra città d'Italia, almeno a questi livelli di gravità ?

Dite che è solo colpa della Camorra ?

E se anche fosse così, non è forse perchè ha trovato nell'ambiente di Napoli un humus favorevole allo sviluppo incontrollato delle proprie attività illecite, quando non addirittura un appoggio connivente o consapevole da almeno una parte della comunità ?